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Messaggi del 31/12/2012

 

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE DI SAN SILVESTRO, CAPODANNO "AL VERDE", ANNO PER ANNO, 2013 ANNO NUOVO, VECCHIE STORIE

Post n°7065 pubblicato il 31 Dicembre 2012 da psicologiaforense

2013 UN FANTASMA A MANI VUOTE CHE TUTTO PROMETTE E NULLA HA? 

 

L'hanno già ribattezzato il "veglione della grande crisi" . Il vento dell'austerity si è abbattuto anche sulla festa dell'ultimo giorno dell'anno: scompare o quasi anche  in tv, si celebra in tono minore ovunque.... fuorchè in Germania.  Calo di prenotazioni in alberghi e ristoranti, vuoti annunciati nelle discoteche e nelle sale da concerto, ecc...  Piene invece le piazze dove San Silvestro non costa nulla e dove per alcune ore crisi, cassa integrazione, posti di lavoro in bilico saranno dimenticati per cedere il passo ai brindisi e agli auguri. Intanto,  anche oggi cronaca ricca di schifezze, storia poverissima di acuti. Reiterate aggressioni alla nostra affaticata, oppressa e gemente umanità, e, dato il periodo elettorale, incerte  promesse d'un Eden che non riusciamo neanche più a immaginare. Ma a te, San Silvestro, si può mentire con maggiore difficoltà. Rifacendomi all'iconografia classica che ti raffigura canuto, vecchio e chino per il fardello, mi viene in mente che, come ogni anno, anche questa volta, con ridicola testardaggine, ti allevieremo il peso togliendo dal sacco «un filo di speranza», la forza per avere il coraggio di guardare avanti. Sii comprensivo: è tradizione.  Quel filo lasciacelo.

 
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LA SENTENZA DI CASSAZIONE

Post n°7063 pubblicato il 31 Dicembre 2012 da psicologiaforense

Cassazione: paragonare gli uomini agli animali è offensivo

Chissà se "l'aquila di Ligonchio" o la "pantera di Goro" si saranno mai sentite offese, almeno una volta nella vita, per gli epiteti con cui sono state spesso chiamate queste note artiste italiane. Fatto sta che d'ora in poi, appioppare epiteti evocativi di animali alle persone diventa pericoloso anche davanti alla legge. A sancirlo è la Cassazione che sottolinea come gli epiteti che rievocano gli animali «hanno una obiettiva valenza denigratoria in quanto, assimilando un essere umano ad un animale, ne negano qualsiasi dignità in un processo di reificazione e di assimilazione ad una "res" comunemante ritenuta disgustosa o comunque di disumanizzazione". In questo modo la V sezione penale (sentenza 44966) ha convalidato una condanna per ingiuria nei confronti di un 50enne di Castrovillari, Giuseppe V., colpevole, per tutelare i propri diritti di territorio, di essersi rivolto a Leonardo B. dandogli del "babbuino", "barbagianni"». L'uomo era stato immediatamente querelato ma il giudice di pace di Castrovillari aveva assolto da ogni accusa Giuseppe V. «per la particolare tenuita' del fatto». La condanna per ingiuria era arrivata in secondo grado dal Tribunale di Castrovillari nell'aprile 2011. Inutilmente Giuseppe V. ha fatto ricorso in Cassazione per chiedere clemenza, sostenendo che gli epiteti utilizzati non erano idonei a ledere l'onore del querelante, visto che il suo sfogo era volto a tutelare le sue proprietà da una sospetta abusività di una costruzione che sarebbe sorta nei pressi della sua abitazione.  Piazza Cavour ha respinto il ricorso e ha ribadito che gli epiteti evocativi di animali hanno «una obiettiva valenza denigratoria». Giuseppe V. dovrà anche risarcire il danno patito dalla persona querelata per l'accostamento poco lusinghiero con un animale.

 
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