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Messaggi del 23/02/2013
Post n°7206 pubblicato il 23 Febbraio 2013 da psicologiaforense
Emozioni distruttive. Liberarsi dai veleni della mente.....
VITA: QUANDO "VINCERE" E' TUTTO
Esiste una predisposizione psichica particolare, la cosiddetta personalità di «tipo A» (descritta per primo da Meyer Friedman, un cardiologo di San Francisco, negli Anni 50), caratterizzata da marcata AMBIZIONE, senso dell'incalzare del tempo, astio latente, desiderio di dominare l'ambiente circostante e metterlo sotto controllo, per cui chi ne è portatore vive in uno stato di tensione perenne, attivandosi per ogni situazione che non aderisca perfettamente a quella da lui prefigurata. Un simile soggetto è destinato a uno stress cronico, e ha molte più probabilità di patologie cardio-vascolari (ipertensione arteriosa, infarto del miocardio), gastroenteriche (ulcera peptica, colon irritabile, rettocolite ulcerosa, morbo di Crohn), dermatologiche (dermatite e dermatosi di vario genere), psichiatriche (depressione, ansia), immunitarie (ridotta capacità di opporsi a virus, batteri, cellule tumorali) di un soggetto con personalità «tipo B», molto meno competitivo e AMBIZIOSO, che prende la vita come viene.
Post n°7205 pubblicato il 23 Febbraio 2013 da psicologiaforense
Oggi le vecchie forme di mobbing,.... sembrano quasi "innocenti", in periodo di crisi globale, infatti, ci si spinge molto oltre con le persecuzioni e le conflittualità sul posto di lavoro .... alcune già note e dibattute come lo stress occupazionale e le molestie sessuali, altre solo recentemente teorizzate come lo stalking; altre ancora, come lo straining e lo stalking occupazionale....... FAMOLO... STRAINING NON è possibile vivere senza stress. È il sale della vita. Ma come il sale, quando è troppo può far male. L'ambiente di lavoro è quello che più espone allo stress cronico. Oltre ai classici motivi (lavoro ripetitivo; troppo facile rispetto alle proprie capacità e aspettative; troppo pensate e impegnativo, al limite delle capacità di adattamento; mancanza di riconoscimenti e di carriera; scavalcamenti da parte di colleghi meno meritevoli; pendolarismo etc.) da tempo se ne sono aggiunti altri, più subdoli e devastanti, che stanno assumendo proporzioni preoccupanti come lo straining e lo stalking occupazionale. Tutto è cominciato con il «mobbing»: ovvero lo stress da persecuzione psicologica sul posto di lavoro. Il termine proviene dall'inglese «to mob», attaccare, usato in etologia per descrivere il comportamento degli uccelli che per difendere il nido volano attorno all'aggressore. Negli Anni 80 si è iniziato a usarlo per indicare gli attacchi da parte di colleghi o dei datori di lavoro (in questo caso detto anche «bossing») sotto le forme più varie: emarginazione, diffusione di maldicenze, continue critiche, assegnazione di compiti dequalificanti, eccessive richieste, compromissione dell'immagine sociale, molestie sessuali. Lo scopo è sempre lo stesso, quello di eliminare una persona divenuta «scomoda», per ragioni di concorrenza, gelosia, invidia, antipatia, distruggendola psicologicamente e socialmente, in modo da provocarne il licenziamento o, meglio ancora, da indurla alle dimissioni e alla fuga.
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49