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Messaggi del 14/08/2012

 

RIFLESSIONE PER LA NOTTE DI FERRAGOSTO 2012, SENTIERI DI FELICITA', VIVERE SERENI IN UN MONDO D'ANSIA

Post n°6619 pubblicato il 14 Agosto 2012 da psicologiaforense

L'esperienza di ogni giorno dimostra come la nostra società sia smarrita e corrotta e abbia perduto quel senso di fratellanza e fiducia che pure abita nel cuore di ciascuno di noi. Ma l'avidità, la grettezza, le menzogne, il vizio sono scelte di corto respiro, che prima o poi esigono il pagamento di un conto molto salato, in termini di rispetto di sé e di realizzazione personale......  

FELICITA' E' ANCHE UN FERRAGOSTO SERENO IN TEMPI DI CRISI E CONFLITTI MONDIALI

“Felicità raggiunta, si cammina/per te su fil di lama”. La felicità, sembra dire Montale, è provvisoria, possiede la natura dell'attimo. Ma  è un attimo che vince il tempo, giacchè si dà come esperienza di pienezza indicibile o, scrive Leopardi, come “una sorta di piacere infinito”. Una sospensione del tempo che si traduce in un sentimento di profonda armonia con se stessi e con il mondo: situazione limite che è più facile sperimentare che descrivere. La fenomenologia dell'innamoramento è forse quella che meglio si presta a evocare l'immagine della felicità, giacchè in essa si coniugano la sensazione di un potenziamento illimitato della propria individualità e, paradossalmente, l'impressione di uscire da sè, di fondersi e quasi di perdersi nell'altro, di fluire insieme al fluire stesso della vita; una vita in cui ogni contrasto è abolito e che si dà come energia pura, come piacere sospeso, depurato da ogni pensiero e progetto, sottratto appunto alla schiavitù del tempo.
BUON FERRAGOSTO A TUTTI!

 
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IL CASO, "BENVENUTI IN TASSILVANIA", FACEBOOK, GIOCO ANTI-MONTI, GAFFE PER IL SOCIAL NETWORK , CODICE DI CONDOTTA

Post n°6618 pubblicato il 14 Agosto 2012 da psicologiaforense

Sul social network un tiro al bersaglio virtuale contro il presidente del Consiglio. Si chiama "Bloody Mario, colpiscilo con i pomodori". Il premier raffigurato come un vampiro. Tra i protagonistri anche il ministro Fornero

FACEBOOK CONTRO MONTI. GIOCA A TASSILVANIA E AVRAI RISOLTO MOLTI TUOI PROBLEMI

Gli utenti sono moltissimi così come gli "utili idioti" per uno dei giochi che, oggi, è tra i più utilizzati su Facebook. E la lontananza dal "politicamente corretto" è abissale. Si chiama "Bloody Mario, colpiscilo con i pomodori" ed è un tiro al bersaglio virtuale contro il presidente del Consiglio. Che viene raffigurato con le fattezze di un vampiro: occhiaie profonde e nere, denti aguzzi e rivoli di sangue ai lati della bocca che scorrono sul pastrano nero. E la mission del gioco è scritta a chiare lettere: "Monti vuole il tuo sangue, tu colpiscilo con i pomodori".Una gaffe per il social network creato da Mark Zuckenberg. Nonostante il codice di condotta imposto a tutti gli utenti del sito. Un pretesto per ironizzare sulla situazione economica del Paese? Può darsi, ma i toni sono duri, spietati. Lo slogan del gioco è "Benvenuti in Tassilvania". La dinamica è semplice: il "vampiro" Monti appare e scompare dietro la recinzione di una casa abbandonata, al suono della musica di Profondo Rosso. Se si riesce a colpirlo con un pomodoro prima che scompaia, si guadagna un punto. E oltre a Monti, tra i personaggi da prendere a pomodori c'è anche un pipistrello svolazzante con la fattezze del ministro Elsa Fornero. Anche in questo caso, chi fa centro guadagna un punto valido per la competizione online con altri iscritti al gioco. E, come per ogni applicazione, è possibile anche invitare anche i propri amici. "Non vorrai essere il solo a versare il sangue", recita un altro slogan del giochino. Si vinca o si perda, ad ogni utente è consentito scaricare un'iummagine in cui figurano Monti-dracula e Fornero-pipistrello con la propria foto, incorniciata in una bottiglia e sormontata da una cannuccia. Non basta: il gioco anti-Monti è sponsorizzato. In una delle versioni visualizzate, campeggiava la promozione della nuova Fiat Cinquecento L.

 
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LA NOTIZIA CURIOSA DEL GIORNO, GENITORI SCAPPANO DI CASA , COME CI SI STACCA DA UN FIGLIO IPERPROTETTIVO?

Post n°6617 pubblicato il 14 Agosto 2012 da psicologiaforense

Quando mai un genitore sfugge al figlio adulto per poter stare un po’ tranquillo e sentirsi meno oppresso?(Giornalisticamente parlando è come se un uomo avesse azzannato un cane, madre – si dice – di tutte le notizie).

 

 

GENITORI SCAPPANO DI CASA ELUDENDO IL CONTROLLO DEL FIGLIO TROPPO APPRENSIVO

 

Di solito sono i figli che tentano la fuga. Diverso quando sono i genitori che non ne vogliono più sapere dei figli perché li opprimono con troppe attenzioni, con ansie protettive, con eccessive e soffocanti premure. Orbene, proprio qui a Padova, in questi giorni di caldo è accaduto tutto questo. Due genitori, lui 69 anni, lei 66 anni, si sono trasferiti in un’altra città, nascondendo al proprio figlio di 40 anni il nuovo indirizzo così da non farsi trovare. Sotto, sotto, non c’è alcun litigio, nulla di particolarmente grave, anzi. Solo che le attenzioni del "ragazzo" da qualche tempo erano diventate così opprimenti da spingerli ad architettatare una via di fuga. E c’è voluto l’intervento dei carabinieri per venire a capo della questione.Tutto era partito da una denuncia del figlio che da qualche giorno non riusciva più a mettersi in contatto con mamma e papà. L’uomo prima era andato a casa dei suoi (lui vive da un’altra parte) e non li aveva trovati. Quindi aveva chiamato la questura spiegando che era molto preoccupato e ansioso perché i suoi genitori era spariti. Così. Nel nulla. Senza lasciare traccia. Senza un biglietto. Senza una telefonata. La polizia aveva immediatamente diramato una nota di ricerca. All’improvviso, però, la vicenda si è complicata. I vicini di casa dei genitori dell’uomo, il giorno successivo alla denuncia, l’hanno avvertito che avevano sentito dei rumori provenire dall’abitazione dei due anziani . Lui si era precipitato ma non aveva trovato nessuno. Apriti cielo. L’uomo, piangendo, ha chiamato i carabinieri che, grazie ad indagini serrate, hanno rintracciato i genitori fuggitivi che hanno spiegato ai militari di essere scappati di casa volontariamente. E solo per poter stare in pace.

 
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IL CASO, TORNA ALLARME PITBULL, CANE AGGREDISCE PROPRIETARIO, CAGLIARI, PERPLESSITA', ANIMALE ABBATTUTO

Post n°6616 pubblicato il 14 Agosto 2012 da psicologiaforense

il cane ha azzannato il padrone, apparentemente senza un perché e per scongiurare che le sue terribili mascelle staccassero di netto il braccio dell'uomo, i carabinieri l'hanno soppresso .L'episodio ha destato in tutti noi animalisti profonde perplessità......

TERRORE A  CAGLIARI:  PITBULL AZZANNA IL PADRONE E VIENE ABBATTUTO DAI CARABINIERI

Un uomo di circa 60 anni residente a Cagliari, ieri notte è stato "improvvisamente" aggredito dal suo pitbull che, pare,  stesse rimproverando. L'uomo ha richiesto l'intervento urgente dei carabinieri che sono arrivati nel luogo indicato. Il capo equipaggio della radiomobile, visto che il cane  teneva stretto tra le fauci l'avambraccio del proprietario (che ha chiesto disperatamente e ripetutamente l'intervento risolutivo da parte dei militari), ha esploso in sicurezza un colpo con la pistola d'ordinanza uccidendo l'animale. L'uomo è stato quindi trasportato all'ospedale Brotzu, con varie ferite all'avambraccio, e con prognosi ancora da formulare. La carcassa dell'animale è stata rimossa da servizio convenzionato della Asl di Cagliari, dopo l'intervento del veterinario. L'episodio ha destato in tutti noi animalisti (a me per prima) profonde perplessità.

 
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LA SENTENZA DEL GIORNO, ESCORT SI', BATTONA NO!, IMPRENDITORE CONDANNATO, GIUDICE DI PACE, INGIURIE, NAPOLI

Post n°6615 pubblicato il 14 Agosto 2012 da psicologiaforense

Lei è una escort, lui la chiama «battona»: imprenditore condannato per ingiuria



Un imprenditore romano ha definito una escort «battona» ed è stato condannato a pagare mille euro per aver commesso il reato di ingiuria. A stabilire la pena il giudice di pace della Capitale sentenziando che il termine «battona» rientra nella fattispecie del reato di ingiuria aggravata.
Il fatto risale al lontano  9 ottobre del 2010 quando la escort, che lavora come accompagnatrice di facoltosi uomini d'affari, si trovava ad un party. Alla festa era presente anche l'imprenditore che in passato e in altre occasioni, si era avvalso della compagnia della donna. Dopo averla riconosciuta si era avvicinato per delle avances. Quella sera l'accompagnatrice stava lavorando per un altro cliente e di conseguenza ha rifiutato l'approccio dell'imprenditore che, infastidito dal rifiuto, ha rivolto ad alta voce alla donna il fatidico epiteto: "BATTONA!". Da qui la denuncia della  donna. OGGI LA SENTENZA:  «L'espressione proferita dall'imputato è lesiva dell'onore della querelante - ha stabilito il giudice - a nulla rilevando la circostanza, peraltro ammessa dalla stessa persona offesa, dell'effettivo esercizio da parte di quest'ultima del lavoro di escort e accompagnatrice». Per il legale dell'escort, l'avvocato Gianluca Arrighi, si tratta di «una sentenza che conferma il principio per cui nessuno è tenuto a subire offese generiche, a prescindere dal contesto personale, sociale o professionale».

 
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