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Messaggi del 28/10/2011
Post n°5867 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da psicologiaforense
AL TROPICARUM PARK DI JESOLO VA IN SCENA LA «SHARK THERAPY». QUESTO BIMBO DISABILE... SUSSURRA AGLI SQUALI Loro, gli squali, sono lunghi quasi tre metri con i denti aguzzi e l'inconfondibile pinna che nessuno si augura di vedere fare capolino dall'acqua mentre sta nuotando in mare aperto. Lui, ALESSIO, ha 8 anni, è disabile e li ama moltissimo. Per 25 minuti sono stati vicini. Il peggiore degli incubi? No, una meravigliosa seduta di «shark therapy», la terapia con gli squali. Il baby pioniere che non può camminare, nell'acqua si è liberato dal proprio peso e con le mani ha accarezzato a lungo la pelle degli animali. Una vicinanza che l'ha reso entusiasta. A nuotare insieme a lui di squali ce ne erano ben quattro, tutti Carcharias taurus, squali Toro, una specie in grado di metterti i brividi a chiunque. Non per niente questi giganti del mare sono ospitati nella sezione «Killer Animals» del parco veneto.
Post n°5866 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da psicologiaforense
RASSEGNA STAMPA: MASSIMO GRAMINELLI «ORA FARAI IMPENNARE GLI ANGELI».
Da sempre la morte rende mitici i giovani che la incontrano lungo la strada dei propri sogni. Ma forse la tantissima Italia che si è innamorata post mortem di un motociclista che fino alla settimana scorsa era noto soltanto agli appassionati cerca di raccontarci qualcosa di più. Il fenomeno Simoncelli ha colto di sorpresa persino i suoi amici, che continuano a ripetere: non immaginavamo fosse così amato. Infatti non lo era, prima della tragedia, se non nel cerchio magico che ieri si è stretto intorno alla sua bara, in uno dei funerali più coinvolgenti a cui mi sia capitato di assistere in televisione: confesso che quando Valentino Rossi ha fatto rombare la Honda numero 58 in mezzo alla navata centrale della chiesa, le lacrime sono franate a valle senza incontrare resistenza. Da qualche giorno Simoncelli è il nome più ricercato sul Web e il titolo più letto sui giornali. La sua fine ci commuove e ci spaventa. Perché è come se ci avessero ammazzato il futuro, dando forma a una nostra paura profonda. E mette i brividi, adesso, riascoltare i versi della sua canzone preferita, l’anacoluto più famoso e terribile di Vasco e dell’intera musica italiana: «Siamo solo noi. Quelli che poi muoiono presto. Quelli che però è lo stesso».
Post n°5865 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da psicologiaforense
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49