Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Messaggi del 27/10/2010

 

EDITORIALE COMMUNITY DELLA NOTTE, A NERVI SCOPERTI, BLOGGERS PENDOLARI, BLOG , TRENITALIA, RISPETTO DEL CITTADINO

Post n°4857 pubblicato il 27 Ottobre 2010 da psicologiaforense

EDITORIALE DELLA NOTTE

VITA SPERICOLATA : "A NERVI SCOPERTI"


La ennesima rivolta oggi  dei passeggeri di trenitalia  conferma ancora una volta che in Italia bisogna aggiungere una regione in più alle 20 già esistenti: quella che delimita il territorio mobile di chi passa la vita viaggiando in treno. Di fatto, per un numero enorme di italiani, la vera regione d'appartenenza è proprio la ventunesima, la patria dei pendolari. Il suo paesaggio fugge veloce dai finestrini dei treni che ciclicamente ogni giorno vanno e vengono carichi di studenti, lavoratori, clandestini. Fanno parte di un'umanità nata nei più svariati comuni italiani, ma che in realtà è iscritta idealmente all'anagrafe di un unico grande agglomerato che percorre trasversalmente ogni particolarità attribuibile al luogo di origine. “Dal finestrino del treno/... basta un filare di viti/sotto la pioggia lieve di settembre/a ritessere i fili della memoria,/ricucire le reti”. Sono moltissimi a lasciare traccia di sè in siti e comunità web, decine di indirizzi sotto cui si ricostruisce virtualmente il quotidiano andirivieni di migliaia e migliaia di umani in transumanza quotidiana o settimanale. L’IMMIGRATO così come il PENDOLARE ITALIANO passano assieme ai loro compagni di viaggio la parte più cospicua del loro tempo. Quando si sale in carrozza, si varca la frontiera della ventunesima regione, invisibile sulla carta geografica, ma perfettamente definita nell'immaginario di chi ci vive scivolando sulle rotaie. Il treno è la loro casa e la loro città, vivere il meglio possibile il loro viaggio avanti e indietro, tra famiglia e il luogo di lavoro o di studio, è anche il loro impegno civile. Il pendolare ogni giorno compie un viaggio che lo porta a mutare identità, a passare repentinamente da una condizione locale e provinciale fatta di bianchetti bevuti alla stazione, biciclette lasciate alla catena, chiacchiere sulla partita della domenica e poi dopo il viaggio fuori da ogni dimensione si arriva alla città che tutto rende omogeneo, si veste tutti uguali, si corre, si produce. Poi di nuovo al punto di partenza. Tra l'uno e l'altro estremo però si apre il tempo e lo spazio della regione dei pendolari, abitata da una comunità di esseri umani fluttuanti che si aggregano negli scompartimenti, in piedi nei corridoi, stipati a volte come sardine, costretti a soste improvvise, in corsa con il tempo e in conflitto perenne con le «ferrovie» che per loro rappresentano il governo centrale, il potere amministrativo a cui è sottoposta la regione mobile di cui, durante il viaggio, tutti fanno parte. Segnaliamo ogni giorno a Trenitalia,  ed ai media, i disservizi, i ritardi significativi dei treni e le  “disavventure” dei viaggiatori. Sono italiani di ogni dialetto e di ogni città, stranieri che non parlano con i fagotti delle merci taroccate, signorine di tutti i colori, a volte tristi a volte troppo allegre per essere solo operaie. Poi naturalmente la pazienza finisce, la regione dei pendolari si sparpaglia per protesta lungo le rotaie e i treni possono anche bloccarsi per ore…..

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LA FOTONOTIZIA, UCCISO IMPERATORE, I SUDDITI DELLA REGINA LO PIANGONO

Post n°4855 pubblicato il 27 Ottobre 2010 da psicologiaforense

ADDIO IMPERATORE

E' stato ucciso in Inghilterra il cervo Imperatore, il più grande esemplare di animale selvatico vivente nel Regno Unito.
E i sudditi della Regina lo piangono.

Era l’animale selvatico più grande di tutta la Gran Bretagna: un cervo così massiccio, bello e maestoso, che i guardiacaccia del parco nazionale di Exmoor lo avevano ribattezzato l’Imperatore. Adesso l’Imperatore è morto. Lo hanno ucciso, legalmente, aspettando il momento opportuno: quando è uscito dalla riserva e si è avventurato in un tratto di foresta che appartiene a un privato, dove la caccia a questo raro, stupendo esemplare non era proibita. Gli hanno sparato, per di più, prima della stagione degli accoppiamenti, quindi impedendo all’Imperatore di avere ancora, prima di morire, almeno un altro figlio. Pare che il prezzo pattuito con il proprietario terriero per appostarsi sul suo terreno e portarsi via, con un solo colpo di fucile, un simile animale, sia stato alto: mezzo milione di sterline. Qualche aristocratico che non ha di meglio da fare per ingannare il tempo? Un miliardario russo? Uno sceicco? Non si sa. Gli animalisti protestano, i giornali si indignano, tanta gente si dispiace per la scomparsa di quello che era diventato un simbolo del Regno Unito. Viene in mente quella scena de “Il cacciatore” in cui, al ritorno dal Vietnam, Robert De Niro insegue a lungo un enorme cervo sulle montagne della Pennsylvania, finalmente lo raggiunge, lo mette nel mirino e poi, invece di ucciderlo, spara un colpo in aria.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963