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Messaggi del 16/05/2011

 

QUARTO SEGRETO DI FATIMA, SE SEI INNAMORATO, DONNE, UOMINI, SCIENZE, COMPORTAMENTO E SESSO, ORMONI,

Post n°5474 pubblicato il 16 Maggio 2011 da psicologiaforense

innamorarsi rende gli uomini più dolci mentre alle donne conferisce maggiore forza di carattere..

PERCHÈ GLI UOMINI INNAMORATI PERDONO LE LORO CONDOTTE  DA "MACHO" E COSÌ VENGONO  DERISI DAGLI AMICI?


Lo spiego subito. E’ tutta colpa del testosterone. Gli uomini  innamorati ne registrano infatti livelli più bassi rispetto ai single o a coloro che vivono una relazione di lunga durata. La motivazione, dunque, risiede nella biochimica del corpo alla quale il comportamento non può far altro che ubbidire. Ecco spiegata la forza dell' amore, in grado persino di placare l'aggressività maschile. L' effetto inverso, invece, è stato osservato nelle donne, i cui i livelli, naturalmente bassi, di testosterone hanno un'impennata con l'innamora­mento. Siccome il testosterone è legato all'aggressività, alla sicurezza di sè ed alla assertività, si può affermare che innamorarsi renda gli uomini più dolci mentre alle donne conferisce maggiore forza di carattere.. Ciò spiega perchè molti uomini, specialmente nelle fasi ini­ziali di un nuovo rapporto, tendono più spesso ad assecondare la volontà delle donne, ed evitano di uscire con gli amici, ecc...  Nella fase dell'innamo­ramento i ruoli si rovesciano: gli uomini diventato più come le donne, mentre le donne assu­mono più atteggiamenti tipici degli uomini. E’ come se la natura cercasse di eliminare ciò che potrebbe rendere troppo differenti ma­schi e femmine, perchè nella fase in cui è scoccata la scin­tilla è più importante che so­pravviva il rapporto che non l'orgoglio legato all'identità  di genere.

 
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E TU DI CHE TIC SEI?, UN TIC PER OGNI PENSIERO, GESTI RIPETITIVI E INCONSAPEVOLI , PSICOPATOLOGIA DEL QUOTIDIANO, TICS,

Post n°5473 pubblicato il 16 Maggio 2011 da psicologiaforense

QUELLE STRANE MANIE: TIC E OSSESSIONI

DIMMI CHE TIC HAI
E TI DIRÒ CHI SEI

 

QUANTI GRATTACAPI. 
Fra tutte le parti del corpo la testa e il volto sono le più bersagliate dai tic. Più ci si tormenta una parte del corpo vicino al capo, e quindi al cervello, maggiore è il livello di tensione legata a un pensiero fisso e ricorrente o all'avvicinar­si di una scadenza importante. Chi ama toccarsi i lobi delle orecchie o grattarsi la testa, per esem­pio, desidera uno spazio per raccogliere le idee. A livello simbolico cerca conforto e incoraggiamento.
I CAPELLI.  
Un capitolo a parte meritano i capelli: lisciare le ciocche, arrotolarle sulle dita, “sistemarsi” la pettinatura, ecc… è una forma particolare di AUTOCONTATTO, tipica delle persone un po' titubanti. Ricorda il gesto di un genitore che accarezza i capelli al figlio per rassicurarlo. E’ un mo­do per dire a noi stessi che le cose andranno bene, che sapremo cavarcela. Se, però, il movimento invece di andare dall'alto verso il basso come per cocco­lare, si muove in senso opposto, il gesto è seduttivo ed è rivolto alle persone che ci osservano. Infine, avvicinare i capelli alla bocca e al naso per sentirne il profumo rivela il desiderio di fare ritorno a quella fase della primissima in­fanzia in cui vivevamo di sensazioni e conoscevamo solo l'odore del nostro corpo e quello della mamma. Ecco perchè quel profumo, così intimo, è capa­ce di tranquillizzarci.
GLI OCCHI.  
lo strizzare un occhio può servire ad igraziarci gli altri o la buona sorte in un momento difficile; l'alzare una spalla è uno scongiuro verso un pensiero molesto o fonte di ansia; l'arricciare il naso è un gesto di allontanamento o di diffidenza, ecc....
LE EMOZIONI SULLA CARTA.
E’ molto frequente: la mente assorta e la mano che traccia spirali, frecce e ghirigori sul foglio. Quale significato hanno que­sti disegni? Di solito sono tipici delle persone introverse che hanno difficol­tà a entrare in relazione con il mondo esterno e, quindi, si esprimono attra­verso linee, forme e figure. Ognuna ha un valore diver­so. Le forme geometriche, di solito, manifestano la volontà di dare ordine ai pensieri, di imbrigliarli in uno schema. I punti esclamativi sottolineano con forza il bisogno di concentrarsi. Le spirali sono un po' ipnotiche, catturano l'attenzione e riescono ad alleggerire il pensiero. Infine, il viso: chi lo disegna vuole guardare in faccia le proprie emozioni per affrontarle al meglio. Se poi si concentra sugli occhi, comunica un desiderio di relazione.
 
MORDERE LA VITA.      
Qualsiasi cosa gli capiti sotto mano la mordicchia, dal   cappuccio delle penne a sfera alla cannuccia della bibita. Questi oggetti rappresentano inconsciamente il capezzolo della madre che affronta con cal­ma l'aggressività del bambino affamato. Rosic­chiarli diventa una forma di autogratificazione che ci permette di scaricare 1o stress. C'e poi un'altra interessante categoria di persone che si mordono e man­giucchiano le guance dall'interno. Sono introverse, riflessive, caute. In questo modo è come se volessero metabolizzare i fatti della vita. Di fronte a una no­vità, la assaggiano, la portano dentro di loro e cercano, mordicchiandola, di assimilarla. Frequentissima, su un piano parallelo ai tics, è anche l'ONICOFAGIA   che è una via per scaricare l'ansia con sotteso un simbolismo aggressivo o autodistruttivo, non disgiunto da un aspetto rituale che, paaradossalmente, svolge una funzione rassicuratoria 
DUE PASSI PER DIRE CHI SIAMO.

Ci sono persone che non riescono pro­prio a stare ferme e, quando devono risolvere un problema, camminano avanti e indietro senza sosta. Inconsciamente vogliono aggredire la situa­zione, sbloccarla, trovare la chiave di volta. Hanno difficoltà a smaltire l'ansia e cercano di occupare uno spazio come a dimostrare agli altri e a se stessi la 1oro forza e le capacità che li aiuteranno a risolvere la questione. Forse si sentono poco valorizzati e perciò, esattamente come fan­no gli animali, marcano il territorio in cerca di autoaffermazione.

 
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