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Messaggi del 15/09/2012

 

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE, IDEE,OPINIONI, PAROLE, PENSIERI, SUGGESTIONI....PER UN NUOVO GIORNO

Post n°6735 pubblicato il 15 Settembre 2012 da psicologiaforense

TUTTO QUELLO CHE PENSAVATE DI SAPERE È  SBAGLIATO... FALSI MITI,  LUOGHI COMUNI, PREGIUDIZI, STEREOTIPI. MOLTE COSE SONO DIVERSE NON SOLO DA COME SEMBRANO, MA ADDIRITTURA DA COME ERAVATE CONVINTI CHE FOSSERO. E ANCORA,  L'ACQUA DEL MAR MORTO È MOLTO SALATA, MA NON LA PIÙ SALATA SULLA TERRA. CONTARE LE PECORE SERVE A TUTTO, FUORCHÉ AD ADDORMENTARSI. MEDITANDO CON SERENITÀ  E PAZIENZA TROVERETE FINALMENTE LA RISPOSTA ALLA DOMANDA SE SIA NATO PRIMA L'UOVO O LA GALLINA. E APPRENDERETE  CHE LA VITA ETERNA, EBBENE SÌ, ESISTE……

 

L'IGNORANZA DEL SAGGIO


Al contrario di quello che si crede, e a mio modo di vedere, non è saggio bistrattare l'ignoranza. Essa svolge infatti funzioni sociali fondamentali. Saperci o scoprirci ignoranti ci induce a cercare l'aiuto dell'altro, e ad apprezzarlo, si tratti del medico, del meccanico d'auto o del commercialista che ci salva dal rischio letale di compilarci da soli la dichiarazione dei redditi. L'ignoranza propria spinge a mostrar rispetto per il sapere altrui, e l'ignoranza altrui ci gratifica con la stima per il nostro sapere che sappiamo essere in realtà cosi' esiguo. L'ignoranza favorisce insomma l'interdipendenza tra le persone, contribuendo in tal modo all'integrazione della società. Combattiamone dunque, in tutti i modi possibili, gli eccessi, ma senza dimenticare che una società priva d'una appropriata dose di ignoranza collettiva sarebbe presumibilmente invivibile.

 
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IN SPIAGGIA QUANDO SIAMO NUDI È LA PSICHE CHE PARLA

Post n°6734 pubblicato il 15 Settembre 2012 da psicologiaforense

QUASI COME FOSSE.... L’ULTIMA SPIAGGIA

LA spiaggia è il vero e sterminato porto franco: le convenzioni si ammorbidiscono, i rapporti si fanno più distesi e si percepisce di appartenere a una variopinta tribù, con usanze tutte particolari. E’ come un grande teatro all'aperto, dove la società, mentre si denuda, si svela e mette in luce come ogni popolo e ogni cultura abbia un modo peculiare di interpretare e di concepire il corpo. È un culto con molte forme diverse, un tratto comune, tuttavia, c'è. Andare al mare è un po’ come ritornare a casa. Finalmente si smettono i panni soliti, si assumono atteggiamenti e comportamenti più naturali e ogni gesto tradisce maggiore relax e un più spiccato senso di libertà. Per europei e americani (ma non per gli asiatici) la tintarella è considerata un'arma essenziale per apparire più attraenti. Quando ci sistemiamo sotto l'ombrellone o sul lettino, una delle prime preoccupazioni è marcare con chiarezza il proprio spazio, disseminando borse, asciugamani, creme solari, secchielli e un'infinità di altri accessori. Vicino, al nostro fianco, tolleriamo soltanto i familiari, i partner o gli amici stretti. Nei paraggi (in una zona che gli antropologi hanno misurato in circa un metro e mezzo) lasciamo che si collochino i conoscenti e, se proprio non c'è un grande affollamento, manteniamo con gli sconosciuti una distanza significativa: almeno tre metri. Si tratta di regole forti. Tacite, certo, ma sempre regole. Se un estraneo sconfina, il primo istinto è un senso di fastidio e la tentazione è lanciare subito un'occhiata torva. Se poi qualcuno, dopo aver saltellato sulla sabbia rovente, si fa prendere dall'idea di fare una breve sosta al fresco del nostro ombrellone, la reazione può essere contraddittoria. La socievolezza che ci ispira l'«habitat» della spiaggia svanisce in pochi attimi e a sorpresa anche l'individuo più simpatico può fargli capire di avere un unico desiderio: godersi un po’ di pace e di silenzio.

 
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COSE DI QUESTO MONDO, GIOCHI EROTICI, ULTIMA ORA, PERUGIA, BOTTIGLIA NEL RETTO, INTERVENTO CHIRURGICO, SESSO ESTREMO

Post n°6733 pubblicato il 15 Settembre 2012 da psicologiaforense

Gioco erotico finisce nel dramma

SESSO ESTREMO: GLI SALVANO LA VITA IN SALA OPERATORIA

UN GIOCO autoerotico sfuggito di mano, sesso estremo e pericoloso, che poteva avere conseguenze gravissime: un giovane aveva una bottiglia  infilata nelle parti intime e che stava per perforargli l’intestino. Da quanto si è appreso sarebbe stato lui stesso a introdurre la grossa  bottiglia nel corpo fin quando non sarebbe più riuscito ad espellerla. Pur tuttavia, non si escludono ulteriori ipotesi o l’eventuale partecipazione di altre persone a quello che si configura come un gioco erotico che ha rischiato di provocare la morte del giovane. LA "SITUAZIONE" infatti, è finita fuori controllo  quando il malcapitato si è reso conto di non essere più in grado di espellere l'oggetto e ha chiesto aiuto. I medici - vista la gravità del caso- hanno  sottoposto il ragazzo a un intervento molto delicato, che richiede tecniche specifiche all’avanguardia. Così il contenitore è stato rimosso per via endoscopica e il giovane se l’è cavata con cinque giorno di prognosi.

NOTA INTEGRATIVA: non è certo la prima volta che capitano episodi del genere. Sono infatti in aumento le persone che —praticando giochi sessuali spinti— si rivolgono al pronto soccorso dopo aver introdotto volontariamente  ogni genere di oggetti nel corpo.

 
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