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Messaggi del 01/12/2010
Post n°4999 pubblicato il 01 Dicembre 2010 da psicologiaforense
RIFLESSIONE DELLA SERA
La cronaca quotidiana documenta nuove tendenze nelle manifestazioni criminali: il cyber crime, la criminalità femminile, un aumento di ragazzi sempre più giovani coinvolti in atti violenti, il fenomeno delle baby-gang. Ma si pensi anche al bisogno di comprendere la complessità dei crimini seriali; al dramma silenzioso delle violenze psicologiche intrafamiliari; al malessere psico-fisico nel mobbing e nelle molestie sessuali sul lavoro; e ancora la pedofilia e gli abusi sessuali, la difficoltà nella gestione dei conflitti nei casi di separazione, divorzio, affidamento della prole, l'incremento dei problemi posti dall'adozione nazionale e internazionale, ecc.... Di qui nasce l'esigenza di poter usufruire dell’opera dello psicologo forense con competenze aggiornate e innovative accanto a quelle tradizionali. Tale specialista, infatti, é chiamato a intervenire sia in ambito civile, per esempio nella valutazione del danno psichico ed esistenziale, nella mediazione e nelle CTU (consulenze tecniche d’ufficio) in caso di separazione e divorzio; sia in ambito penale, per esempio nei casi di violenza sessuale, abusi sui minori, o per verificare la capacità a testimoniare, ecc….
Post n°4998 pubblicato il 01 Dicembre 2010 da psicologiaforense
FINCHE' VITA NON CI SEPARI... L'AMORE E' ETERNO PER CINQUE ANNI... CIRCA I ragazzi, oggi, festeggiano il «mesiversario». Arrivare al fatidico settimo anno sarebbe già un successo. Ormai, al quinto, il «periodo honeymoon» è finito.
fonte: La stampa
Post n°4997 pubblicato il 01 Dicembre 2010 da psicologiaforense
Quarant’anni fa l’Italia diceva “sì” al divorzio
IL divorzio compie 40 anni. E’ nato l’1 dicembre 1970 (legge Fortuna- Baulini). Quattro anni dopo tentarono l’abrogazione e indissero il referendum. Per la prima volta non si votava per i partiti ma per un diritto, su un tema di costume, di morale sociale, di libertà civile. Per la prima volta s'erano alterati gli schieramenti convenzionali della politica italiana: a difesa della legge di divorzio, a dire “no” alla proposta di cancellarla, stavano insieme comunisti, liberali, repubblicani, socialisti, socialdemocratici, le forze laiche e i gruppi cattolici che volevano “un rapporto tra Stato e Chiesa finalmente degno sia del Concilio sia della Costituzione”; contro la legge di divorzio, a dire “si'“ alla proposta di abolirla, stavano scomodamente uniti la democrazia cristiana e il msi-destra nazionale. Per la prima volta si usava quel referendum popolare che, previsto dalla Costituzione, era diventato legge con ventitrè anni di ritardo soltanto nel 1970 e soltanto nell'ipotesi di servirsene contro il divorzio: l'unico precedente era il referendum istituzionale (monarchia o Repubblica?) del 1946 indetto con apposito decreto; alla sua prima applicazione come legge, il referendum esprimeva una volontà degli italiani imprevista, inattesa, sorprendente, come sarebbe accaduto poi in tante occasioni. Per la prima volta dal 1948 la democrazia cristiana subiva una di quelle sconfitte che si sarebbero poi moltiplicate; e il movimento sociale italiano vedeva fallire quel tentativo di le-gittimazione politica che adesso pare riuscirgli. Per la prima volta crollavano gli schemi, le verità inventate, i luoghi comuni polverosi che davano per immutabile la decisiva influenza della Chiesa e del Papa Paolo VI sull'elettorato italiano, che definivano retrivo in eterno il voto del Sud e quello delle donne: le donne rappresentavano la maggioranza dei votanti e se Torino era il capoluogo al primo posto nella difesa del divorzio con il 79,84 per cento dei voti, a Siracusa la percentuale era del 67, a Catania del 63. La vittoria era chiara, era omogenea al Nord, al Centro, al Sud. Per la prima volta, i partiti contavano meno del sentimento collettivo.
Post n°4996 pubblicato il 01 Dicembre 2010 da psicologiaforense
COME ERAVAMO «NON LO FO' PER PIACER MIO MA PER L'AMOR DI DIO», NEGLI ANNI 70 USCIVA IL LIBRO VENDUTO IN 8 MILIONI DI COPIE CHE HA «LIBERATO» INTERE GENERAZIONI. Quanta gioia c'è nel sesso, oggi che è sufficiente un clic per vedersi davanti gli amplessi più bizzarri, che all'edicola c'è più carne appesa che dal macellaio, che il menarca arriva all'asilo perchè a quell'età hai già ricevuto più stimoli erotici che prima in una vita intera? E quanta invece ce n'era nell'epoca non poi così remota in cui le femmine in Lambretta sedevano dietro di sbieco e a gambe ben serrate, ma sbirciare le tettone di una tabaccaia felliniana era un'autentica avventura? Se un italiano di quarant'anni fa fosse catapultato, oggi, lungo le stesse strade quotidiane o accendesse la tv a qualunque ora, avrebbe l'impressione di vivere a Pornolandia. L'audacia estrema di ieri (quanti sussulti, per le calze che Laura Antonelli si sfilava in «Malizia», 1973...) ormai è roba da rotocalco per famiglie, e nelle più caste pubblicità di profumi ci sono più epidermide e più languore che in un'annata di Playmen. E lo scandalo, quando c'è, è una strategia di marketing, serve a eccitare sì, ma il consumo... Quarant 'anni fa usciva in America un libro di Alex Confort che, lì come qui, veniva compulsato avidamente e furtivamente. Si intitolava «THE JOY OF SEX», «LA GIOIA DEL SESSO» appunto. Era un manuale doviziosamente illustrato ma l'accoppiamento più sonoro era quello fra due parole fino ad allora tenute ben distanti: GIOIA E SESSO. Non più il sacrificio («NON LO FO' PER PIACER MIO MA PER L'AMOR DI DIO», come recitavano i ricami di certe camicie da notte a uso coniugale), non più il dovere appassito o la condanna di ogni licenziosità e trasgressione, ma una vigorosa casistica per apprendere - sessione dopo sessione - i segreti della gioia più segreta. Più o meno in contemporanea, nel 1974, usciva in Italia un altro manuale d'importazione americana, «NOI E IL NOSTRO CORPO» , dove fra tanta terminologia inedita e sgomentevole (l'inesplorata landa del Clitorideo e del Vaginale...) le femmine apprendevano una cosetta mica da ridere: a non vergognarsi del proprio corpo, e a farne buon uso. Unisex finalmente il costume sessuale, come unisex era la moda. Grazie anche alla pillola, che qui da noi arriva in quegli stessi anni, nel '72, con un buon decennio di ritardo sul resto d'Europa. Segno dei tempi: nelle figure che illustravano i sette milioni di copie del volume di Alex Confort il maschio era irsuto come un hippie, la ragazza aveva un ciuffetto peloso sotto le ascelle, perchè il tollerante autore tollerava tutto tranne LA DEPILAZIONE, ORRIBILE «IGNORANTE VANDALISMO».
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49