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Messaggi del 22/01/2013

 

CULTURA, PSICOLOGIA, ULTIMA ORA, ATTUALITA', TESTI & PRETESTI, SCIENZA DELLA VITA, IN ATTESA DI UN NUOVO GIORNO

Post n°7122 pubblicato il 22 Gennaio 2013 da psicologiaforense

DIALOGO FILOSOFICO IMMAGINARIO: UNA VACANZA QUATTROSTAGIONI NELL'ISOLA DEL GIORNO DOPO.......

LA NOSTRA MENTE SALVERA' IL MONDO?

Cliente. buongiorno. Sono venuto a prenotare una vacanza nel Pacifico. Agente di viaggio. Ottima scelta. Mi permetto di segnalarle la nuova ISOLA ARTIFICIALE SPAZIOTEMPO. Cliente. Come? Un'isola artificiale? Agente. Sì. Ma non deve preoccuparsi. È in effetti in tutto e per tutto indistinguibile da un'isola naturale. Molto selvaggia e intima, con quattro case in tutto. Cliente. Interessante… mi piacciono i posti poco affollati. Ma dove si trova? Agente. Sull'Equatore, ed è attraversata dalla Linea di Cambiamento di Data. All'incrocio di spazio e tempo. Cliente. Che strano. Mi ha sempre affascinato questa storia della linea del cambiamento di data. Come funziona esattamente? Agente. Semplice. Poniamo che sulla linea sia mezzanotte. Comincia un nuovo giorno. Questo nuovo giorno, diciamo il primo gennaio, comincia tante volte man mano che ci spostiamo a ovest, fa il giro del mondo trasformando il 31 dicembre in primo gennaio, finchè ritorna alla linea di cambiamento di data. Questo significa che la mezzanotte fa il giro del mondo trasformando un giorno nel successivo, ma questa trasformazione non è completa finchè non si ritorna alla linea del cambiamento di data. Fino ad allora ci saranno delle terre che sono nel 31 dicembre, e delle terre che sono nel primo gennaio. Cliente. Ma se la linea del cambiamento di data passa per una città, allora chi la attraversa passa da un giorno all'altro. Può tornare nel 31 dicembre semplicemente facendo un passo a est, e decidere di rientrare nel primo gennaio facendo un passo a ovest! Agente. Esatto, e così facendo può anche passare da un anno all'altro! Cliente. Molto divertente. Mi piacerebbe trascorrere un periodo su questa nuova isola, come ha detto che si chiama? Agente. L'isola dello spaziotempo. Per quando la prenoto? Cliente. Vorrei arrivare sul posto il 21 giugno. Agente. Ma quando ci vuole andare? In primavera, estate, autunno o inverno? Cliente. Ma come? Le ho detto che voglio essere sull'isola il 21 giugno prossimo! Agente. Per l'appunto: primavera, estate, autunno o inverno? Cliente. Scusi, ma non la capisco proprio. Agente. Dipende dalla casa in cui la metto. Se lei sta nella casa di nordovest, sarà in estate. La casa di nordovest è a nord dell'equatore. Se passa l'equatore e va ad abitare nella casa di sudovest, si ritroverà in inverno, dato che quando è estate nell'emisfero nord, è inverno nell'emisfero sud. Cliente. Mi ero dimenticato delle stagioni invertite. Bè, la mia scelta è ….  allora scelgo... Agente. Devo interromperla. Ha ancora due possibilità. È lei che mi dice di voler arrivare il 21 giugno. Se passa dalla casa di sudovest (inverno) a quella di sudest, varca la linea del cambiamento di data e si ritrova nel 20 di giugno. E il 20 di giugno, nell'emisfero australe, è autunno! Cliente. Non mi dica che posso anche andare in primavera. Agente. Certo: basta che si sposti nella casa di nordest, varcando l'equatore: se è autunno nell'emisfero australe, è primavera in quello boreale. Per un modico sovrapprezzo posso affittarle tutte e quattro le case. Cliente. Mi sembra una buona idea: potrò correre in tondo mille volte passando da una stagione all'altra. Agente. Può fare di meglio: spazio e tempo sono intrecciati in modo più complicato di quanto non si creda. Si metta all'intersezione tra l'Equatore e la Linea del Cambiamento di Data e non si sposti per tutto il 21 giugno (ovest). Per un GIORNO vivrà al di fuori delle stagioni. O in tutte e quattro le stagioni insieme. A lei la scelta.

 
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PSICOLOGIA, SOCIAL NETWORK, FACEBOOK PROVOCA INFELICITA', EMOZIONI INCONFESSABILI, INVIDIA, FRUSTRAZIONE,

Post n°7121 pubblicato il 22 Gennaio 2013 da psicologiaforense

Uno nuovo studio sul social network conferma: leggere le notizie sulla vita e sui successi  di amici, conoscenti, ex partner  genera  emozioni dolorose e inconfessabili: gelosia, risentimento, sentimenti di fallimento, di inferiorità, di frustrazione......
GLI UTENTI DI FACEBOOK SONO VERDI D'INVIDIA

Gli utenti di Facebook sono condannati a soffrire di invidia, secondo un nuovo studio promosso da Peter Buxmann dell’Università di Darmstadt e Hanna Krasnova dell’Università Humboldt a Berlino. La ricerca ha dimostrato che gli utenti di Facebook che raccolgono quotidianamente notizie sulla vita di amici e conoscenti on line provano una costante sensazione di invidia aumentata dal fatto che la maggioranza dei profili di Facebook è costruita in modo da amplificare - e spesso fingere - la felicità e il successo personale. Lo studio sarà presentato all’undicesima conferenza internazionale Wirtschaftsinformatik (Information Systems) a febbraio a Lipsia.  La ricerca ha rilevato che Facebook scatena sentimenti di invidia e tutte le sensazioni dolorose connesse. In pratica, se un utente scrutando il profilo di un altro ne percepisce la felicità - vera o falsa non conta - è stimolato a offrire un’immagine di sé migliore e più positiva dal suo stesso profilo che diventerà così a sua volta fonte di invidia per gli altri. I ricercatori hanno inoltre dimostrato che gli utenti raramente ammettono di provare invidia ma tendono ad attribuirla ad altri utenti, e che c’è una correlazione tra l’invidia provata su Facebook on line e la soddisfazione generale per la vita off line. 

 
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LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE, “CARNEGIE HERO FUND COMMISSION”, UOMINI CORAGGIOSI, EROI PER CASO, ATTI EROICI

Post n°7120 pubblicato il 22 Gennaio 2013 da psicologiaforense

New York, cambiano i criteri di valutazione per un atto di coraggio......

L'EROISMO NON E' PIU' QUELLO DI UNA VOLTA....

 

In  più di 100 anni ha sfornato migliaia di eroi, ma adesso gli stessi dirigenti di quella “fabbrica”, che poi sarebbe la “CARNEGIE HERO FUND COMMISSION”, cominciano ad avere qualche dubbio su cosa davvero sia l'EROISMO, e su cosa lo distingua da un semplice “atto di coraggio”. Per Andrew Carnegie, il ricco industriale di origine scozzese che nel 1904 creò la commissione con sede a Pittsburgh, non c'erano molti dubbi: “L'atto eroico avviene d'impulso”, perchè appartiene alla parte “buona” che qualunque essere umano si porta sempre dentro, insopprimibile nonostante tutto, e che al momento opportuno si manifesta. Meritava di essere premiata e Carnegie sborsò 4 milioni di dollari per creare la “Commission” di Pittsburgh. Oggi, grazie a un'oculata gestione degli investimenti, che hanno sempre prodotto più soldi di quelli spesi per le indagini sugli episodi segnalati, per le medaglie, per le borse di studio e le pensioni che a volte vengono date agli eroi riconosciuti, quel capitale è cresciuto, il lavoro dei commissari si è fatto più  “scientifico” e i criteri in base ai quali riconoscere o no un eroe si sono fatti un po' più evanescenti. Esclusi militari, poliziotti, vigili del fuoco, addetti ai soccorsi, ecc…  perchè da parte loro l'EROISMO “è ciò che ci si aspetta”; esclusi quelli che salvano un familiare perchè “chi non farebbe di tutto per salvare un figlio?”; esclusi quelli coinvolti in prima persona, come quel ragazzo di 11 anni che diventò un eroe dei per avere fermato uno scuola-bus pieno di bambini dopo che l'autista si era sentito male, perchè in fondo stava salvando se stesso. Che cosa resta? Sembra molto poco. Invece il lavoro della commissione continua con l’esame di  circa   mille casi ogni anno….

 
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