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Messaggi del 05/11/2010
Post n°4899 pubblicato il 05 Novembre 2010 da psicologiaforense
IL CORSIVO Un suicidio per non darla vinta ai persecutori e per testimoniare, sacrificando la propria vita, i valori in cui credeva Il 2 ottobre 2008 si ammazza in Sicilia Adolfo Parmaliana, cinquantenne professore di chimica industriale all'università di Messina, considerato uno dei massimi esperti internazionali nella ricerca delle nuove fonti di energia rinnovabile. Un suicidio che in Sicilia ha fatto parecchio rumore, anche e soprattutto per la platealità del gesto: si getta dal viadotto dell'autostrada Messina-Palermo tra gli svincoli di Patti e Brolo dopo essersi diligentemente tolto la cravatta, la giacca e gli occhiali da sole.
Post n°4898 pubblicato il 05 Novembre 2010 da psicologiaforense
LA RIFLESSIONE DELLA SERA PSICOPATOLOGIA DELL'AMORE E I... "MALEAMATI" L'amore, sentimento profondo quanto inafferrabile, continua anche in tempi di diffuso pragmatismo ad impegnare la mente con interrogativi incessanti, talvolta ossessivi, strutturati sul tratto di fondamentale ambivalenza che lo caratterizza. Tutti conosciamo bene le opposte sensazioni che un forte innamoramento comporta, corollari di un'esperienza che è tanto desiderata quanto temuta, ma che giammai viene rinnegata, anche nei suoi tratti di sofferenza. Sì, perché star male per amore può essere doloroso ed eroico insieme, deprimente ed esaltante, a testimonianza del fatto che non si rinuncia mai ad amare profondamente, nonostante le smentite, le delusioni e i possibili tradimenti. Sembra proprio che l'essere umano si aggrappi alla passione per sentirsi comunque "vivere", come il bambino al nutrimento materno, fino ad immergersi inconsapevolmente nei vissuti correlati, siano essi sani o patologici. L'amore, infatti, quando diventa ossessione o unico motivo di vita può fare ammalare al pari di qualsiasi altra disfunzione fisica o mentale. Andando a fondo nelle intime sfaccettature correlate alla sofferenza d'amore si registra un senso d'impotenza e di frustrazione, accompagnati da desiderio, delusione, rabbia, dolore. E poi, in coerenza con tutto ciò, un tipico costrutto mentale, che sta alla base di tutti i disagi: il concetto personale di "come dovrebbe essere la relazione", basato sulla percezione dei bisogni individuali. Una sorta di "autoinganno", quindi, innescato da peculiari esigenze personali e complicato da stimolazioni provenienti dai contesti di vita del soggetto, dalle esperienze passate, dalle credenze culturalmente e socialmente determinate. Autoinganno che induce a considerare spontanei il sentimento amoroso e i comportamenti ad esso connessi, trascurando di percepire i condizionamenti sottostanti, tranne la costante del fattore biologico, che rende il "ti amerò per sempre" non solo un legame tra innamorati, ma il filo connettivo di infinite generazioni. Il più sublime degli inganni, quello amoroso, che nasce e si sviluppa lungo un processo di "illusione e delusione", che senza mezze misure sconvolge il soggetto emotivamente e cognitivamente, sino a farlo sembrare affetto da una vera e propria "ideazione delirante". L'innamorato è infatti ossessivamente rivolto con la mente alla persona amata, di cui vorrebbe conoscere tutto ed a cui vorrebbe comunicare tutto: pensieri, bisogni, desideri, fantasie. Tuttavia – avvertono le autrici – l'autoinganno non è in sé negativo, poiché è un processo mentale legato ai sensi che consente di indirizzarsi verso un potenziale partner. Diventa negativo o patologico nel momento in cui, complicato da richieste eccessive, la persona non riesce a gestirlo e vi si aggrappa, facendo convergere in esso tutte le sue aspettative di vita. Il soggetto cioè, ancorato ad un modello ideale di rapporto, cerca più o meno consapevolmente di far quadrare i fatti con l'idea preconcetta della sua mente, cercando di trovare nelle vicende della sua storia sentimentale conferma al modello ideale. Si struttura così una sorta di "profezia", positiva fin tanto che il partner risponde al gioco funzionale, potenzialmente distruttiva quando la realtà emerge, spazzando via i miti che la sostengono. È esperienza comune a molti quella di stare con un partner che non è quello giusto, in attesa di un magico cambiamento che lo renda adatto alle esigenze ed ai desideri personali, e forzare i fatti fino all'inverosimile, fino a negare atteggiamenti e comportamenti che attestano un'inconciliabile diversità. Un po' come cercare di adattare al proprio fisico un abito stretto...
Post n°4897 pubblicato il 05 Novembre 2010 da psicologiaforense
Follia pakistana: bimbo gioca per strada con orso Lasciano senza parole le immagini che mostrano un bambino giocare per strada con un orso. Non un orso qualunque, ma un Orso della Luna, specie definita a rischio estinzione dalla IUCN (International Union for Conservation of Nature). Il tutto avviene a Rawalpindi, in Pakistan, dove l'uomo "controlla crudelmente" l'animale con una anello applicato al muso, mentre il bimbo-schiavo infila la testa in bocca all'orso ormai visibilmente sofferente e privato di ogni dignità con inauditi maltrattamenti. ![]()
Post n°4896 pubblicato il 05 Novembre 2010 da psicologiaforense
ARTISTI DI STRADA :
Alcuni membri dell'associazione "Rue Libre" (Strada Libera) hanno dimostrato nudi e con il corpo dipinto, per le strade di Tours, durante la giornata nazionale degli artisti di strada: obiettivo della protesta sono i tagli al budget della cultura e la denuncia delle limitazioni alla libertà di espressione artistica per strada. ![]() Nota integrativa: Un artista di strada (in inglese, busker) è un artista che si esibisce in luoghi pubblici (piazze, zone pedonali, strade) gratuitamente o richiedendo un'offerta. Le esibizioni sono molto varie e l'unica costante è quello di offrire al pubblico uno spettacolo d'intrattenimento. A titolo esemplificativo, si possono individuare spettacoli di giocoleria, musicali, clown, mimo (con le statue viventi), arte circense, cantastorie.
Post n°4895 pubblicato il 05 Novembre 2010 da psicologiaforense
Vai male in matematica?
Post n°4894 pubblicato il 05 Novembre 2010 da psicologiaforense
TESTI&PRETESTI PAR CONDICIO Il codice noto come “par condicio” sta all’obbiettività, alla tolleranza, al pluralismo, come le buone maniere stanno all’altruismo: una cosa è amare gli altri quanto se stessi(impresa ardua ma ci si può lavorare), una cosa è costringere nelle regole del galateo l’egoismo predatorio della bestia umana (necessario ma insufficiente). Per “par condicio” qualsiasi cretino di governo ha da essere bilanciato da uno di opposizione. Tesi e antitesi, pesate col bilancino delle presenze in video, raramente danno luogo a una sintesi. Tutti, a casa, restano della loro opinione, se ce l’hanno e se non ce l’hanno, restano senza. Al Festival di San Remo hanno applicato la Par Condicio perfino alle canzoni: sì all’inno della lotta partigiana, se si canta anche quello del disciolto partito fascista. E alla conduzione? Meno: un maschio vizzo e facondo fra due femmine fresche e attraenti. Come sempre.
Post n°4893 pubblicato il 05 Novembre 2010 da psicologiaforense
FRANCIA, STRAORDINARIO BOOM In tempo di crisi, ognuno si arrangia come può: in Francia è boom su internet di annunci di prestazioni lavorative in cambio di sesso. Idraulici e artigiani scrivono annunci tipo: "Si svolgono riparazioni e/o altri lavori per la casa in cambio di coccole affettuose".
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49