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Messaggi del 04/05/2012

 

CULTURA E SOCIETA', IL CASO, LA MODELLA DI MANET, VICTORINE, OLIMPIA, PROSTITUTA E PITTRICE, FEMMINISTA ANTE LITTERAM

Post n°6316 pubblicato il 04 Maggio 2012 da psicologiaforense

SVELATA LA STORIA DELLA CONTURBANTE MODELLA OLYMPIA: ERA UN' ARTISTA LA PROSTITUTA DI MANET INDOMABILE FEMMINISTA VIVEVA A MONTMARTRE NON SI SPOSÒ MAI. MA FU AMMESSA ALLA SOCIETÀ DEGLI ARTISTI FRANCESI

 

IN MEMORIA DI VICTORINE.
LA RICOSTRUZIONE DELLA STORIA CHE MANET HA DIPINTO 

L' Olympia di Manet non adescava clienti ai crocicchi, nè si attaccava perdutamente alla bottiglia in una sordida soffitta parigina. La più celebre modella del genio impressionista, sguardo invitto che buca la tela, è stata diffamata da una storia dell' arte maschilista. In realtà, si chiamava Victorine Meurent ed era un' artista, indipendente e fiera. Viveva con una donna. Non per niente le si legge in faccia una sfida: “Uomini, non ho bisogno di voi”. Per averla ritratta distesa nuda su un letto, pigramente servita da un' ancella, il pittore quasi rischiò il pestaggio, e il dipinto dovette essere protetto dalla forza pubblica. Perchè tanto putiferio? Tutti i grandi artisti avevano sempre dipinto donne nude. Ma in questo caso la gente si ritrovò di fronte a una donna che aveva un "no" scritto negli occhi, una donna che diceva: questo corpo è mio. Figlia del popolo, sapeva di essere bella e quando Manet le propose di posare per lui accettò senza indugio. Diede un volto e un corpo anche alla scandalosa figura femminile del Dejeuner sur l' herbe, seduta senza veli su un prato accanto a due uomini vestiti. Il pittore la ritrasse ben nove volte: sono sue le sembianze di La donna con il pappagallo e di Victorine nel costume di un espada. Ma fare la modella non le bastava. Così divento ella stessa pittrice. Ai funzionari del censimento del 1906 dichiarò altera: “Sono un' artista”. Dopo un misterioso viaggio in America Victorine si stabilì a Montmartre. Non si sposò mai.

 
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LA NOTIZIA CURIOSA DEL GIORNO

Post n°6314 pubblicato il 04 Maggio 2012 da psicologiaforense

Prendono un brutto voto, alunne
tentano di avvelenare la maestra


Volevano vendicarsi per un cattivo voto scolastico. Per questo motivo hanno deciso di offrire alla loro maestra una bevanda avvelenata. È accaduto nella scuola "Sergio Arboleda" di Facatativà, una cittadina nel distretto colombiano di Cundinamarca, dove tre bambine di età compresa tra i sette e i nove anni hanno portato in classe una bibita mescolata con alcune medicine, sottratte di nascosto dalle rispettive case, con l'intento di offrirla alla maestra. Una di loro però, pentita, ha confessato il piano diabolico all'insegnante, che ha provveduto immediatamente ad avvertire le autorità scolastiche e i genitori delle tre allieve. Il fatto è avvenuto lo scorso 17 aprile, ma la polizia di Cundinamarca ha deciso di renderlo noto solo adesso per «la cautela necessaria imposta dalla vicenda, che vede coinvolti alcuni minorenni». Il ministro dell'Educazione colombiano, Maria Fernanda Campo, ha definito l'episodio «un dramma per le famiglie». Il ministro ha inoltre riferito che «l'Istituto colombiano del Benessere Familiare sta esaminando la situazione ed è pronto a offrire assistenza psicologica alle bambine e ai loro genitori».

 
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