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Messaggi del 11/09/2012
Post n°6724 pubblicato il 11 Settembre 2012 da psicologiaforense
L'eros può essere eco-friendly... Per la gioia del pianeta e della coppia. E la conversione alla nuova moda si fa in appena sette mosse.... ECO SEX: ISTRUZIONI PER L'USO Ci dice tutto Silvia Vada: Va bene andare a lavorare in bicicletta, chiudere il rubinetto mentre si lavano i denti, comprare frutta e verdura a chilometro zero e saper decifrare un'etichetta energetica. Ma per essere dei veri amici dell'ambiente manca ancora qualcosa. E per fortuna è più piacevole della raccolta differenziata. Il sesso ecologico esiste, ed è una cosa seria. Con tanto di manuali di istruzioni (il primo è stato Eco-Sex: Go Green Between the Sheets di Stefanie Iris Weiss, Ten Speed Press/Crown Publishing), e di simposi internazionali (l'ultimo, a Boston, si è tenuto a giugno) per diffondere il verbo della bio-sessualità. Le donne, in particolare, sembrano gradire: secondo un'indagine mondiale condotta dall'agenzia Gfk, l'83% auspica un “ritorno alla natura” e all'utilizzo di materiali di qualità. E allora perché non “sacrificarsi” in nome della salvaguardia del pianeta? Per cominciare bastano solo sette mosse. Eccole: Afrodisiaci sì, ma organici - Niente di meglio di una cena hot per accendere la serata. Ma carne e derivati sono banditi (i vegani li chiamano erection-killing), e così anche le ostriche (causa spopolamento dei mari). L'alternativa green? Asparagi, ginger, avocado, carciofi (per lei), cannella, mango, zucca e peperoncino (per lui). Possibilmente crudi, e naturalmente provenienti da agricoltura biologica.
Post n°6723 pubblicato il 11 Settembre 2012 da psicologiaforense
LONDRA, IL TEMPO TRADISCE LA BELLA SKELTON: UN COLPO DI VENTO MALANDRINO E L'AVVENENTE PRESENTATRICE RESTA SCOPERTA..... LA GIORNALISTA BBC RESTA IN MUTANDE In principio ci furono la contestazione, il femminismo e la liberazione sessuale; poi vennero la donna oggetto, le scosciate tutte-tette delle tv, l'imperativo dei giovani belli e disinibiti a tutti i costi, uomini compresi, le intervistatrici nude, ecc… . Tutte cose che si sanno e che si sono già viste. Ma deve essere stato davvero difficile portare a termine questa intervista mentre una serie di folate di vento non smette di alzare scompostamente la gonna alla giornalista mostrando al mondo intero le sue mutandine . E' accaduto all’inviata della Bbc Helen Skelton, impegnata a rivolgere alcune domande ai due campioni britannici di ciclismo alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi. La giovane professionista non si è lasciata travolgere dall'imprevisto e ha proseguito, con grande professionalità, il suo lavoro limitandosi a tener fermo, per quanto possibile, il vestito...
Post n°6722 pubblicato il 11 Settembre 2012 da psicologiaforense
Siete fatalisti? Ritenete che la vostra vita sia in balìa di una forza superiore, o del destino? Siete convinti della vostra impotenza di fronte agli eventi, certi di non poter fare altro che rassegnarvi? Magari avete sempre dato per scontato che gli eventi della vita abbiano un margine inevitabile di ineluttabilità ? Questa vicenda milita a favore del vostro convincimento. IL DESTINO HA SEMPRE BIMBO UCCISO DA UN VASO CADUTO, IL RACCONTO DISPERATO DELLA MADRE. DONATI GLI ORGANI. Ha ancora in mano la busta di Cisalfa, mamma Elisabetta . Dentro, le scarpe da calcio appena comprate per il suo bambino. È lì, ritta e immobile fuori dal pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni, il dolore la avvolge. Esile, bionda, due occhi di un verde trasparente, così tristi e profondi che paiono due pozze di acqua scura, su quel volto pallido. Non si dà pace e ripete tra sé e sé: «Dio chiama gli angeli». Con lei l’altro figlio, un bimbo di 5 o 6 anni. Sembra un piccolo uomo, composto, silenzioso, non lascia la mamma nemmeno per un secondo. E poi un’amica e un’altra coppia di amici, genitori del migliore amico di Christian, sono intorno a lei a semicerchio, la proteggono. «Stavamo tornando a casa a piedi tutti e tre insieme, su via Appia – racconta – improvvisamente ho sentito un botto, Christian era a terra, ho gridato». Elisabetta non capisce più nulla. Un’amica è in un negozio lì accanto, sente delle urla ed esce. In terra, il corpo senza conoscenza di Christian Giacomini, 13 anni, tra due giorni avrebbe ricominciato la scuola. E oggi avrebbe iniziato a giocare a calcio. Era il suo sogno e per questo era uscito con la mamma e il fratellino a comprare gli scarpini. E’ ricoperto di sangue, tantissimo sangue sull’asfalto. I soccorsi arrivano rapidi: «Forse cinque, forse dieci minuti, mi è sembrata una vita, attimi interminabili». Poi la corsa in ospedale, il suo bambino in terapia intensiva. Elisabetta scoppia a piangere, si copre il volto con una mano. «Quando hai figli devi essere sempre attenta, vivi nella paura che possa succedere loro qualcosa, ma come fai a prevedere questo. Come proteggerlo da una cosa del genere?». Si fa convincere a lasciarla, quella busta delle scarpe diventata troppo pesante. Improvvisamente, senza dir nulla, si dirige verso la porta a vetri che la separa dal suo bambino a passo veloce e leggero. Esce dopo una decina di minuti, con lei ora c’è suo marito. L’uomo ha gli occhi gonfi e arrossati, le labbra pallide. Poche informazioni sulla salute del figlio. Sanno che si trova tra la vita e la morte. Il fratellino di Christian ha visto tutto, ha sentito il botto, poi il silenzio, i fiotti di sangue, la tragedia sul volto della madre. Non piange, non parla. «Stai tranquillo – lo accarezza sorridendo l’amica della mamma – tuo fratello ha la testa dura». Ma Christian non ce l’ha fatta. Un vaso caduto da un cornicione gli ha rubato il futuro. I suoi organi regaleranno la vita a tre persone. Per la morte di Christian Giacomini al momento non ci sono indagati. La polizia sta svolgendo accertamenti tecnici disposti dalla Procura per capire come sia potuto precipitare il recipiente di terracotta che conteneva una pianta, trasformandosi in un proiettile letale per il ragazzino. Nell'appartamento di via Appia Nuova dal cui balcone è caduto il vaso al momento dell'incidente sembra non ci fosse nessuno e non ci sarebbero testimoni, se non quelli in strada che hanno visto il 13/enne colpito alla testa e poi agonizzante. La casa è momentaneamente abitata da una donna. Sarà incriminato il proprietario.
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49