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Messaggi del 11/12/2012

 

SUPERSTIZIONE, LA PROFEZIA MAYA E' UNA BUFALA,PAROLA DI PAPA, MA INTANTO ENTRIAMO NEL MAGICO 12-12-12

Post n°7000 pubblicato il 11 Dicembre 2012 da psicologiaforense

Nel frattempo la località pugliese di Cisternino sta facendo il pieno di turismo perché sembra che sia una delle poche zone risparmiate dalla distruzione imminente. E intanto oggi è il 12-12-12... 12 sono i nervi cranici, 12 i mesi dell’anno, le costole nel corpo, i segni zodiacali, le ore antimeridiane e pomeridiane in cui è suddivisa la giornata, i patriarchi di Israele, le porte di Gerusalemme, gli Apostoli......

BUFALE SPAZIALI

Il Vaticano scende in campo per rassicurare tutti coloro che temono l’apocalisse imminente, come annunciato dalla strampalata profezia dei Maya che fissa a venerdì 21 dicembre la fine del mondo. L'Osservatore romano ha affidato al gesuita astronomo José Funes, un guru in fatto di studi stellari, un commento che conclude con: «La fine che non verrà (almeno per ora)».   Più ironica la posizione del vescovo cileno, monsignor Bernardo Bastres Florence, che di fronte al panico che corre sul web di chi crede di essere sull’orlo di una tragedia planetaria coincidente con la fine del calendario Maya, lancia un appello: chi ha paura e teme la fine del mondo consegni i beni alla Chiesa cattolica.  La preoccupazione dilaga in tutto il mondo  anche se  la profezia Maya è una autentica bufala. Più interessanti  i richiami simbolici del numero 21, che ribaltato diventa 12 E oggi  è, appunto,  il magico 12-12-12. Gli astrologi e gli esperti di esoterismo prevedono un rilascio di un «potente vortice energetico che può portare alla purificazione dell’anima». Del resto il numero 12 è un continuo richiamo simbolico: 12 sono i nervi cranici, i mesi dell’anno, le costole nel corpo, i segni zodiacali, le ore antimeridiane e pomeridiane in cui è suddivisa la giornata. nella prospettiva religiosa 12 sono i patriarchi di Israele, le porte di Gerusalemme, secondo le parole di Ezechiele, gli Apostoli. Insomma, una data tutta speciale.

 
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LA VIGNETTA DELLA SERA

Post n°6999 pubblicato il 11 Dicembre 2012 da psicologiaforense

 
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LA SENTENZA DI CASSAZIONE, RITORNA IL "COMUNE SENSO DEL PUDORE",DONNE CASTIGATE, VIETATI MINI SHORTS E ABITI SUCCINTI

Post n°6998 pubblicato il 11 Dicembre 2012 da psicologiaforense

Ultima ora, Cassazione,  Vietati mini shorts e  scollature  troppo generose. Vestirsi con abiti  sexy è reato

SCANDALO A BOLOGNA: E' TUTTO SEX AND THE CITY

Vestiti troppo succinti, tanto da lasciare intravvedere seno, glutei o parti intime, in luogo pubblico  o aperto al pubblico sono contrari alla pubblica decenza. Così si è pronuinciata la terza sezione penale della Cassazione  che ha confermato la condanna inflitta a una turista sorpresa  in centro a Bologna  "abbigliata in modo da fare vedere le parti intime del corpo, in particolare il seno e il fondo schiena, ed era in mutande, che lasciavano scoperti i glutei".

La sentenza -  "La tipicità del reato in contestazione consiste nel porre in essere atti contrari alla pubblica decenza", si legge nella sentenza n.47868 depositata oggi, ossia "quegli atti che, in se stessi o a causa delle circostanze, rivestono un significato contrario alla pubblica decenza, assunti in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico". Ai fini della sussistenza del reato, spiegano gli ermellini, "non rileva che detti atti siano percepiti da terzi essendo sufficiente la mera possibilità della percezione di essi, in quanto l’articolo 726 cp tutela i criteri di convivenza e decoro che, se non osservati e rispettati, provocano disgusto e disapprovazione". Superato, dunque, "il limite di punibilità", contrariamente a quanto affermato dalla difesa, è giusta, secondo la Corte, la pena comminata, "vista la gravità della condotta, l'insensibilità della prevenuta all’offesa arrecata alla collettività, comprovante il completo disinteresse" della donna "alle interferenze negative che il suo comportamento avrebbe potuto determinare al comune vivere civile", tenuto anche conto dei "precedenti penali" dell’imputata. 

 
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