Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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Messaggi del 15/08/2012

 

CURIOSITA', SCARPE, UOMINI, DONNE, PIEDE, DETTI POPOLARI, SUPERSTIZIONI, CREDENZE

Post n°6623 pubblicato il 15 Agosto 2012 da psicologiaforense

La scarpa  è al centro di molti detti popolari e credenze dal fondamento discutibile. Secondo le nostre nonne, per esempio, per sapere se ci si sposa entro l'anno basta buttare una scarpa fuori dalla finestra: se cade con la punta verso la casa, la risposta è no; se cade verso l'esterno allora il sogno si coronerà. Per far durare "per tutta la vita" il matrimonio, poi, vietato buttare le scarpe usate il giorno del sì... Se siete single e cercate l'uomo della vostra vita, invece, basta una piccola accortezza: dormire con le scarpe… sotto il cuscino.

 
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ATTUALITA', FERRAGOSTO 2012 VOLGE AL TERMINE, COSA CI SIAMO PERSI, CLASSIFICA, COSTUME & SOCIETA'

Post n°6622 pubblicato il 15 Agosto 2012 da psicologiaforense

 

 

Ecco, è successo di nuovo, vi siete dimenticati qualcosa in spiaggia. Che cosa? Probabilmente ve ne siete già accorti da soli, ma ora c'è anche una classifica stilata dal Sindacato Italiano Balneari che mette in fila, uno per uno, tutti i nostri oggetti smarriti. Saldamente al primo posto gli occhiali da vista e da sole. Come faccia un miope a tornare a casa senza le sue preziosissime lenti non è dato sapersi. Secondo gradino del podio per le ciabatte. Medaglia di bronzo per le creme solari. Al quarto posto il costume da bagno che, una volta tolto, viene spesso abbandonato. A seguire le chiavi di casa, telefonini, asciugamani, borse, collanine/bracciali o portafogli. Un tesoretto che, nel 98 per cento dei casi, viene recuperato il giorno successivo quando il bagnante torna sul luogo dello smarrimento per reclamare l'oggetto dimenticato. L'oggetto smarrito è un filone inesauribile di leggende metropolitane da spiaggia. Ne sanno qualcosa gli anziani bagnini che tramandano di generazione in generazione i racconti di improbabili quanto rocamboleschi ritrovamenti. Ce n'è per tutti i gusti: dal Rolex d'oro recuperato con un affannosa caccia al tesoro messa in atto con la paletta del figlioletto, alla pancera dimenticata sotto l'ombrellone per non parlare di bombole da sub, tavole da surf,  vele per la barca, passeggini .... fino alla sedia a rotelle, alla "gamba di legno" e alla  dentiera abbandonata da un'anonima signora in cabina e mai reclamata. 

 
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L'OPINIONE DEL GIORNO, FERRAGOSTO 2012, MEGAYACHT, SARDEGNA, ESTATE DEPRIMENTE, PARADISO DA CONTEMPLARE

Post n°6621 pubblicato il 15 Agosto 2012 da psicologiaforense

Portorotondo - Un elicottero cala sugli yacht fra le isole Mortorio e Soffi. «Zona interdetta, andate via». Ci sono un centinaio di imbarcazioni. C'è chi si allontana subito e chi ignora l'ordine e rimane. Arriva anche una motovedetta, l'intimazione viene ripetuta, c'è il rischio di sanzioni salate e tutti infine levano le ancore. In pochi giorni è il secondo blitz della Guardia costiera di Olbia ed è rivolta fra i diportisti: «Basta con i divieti, siamo stufi: andiamo via dalla Sardegna».

COSTA SMERALDA L'ELICOTTERO CACCIA I PANFILI
LA PROTESTA DEI VIP ALLONTANATI DALLE ISOLE PROTETTE. «ANDREMO ALL'ESTERO»

Osserva oggi l'ottimo Massimo Gramellini che:  cacciati  a forza dalle calette proibite della Maddalena, i possidenti di megayacht reagiscono con accenti che mescolano lo stupore all’arroganza, minacciando di non tornare mai più in Sardegna. Sono oligarchi russi, principi tedeschi, evasori italiani. Vorrei li accompagnasse il mio personale augurio di buon viaggio. Vadano a inquinare le coste croate, francesi o lillipuziane: qui da qualche tempo si cerca di diventare un Paese povero ma serio. È il risvolto ironico di questa estate deprimente. Finché eravamo la patria dei finti divieti e degli scontrini fantasma, il mondo degli ultraricchi ci frequentava disprezzandoci. Adesso che cominciamo a pretendere il rispetto delle regole, i moralisti di ieri si indignano per l’inaudito capovolgimento del luogo comune che ci vuole accomodanti e servili. E usano l’unica arma a loro disposizione, i soldi. Così ogni slancio di pulizia viene sottoposto al ricatto economico, che purtroppo la crisi rende particolarmente efficace. In effetti avremmo potuto scegliere un momento più propizio per redimerci, ma abbiamo accumulato ritardi ventennali e, come tutti i ritardatari, ci tocca fare i compiti all’ultimo minuto. Siamo a metà del guado: non abbiamo più i vantaggi che garantiva l’illegalità e non intravediamo ancora quelli che verranno dall’onestà. Ora, delle due l’una. O torniamo indietro e ci perdiamo per sempre. Oppure andiamo avanti, fino a quando cominceremo ad assomigliare a quello che da sempre dovremmo essere: un paradiso da contemplare e non da usare.

 
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