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Messaggi del 17/01/2011

 

BLOG E BLOGGER STRAORDINARI

Post n°5160 pubblicato il 17 Gennaio 2011 da psicologiaforense

La voce della protesta e della libertà risuonata in mezzo al silenzio delle televisioni e della stampa

IL BLOGGER  CHE HA RACCONTATO "IN DIRETTA" LA RIVOLTA DEI GELSOMINI: FOTO "PRIMA" e "DOPO" IL CARCERE

I suoi riccioli castani e la sua pipa sono stati il simbolo di una Tunisia giovane e ribelle, desiderosa di cambiamento: Slim Amamou è uno dei più noti blogger del Paese  e probabilmente il più scomodo da quando, lo scorso anno, aveva rivelato le manovre del regime di Ben Ali per controllare i messaggi di posta elettronica in entrata e in uscita dal Paese.

Nelle giornate della "rivoluzione dei gelsomini" Slim è diventato anche uno dei simboli della Tunisia: arrestato insieme all'amico  blogger Azyz Amamy nei primi giorni della rivolta per i messaggi contro il regime, è tornato in Rete due giorni fa, il 14 gennaio. Si è fatto vivo con un breve messaggio:
"Sono libero".
Slim non ha raccontato con precisione quello che è accaduto negli otto giorni fra il suo arresto e la libertà: ha fatto quasi finta di nulla, continuando a rilanciare messaggi su quello che stava succedendo nel Paese. Poi, fra un post e l'altro, scorci
di verità: piccoli, ma che sono esemplari per capire come il regime di Ben Ali abbia, nelle settimane scorse e anche in queste ultime ore, cercato di far tacere Internet, diventato - come nel 2009 in Iran - la voce della protesta, risuonata in mezzo al silenzio delle televisioni e della stampa. "Non mi hanno torturato fisicamente. Solo psicologicamente".


POCO FA Slim Amamou è stato chiamato a far parte del nuovo esecutivo che garantirà libertà e diritti civili in Tunisia.

 
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DOVE E' YARA GAMBIRASIO, NOI LO SAPPIAMO, L'ABBIAMO VISTA

Post n°5159 pubblicato il 17 Gennaio 2011 da psicologiaforense

YARA GAMBIRASIO SCOMPARSA DA CASA IL 26 NOVEMBRE 2010

DOVE SI TROVA LA PICCOLA GINNASTA?

"NOI OPERATORI DELL'OCCULTO SAPPIAMO DOVE E'..."

Sono in 304 veggenti e tutti hanno giurato di averla vista e di sapere dove si trova.
Si sono fatti avanti (spontaneamente, per spirito civico, per solidarietà con la famiglia di Yara) e sono giunti a Brembate di Sopra, da Torino, Vercelli, Roma,  Bergamo, Venezia, Bari, Desenzano sul Garda, Grosseto, Trieste, Brescia….
C'e' chi vede il  corpo della ragazza  in una grotta, poco lontano dalla chiesa di S. Maria, con il capo fracassato; chi sepolta sotto un melo, davanti ad una casa colonica rossa abbandonata a circa 6 Km da Brembate; chi in una cantina dove i carabinieri  erano già  passati con i cani, chi  prigioniera in un cantiere o in  villa di Bergamo Alta, chi in un pozzo. Una signora era sicurissima. L’aveva vista, durante una seduta spiritica, in una  abitazione  a Mozzo, bastava andarla a prendere e i carabinieri si sono precipitati.
E’ arrivata  da Brescia a fornire il suo contributo anche Maria Rosa Busi, la “sensitiva” che nel 2005 aiutò a ritrovare sul fondo del lago di Como la giovane Chiara Bariffi, scomparsa due anni prima. La Busi sostiene di «vedere» Yara viva, affiancata da altre persone ma purtroppo non sa dire dove.

Gli inquirenti prendono in considerazione qualsiasi segnalazione, ogni cosa, anche la più improbabile, viene vagliata, controllata, verificata.

Il 50% dei “sensitivi-veggenti” la vede viva, l’altro 50%, invece è certo che sia morta e sepolta.

Un fatto veramente singolare, da ieri giornalisti e televisioni hanno abbandonato Brembate, su richiesta della famiglia e, per una stranissima coincidenza, sono scomparsi anche maghi, sensitivi, veggenti, esperti dell’occulto...  

 
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LA VIGNETTA DEL GIORNO

Post n°5158 pubblicato il 17 Gennaio 2011 da psicologiaforense

 

 
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86 MAMME BAMBINE, RECORD IN SCUOLA, GENITORI GIOVANI ADOLESCENTI, "JUST SAY NO TO SEX", DI NO AL SESSO

Post n°5157 pubblicato il 17 Gennaio 2011 da psicologiaforense

MAMME BAMBINE

86 RAGAZZINE INCINTE NELLA STESSA SCUOLA. 

TUTTE HANNO PORTATO O PORTERANNO A TERMINE LA GRAVIDANZA

Allarmante record di un liceo di Memphis dove il 26 per cento delle studentesse (cioè ben 86 ragazzine)  è in dolce attesa. Le autorità scolastiche  giustamente preoccupate e incalzate dall'opinione pubblica  lanciano la campagna di prevenzione "Just say no to sex" (Dì no al sesso).
Se pensano di risolvere la questione predicando la castità temo che saranno profondamente delusi.  

 
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