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Messaggi del 07/12/2010

 

EDITORIALE DELLA NOTTE: PENSIERI, OPINIONI, COMMENTI, IFEE, RIFLESSIONI, SUGGESTIONI... PER UN NUOVO GIORNO

Post n°5020 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da psicologiaforense

EDITORIALE DELLA NOTTE

Abbiamo costruito una società di poveracci, che tirano a campare e sanno danneggiare pure le generazioni future.

IL MONDO SARA' SALVATO DAI GIOVANI?

Fino a non molto tempo fa, come in un sogno poetico, veniva auspicato che il mondo fosse salvato dai ragazzini. A fronte delle brutture, di cui erano capaci gli adulti, che tutto sapevano sporcare, l'ingenuità e la freschezza dei piccoli apparivano l'unica speranza di rinnovamento. Con struggente nostalgia per i ragazzini di una volta, dobbiamo ammettere che quasi non se ne vedono più in giro. L'amara constatazione non ci assolve, poiché siamo tutti colpevoli di non aver impedito che smorfiassero la loro prima giovinezza.
A guardarli, questi ragazzini di adesso, sembrano adulti truccati. Taluni hanno già imparato a delinquere e sanno esercitare violenze individuali o di gruppo ai danni dei deboli. Si abituano a non percepire neppure l'idea del disvalore e non si rappresentano le conseguenze delle loro azioni. Sanno essere bulli nelle scuole e nelle strade. Tirano i sassi dai cavalcavia e oppure lasciano sui binari lastre di cemento, assi di legno e altro materiale, accettando il rischio che possa succedere un disastro. Purtroppo, continuiamo a registrare questi fatti in fretta e furia e li cataloghiamo con superficialità come prodotto dei tempi moderni.
Non ci scandalizziamo più, né in prima persona né come collettività. Lasciamo fare. Lasciamo correre. Non protestiamo neppure se di fronte alle scuole agiscono gli spacciatori, non impediti nella turpe attività da controlli seri e continuativi. Se, per caso, un preside "si permette" di adottare un provvedimento nei confronti di un nostro ragazzo esuberante e indisciplinato, telefoniamo subito all'avvocato, perché il "pupo" non si tocca. Per quieto (?) vivere, apriamo la borsa e crediamo così di aver assolto al compito educativo. Abbiamo costruito una società di poveracci, che tirano a campare e sanno danneggiare pure le generazioni future. Accettiamo che persino i ragazzini contribuiscano a distruggere il mondo.

 
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CHE SENSO HA VIVERE, ADESSO MI UCCIDO

Post n°5019 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da psicologiaforense

NON VEDO ALTRA ALTERNATIVA SE NON IL SUICIDIO


"Sto pensando seriamente al suicidio, so già la data della mia morte che mi è stata comunicata  da una maga russa che ha  rivelato, ad una decina di miei amici, la data della loro morte con 20 anni di anticipo.
Quando dovrebbe avvenire la mia morte? Questo non lo dico ma di sicuro la mia salma non sarà sepolta".
Lo ha detto Paolo Villaggio, intervenuto oggi telefonicamente durante la trasmissione di Radio2 «Un Giorno da Pecora». Una risposta venuta quando i conduttori Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro gli hanno chiesto se si sentisse coetaneo di Berlusconi, avendo solo quattro anni in più di lui. 
E non contento, ha rivelato un altro particolare della sua «dipartita»: «Berlusconi ha promesso che dirà due parole al mio funerale. Manderà un video. Anche io per lui, sinceramente, farei un necrologio gratuito».

 
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CASO YARA, PIU' PASSA IL TEMPO, PIU' LA VERITA' SI ALLONTANA

Post n°5018 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da psicologiaforense

 

Il caso Yara resta senza il "mostro"

Il gip scarcera il marocchino

Indagini nel caos. Cadono gli indizi nei confronti del marocchino arrestato: intercettazioni sbagliate. Il marocchino è innocente. Il corpo ancora non si trova.

Era successo il 21 febbraio del 2001 a Novi Ligure con Erika e Omar che dopo aver trucidato mamma e fratellino di lei avevano dato la colpa agli albanesi. Era successo anche il 12 dicembre del 2006 con la strage di Erba quando i giornali non si fecero scrupolo di sbattere lo straniero in prima pagina (Azouz Marzouk, marito e padre di due delle vittime) senza che vi fosse una prova certa. Ora ci risiamo. Yara è stata uccisa da un marocchino, tutti ne erano certi. È stato lui, il bastardo che lavorava nel cantiere a due passi dalla palestra, che stava scappando sulla nave. E allora via con i cartelli, con la legge del taglione. E invece no. Hanno sbagliato mostro e le indagini devo ripartire da zero.
Intanto Yara ancora non si trova. Le unità cinofile se ne sono andate, forse torneranno  per riprendere la caccia al mostro, quello vero. I cartelli razzisti non ci sono più e su Brembate, è ripresa a scendere la neve. Che nasconde indizi, tracce, odori. Ma non la vergogna di chi ha gridato al mostro troppo presto. Di chi forse dovrà chiedere perdono a Mohammed Fikri e cancellare la scritta "marocchini fuori da Bergamo" perché la nuova pista porta verso due italiani. Tutti dovremmo chiedere scusa. Perché abbiamo creduto alla solita verità che viene da fuori e così fa meno male. Dovremmo chiedere scusa soprattutto ai genitori di Yara che in questi giorni di strazio non hanno voluto fiaccolate ma preghiere. Che sono crollati quando il comandante provinciale dei Carabinieri gli ha comunicato la notizia del fermo del giovane immigrato. Per poi dire che no, forse non era stato lui ad aver rubato la loro bambina. E che ora vorrebbero ricominciare a sperare pur di attaccarsi ancora all'illusione che Yara sia ancora viva. Un padre e una madre che meritano rispetto e non labili indizi, traduzioni sbagliate, testimoni inattendibili, furgoni bianchi e auto rosse, lettere anonime, giubbotti volanti sulla statale, e indagini affrettate. Perché l'uomo nero esiste e fa paura, ma può parlare anche italiano. Basta trovarlo e fare giustizia. Anche se più passa il tempo più sai che quella verità non avresti voluto sentirla.

 
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