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Messaggi del 25/12/2012
Post n°7047 pubblicato il 25 Dicembre 2012 da psicologiaforense
NATALE 2012. Monti si è espresso. Così ci troviamo, nel giorno di Natale, proprio nel bel mezzo di una bufera politica destinata, forse, a spazzare via contestualmente Prima e Seconda Repubblica, per affrontare la costituzione della Terza, con la grande scommessa di evitare la distocia del parto che ha determinato la nascita della Seconda, sulle ceneri della Prima.... NATALE 2012, GAME OVER. IL DEFAULT DELLA POLITICA E DELL'ECONOMIA
E' un bel dire che gli europei guardano troppo all’euro come a un indice di autostima anziché come a un semplice prezzo. Dietro a una moneta come questa c’erano sogni, aspettative, illusioni, fantasie, progetti politici, promesse di stabilità e problemi di credibilità. Negli ultimi tre anni però abbiamo dovuto fare i conti con lo spettro incombente della crisi e della credibilità dell’Italia mentre l'economia non si è sviluppata e non è cresciuta. Speranze per il 2013? NO! Solo segni di nuove e più marcate difficoltà contro l’Europa del Sud (Grecia, Italia, Spagna, Portogallo….) a “favore” (solo per il momento) della Germania e di pochi altri. La Bce forse, può mantenere il valore interno dell'euro e richiamare CONTINUAMENTE i governi a nuove e più incisive riforme di lacrime e di sangue che rilancino la crescita. Così oggi, Natale 2012, quasi la metà dei cittadini europei sono feriti nel portafoglio prima ancora che nell'autostima. Quindi per l'Europa sarà vita durissima. La sua morte, del resto, è prevista da tutti gli esperti per il Natale 2050.
Post n°7046 pubblicato il 25 Dicembre 2012 da psicologiaforense
IL PRANZO DI NATALE É SEMPRE PIÙ SPESSO LA CARTINA DI TORNASOLE DELLE TENSIONI NASCOSTE IN OGNI FAMIGLIA, IN OGNI GRUPPO DI PARENTI. IL NON VEDERSI MAGARI DA TROPPO TEMPO É UN'AGGRAVANTE, LA MOLLA PER SCATENARE GRANDI GAFFE E FAR EMERGERE RANCORI NASCOSTI. PER RINFACCIARSI SGARBI E PER RIVELARE INVIDIE… NATALE CON I TUOI... IL PRANZO DELLE LITI L'allarme arriva come sempre dall'America, sterminato laboratorio dei guai della vita quotidiana. L'ultimo, in ordine di scoperta, é proprio il pranzo del 25 dicembre, occasione di incontro tra familiari e parenti che magari non si vedono da un anno e che tra un tacchino e l'altro, un dolce e un brindisi passano dai complimenti più amichevoli agli insulti più sfacciati. E allora che fare? Psicologi, esperti di bon ton, sociologi e opinionisti vari hanno prodotto una raffica di manuali per passare indenni l'incontro più bello - o litigioso - dell'anno. Sfogliando le pagine di questi breviari si incontrano tante cose ovvie e qualche consiglio che va diritto al problema. Eccoli, alla rinfusa: 1) Premettere che sarà una visita breve, che si limiterà ad un piccolo scambio di auguri. 2) Mantenere la conversazione nei termini più generici possibile, evitando di toccare argomenti come carriera, soldi, beni, eredità, ecc.: il pericolo di gaffe é sempre in agguato. E da una gaffe possono nascere scontri che diventano faide. 3) Portarsi amici (se possibile, persone sole o bisognose) che facciano da parafulmine e che creino un certo imbarazzo, che costringa i commensali a mantenersi sul generico. L'ultimo? Se non si è sicuri di realizzare un incontro conviviale felice evitare il pranzo di Natale. Andare in vacanza, fuggire, nascondersi in un'isola lontana. Se il Natale é una festa, perché rovinarla con un pranzo?
Post n°7045 pubblicato il 25 Dicembre 2012 da psicologiaforense
Fra tradizione e modernità, consumismo e nuove povertà, il Natale mette in luce ogni anno le contraddizioni e i paradossi della contemporaneità: la luce calda dei centri storici parati a festa e l'emarginazione degli indigenti, la corsa all'acquisto e la solitudine degli ultimi, la retorica dei buoni sentimenti e i tanti gesti nascosti ma concreti di solidarietà..... NATALE 2012. Come sempre, siamo inondati da inviti alla bontà. E' giusto che vi sia almeno un periodo nell'anno in cui la nostra sensibilità ad aiutare chi sta peggio sia particolarmente sollecitata. Ma dovremmo essere colti, o almeno lambiti da un pensiero: e gli altri periodi dell'anno? Cessano le esigenze? Si modificano le situazioni? O dobbiamo aspettare il Natale successivo per riprovare sentimenti che appunto diciamo «natalizi»? E, nel frattempo, le situazioni sono magari peggiorate: le distanze tra ricchi e poveri aumentate: tragedie come guerre, migrazioni forzate, epidemie devastanti, spaventosamente accresciute. Allora? Come apprestarci al Natale? Come farne un periodo di più risoluta, reale partecipazione alla «bontà» che simbolicamente lo contraddistingue? Se il simbolo del Natale è un Bambino, cominciamo dai bambini. Perchè, ad esempio, non impegnarci a tutela dei bimbi? Non è nell'infanzia che si trovano allo stato puro sentimenti di confidenza nella vita? Di serenità e dolcezza, sognante e sorridente? Non accomuna, questa confidenza-fiducia, tutti i bambini del mondo?
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49