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Messaggi del 16/06/2012
Post n°6453 pubblicato il 16 Giugno 2012 da psicologiaforense
IL PROF. STEFANO BLANCO DIRETTORE GENERALE DELLA FONDAZIONE "COLLEGIO UNIVERSITA' MILANESI", RACCONTA UNA SUA DIRETTA ESPERIENZA .... Il Prof. Blanco fornisce alla stampa una preziosa testimonianza che qui riassumo: Ilaria è una studentessa come molte altre: voti discreti, in regola con gli esami, una mamma svedese, voglia di girare il mondo, grande curiosità, molto bella. E la dolcissima Ilaria un po' per pagarsi l'università da «fuori sede», un po' di più per vivere al di sopra delle sue possibilità si fa pagare per le sue prestazioni sessuali, perchè, come dice lei, «qualcuno si deve prendere cura del mio tempo». E’ un fenomeno in grande espansione anche nelle nostre università. Tenuto sotto traccia da una certa finta pudicizia. Già acclarato e in parte descritto in molti campus, soprattutto nel mondo anglosassone, ma presente anche in Asia. Un recente studio condotto in alcune università statunitensi indicava come una ragazza su dieci avesse fatto sesso, almeno virtuale, a pagamento negli anni di studio. Sono soprattutto le prestazione sessuali via Internet in esponenziale aumento. Ilaria, come altre, vive un suo avere molti o moltissimi “fidanzati” in un susseguirsi di rapporti più o meno brevi e più o meno regolati da regali o denaro, semplicemente in conseguenza del suo trasporto per l'altro o per la generosità del suo partner. Vive tra l'università e la “movida” che l'accoglie nei suoi vestiti scintillanti e firmati dentro i suoi locali più trendy, in un continuo girovagare notturno. Ilaria, come molte sue amiche, è fin troppo superfluo dirlo, non si sente una prostituta, non si sente nulla. Eh sì, difficile da digerire. I paradigmi cambiano. Nessun senso di colpa. Per noi, si tratta innanzitutto di alzare un velo su questo fenomeno e invece di fare finta che non esista, provare a comprenderlo, senza condanne a priori poco utili; continuare a parlarsi, creare un ambiente e una città dove sia possibile per tutti potersi confrontare senza la paura di anatemi morali. Provare a immaginarsi un luogo dove avere una progettualità più ampia che si prenda cura del tempo di tutti, anche di quello di Ilaria.
Post n°6451 pubblicato il 16 Giugno 2012 da psicologiaforense
Chi poteva pensare che Pinki Pramanik, famosa atleta indiana, vincitrice della medaglia d’oro ai Giochi asiatici del 2006, fosse un uomo? Secondo le prime indiscrezioni, Pinki è stata arrestata in quanto avrebbe stuprato una sua compagna, fingendo di essere una donna. Pinki Pramanik, vincitrice nel 2006 della medaglia d'oro nella staffetta 4x400m ai Giochi asiatici e di un argento nella stessa specialità ai Giochi del Commonwealth è stata accusata di essere un uomo. A sporgere denuncia è la convivente che sostiene anche di essere stata violentata. Ora rischia una condanna penale e di perdere i suoi allori sportivi. La 26enne, ritiratasi dalle competizioni nel 2007, è finita in manette a Calcutta in seguito alla denuncia della sua compagna per ripetute violenze sessuali, ma si è rifiutata di farsi visitare in ospedale per verificare quale sia il suo sesso. «Perché dovrei essere sottoposta a ridicoli test? Sono stata già visitata molte volte nella mia carriera», ha dichiarato l'ex campionessa indiana. La mia compagna «mi ha incastrato perchè mi aveva chiesto 300mila rupie, che io non le ho dato», ha aggiunto l'atleta. La Pramanik, che secondo la polizia ha convissuto con la sua partner a Calcutta per diversi mesi, è in stato di fermo. «Non sappiamo se si tratti di un uomo o se abbia subito una trasformazione ormonale in un determinato periodo, il che a volte può accadere» ha dichiarato il segretario della Federazione dell'atletica indiana, C.K. Valson. Controversie di genere sono causate spesso da una sindrome ormonale, l'iperplasia surrenale congenita (CAH), per cui qualcuno è geneticamente un uomo, ma i suoi genitali sembrano femminili. Un'altra atleta indiana, Santhi Soundarajan, nel 2006 non superò un test di genere e fu privata della medaglia d'argento vinta nella gara degli 800 metri ai Giochi asiatici di Doha. Un altro caso recente è quello dell'atleta sudafricana Caster Semenya, vincitrice degli 800 metri ai mondiali del 2009, che fu squalificata per 11 mesi dopo un test sul suo genere sessuale. Successivamente la Semenya è stata scagionata dalle accuse di essere un uomo e potrà così competere per la medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Londra.
Post n°6450 pubblicato il 16 Giugno 2012 da psicologiaforense
IMU 48 ORE ALL'ALBA Lunedì 18 scade il termine per il pagamento dell'acconto IMU che riguarda la proprietà di qualunque immobile.
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49