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Messaggi del 28/09/2012

 

LA RIFLESSIONE DELLA SERA, BLOG, BLOGGER, IAD, COMMUNITY, VITA "PARALLELA", REALTA', DIPENDENZE,

Post n°6778 pubblicato il 28 Settembre 2012 da psicologiaforense

IO BALLO DA SOLO

 

La possibilità di giocare con la propria identità, di crearne una nuova a proprio piacimento, la pseudorisposta ai vissuti di solitudine e separatezza, insieme ai sentimenti di grandiosità e al flaming che si sperimentano in rete, han­no suscitato in molti degli utenti una profonda curiosità, che in alcuni si   è trasformata  in vera e propria dipendenza. La Internet Addiction Disorder (IAD), dipendenza completa da Internet, è simile ad altre forme di dipendenza come dall'alcool, dal tabacco o dalle droghe. Le persone che ne sono affette hanno  trasformato il gioco illusorio che la  community  regala ad ogni utente, in una illusio­ne certa di salvezza dai loro problemi, siano essi di natura affettiva, di comunicazione o sessuali. Sostituendo la vita virtuale a quella reale, per loro più dif­ficile, si sono allontanati dal mondo reale insieme ad altre persone con pro­blematiche simili per mettersi al sicuro in un mondo creato dall'uomo, nel  quale il reale viene fagocitato dal virtuale. Ritirate in una vita “parallela”, virtuale appunto, meno impegnativa  di quella di tutti i giorni.

 
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DAL BUCO DELLA SERRATURA, SENZA PUDORE,NUDITÀ, PROVOCAZIONI, TRASGRESSIONI, ESIBIZIONISMI, COSTUME

Post n°6777 pubblicato il 28 Settembre 2012 da psicologiaforense

….esiste la «pruderie», e si acquatta dove meno uno se l'aspetterebbe, nel nostro mondo: ma il pudore sembra davvero perduto. Esempio: chi sarà più “spudorato” tra una ragazza poco abbigliata e le madri che invitano i figli, magari concorrenti al Grande Fratello, ad «essere soprattutto se stessi» ?



CON INDECENZA PARLANDO...


 

 

Il comune senso del pudore non esiste più. Qualcuno dirà finalmente, qualcun altro purtroppo, ma l'estinzione di questo strano animale che ha tenuto occupati educatori, maggioranze silenziose o minoranze vociferanti, commissioni di censura, giudici e tribunali per anni e anni è un dato di fatto. Oggi, complici i mezzi di comunicazioni di massa e il web - ma non solo - la gara è nel metterci a nudo. Si esibisce il dolore, la disperazione, la presunta intelligenza, la fede, la speranza, la carità. Si esibiscono i soldi guadagnati  (o rubati) e a volte persino quelli persi, i supposti pensieri profondi, la sincerità, i buoni e i cattivi sentimenti, gli svarioni introspettivi più abissali. Comunque sia l 'imperativo è esibire, alzare la voce…. c'è chi racconta i sogni - quasi sempre noiosissimi - e chi urla nei talk show e nei dibattiti, sommergono il primo venuto con una quantità di informazioni quasi insopportabili sui fatti propri. Tutto e sempre al di là del comune senso del pudore…

 
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LA FOTO DEL GIORNO, COCCOLE CHE UCCIDONO, PREDATORI

Post n°6776 pubblicato il 28 Settembre 2012 da psicologiaforense

L'ARTE DI UCCIDERE


Leopardi e ghepardi, feroci predatori dotati di agilità e intelligenza straordinarie, sono tra i felini più affascinanti, ma anche tra i più difficili da fotografare e studiare. Circondati da un'aura di mistero, occupano un posto privilegiato nell'immaginario collettivo, ove incarnano l'idea di velocità, grazia, eleganza e agilità. Le loro condotte ben si prestano a essere mal interpretati da giornalisti  poco preparati e che applicano anche al mondo animale categorie mentali umane. Un esempio è la foto di oggi che è stata pubblicata anche su vari media. Si vedono alcuni cuccioli di ghepardo (e non di leopardo come si legge in alcune fonti) che  "accarezzano" una piccola  antilope.  Parrebbe una scena tenerissima, che smentisce la fama di feroci cacciatori di questi gattoni africani. Peccato che la storia sia tutt'altra:  l'antilope è stata catturata dalla femmina di ghepardo che l'ha portata ai suoi cuccioli  con scopi "educativi". Ovvero affinchè familiarizzino  con le prede. Quindi nulla di più lontano da un simpatico gioco amichevole tra cuccioli quanto piuttosto esercizi propedeutici  ma alla cattura e all'uccisione di una preda. Così i piccoli ghepardi "accarezzano" l'antilope semplicemente perché non sanno (ancora) come afferrarla per sbranarla. Forse sarebbe il caso di chiedere, prima di scrivere di "tenerezze e coccole" fra cuccioli a un zoologo o a un etologo.
 
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