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Messaggi del 21/11/2010
Post n°4960 pubblicato il 21 Novembre 2010 da psicologiaforense
COSI' LA FAMA PORTA GUAI
Una travolgente avventura fra le parole? Una continua indigestione di mondanità, di coccole intellettuali? Altro che. La vita dello scrittore, anche di quello che il successo ce l'ha come un piedestallo fisso sotto i piedi, non è fatta solo di questo. Ci sono alcuni aspetti della fama sui quali per lo più si tace. Non per omertà nè per scandalo. Si tace per imbarazzo piuttosto: così come raccontano settanta scrittori di lingua inglese in un'antologia al tempo stesso malinconica e spassosa. L'antologia s'intitola “LE UMILIAZIONI NON FINISCONO MAI”. Le mortificazioni degli scrittori sono molto varie: alcune assai comuni, altre tremende nella loro singolarità. Per il lettore, queste piccole e grandi cronache sono un gran divertimento, quasi una rivincita. Come, anche a loro capitano cose così?
Post n°4959 pubblicato il 21 Novembre 2010 da psicologiaforense
LA RIFLESSIONE DELLA SERA MATERNITA': un giro per blog mi ha chiarito alcuni aspetti della questione: se non fai figli sei frustrata, se li fai sei nevrotica, se allatti sei una sottomessa che non si fa valere, se non allatti sei un'egoista che pensa solo a se stessa. Se non rientri subito al lavoro sei una senza aspirazioni, se rientri sei una cattiva madre….. MA DI MAMMA CE N'E' UNA SOLA?
Le difficoltà che le donne incontrano a combinare maternità e occupazione, maternità e partecipazione politica derivano da una organizzazione sociale che non le prevede, pur richiedendole, e da una divisione del lavoro che affida esclusivamente a loro il soddisfacimento dei bisogni di cura. Di più, all'origine di molte disarmonie tipiche della nostra società, e della stessa difficoltà che questa incontra a riprodursi sta proprio la rigida attribuzione e distinzione di ciò che é maschile e di ciò che é femminile. Non é insistendo sul ruolo prioritariamente materno delle donne che si risolvono questi problemi, ma piuttosto favorendo la diffusione delle capacità di cura; in particolare sviluppandole e riconoscendole negli uomini. E' la mascolinità che andrebbe ridefinita, a partire dalla paternità, ma non solo. Infatti, distinguere sesso e genere, significa innanzitutto che i modi e le opportunità in cui si é uomini e donne sono profondamente segnati dalle circostanze economiche e sociali, e dai rapporti di potere in cui si vive, e possono essere modificati. E' la bellezza, e il rischio, di appartenere agli esseri umani, non al regno vegetale, e neppure a quello animale non umano.
Post n°4958 pubblicato il 21 Novembre 2010 da psicologiaforense
EVENTI:
In questa Italia, il nesso corpo femminile-merce è dato per scontato. È, a tutti gli effetti, un idolo osceno del nostro immaginario. Al femminile si concede di esistere se corrisponde a un corpo giovane e bello, possibilmente silenzioso o perlomeno acritico. Quanto era stato acquisito negli anni ’60 e ’70 sembra essere andato perduto e diventa allora indispensabile armarsi di intelligenza e sensibilità, sorvegliare ciò che accade e ostinarsi a parlarne. Perché in discussione non è una questione di genere, perimetrabile e semplificabile, ma un discorso sui diritti e sulla dignità.
Post n°4957 pubblicato il 21 Novembre 2010 da psicologiaforense
CHRISTMAS CAT Un micio occhieggia tra la marea di stelle di Natale pronte a essere messe sul mercato natalizio dei fiori. Foto scattata in Germania, a Beeskow.
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49