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Messaggi del 23/03/2013

 

QUID NOCTIS?, JUS PRIMAE NOCTIS, ZOOLOGIA CURIOSITA' DELLA VITA DI COPPIA,SESSO, SESSUALITA', ETOLOGIA, CULTURA, ZOOLOGIA

Post n°7285 pubblicato il 23 Marzo 2013 da psicologiaforense

Anche mamma pinguina mette le corna al marito. ADULTERIO E POLIGAMIA SONO PRATICATI ANCHE TRA ANIMALI SOCIALMENTE MONOGAMI NUMEROSE SPECIE ATTUANO CON VARI STRATAGEMMI UNA EFFICACE «SELEZIONE DEL SEME»....

IL DESIDERIO DI AVERE IN MOGLIE UNA VERGINE, L'ANTICA USANZA DELLO JUS PRIMAE NOCTIS

L'adulterio e la possibilità di ingannare il proprio partner sulla reale paternità della prole, credevamo che fossero costumi tipicamente umani, più o meno legittimi. Invece fanno parte di un bagaglio di comportamenti che condividiamo, e forse ereditiamo, dal mondo animale. Ad esempio, che i figli prodotti in un'unica covata, o in un unico parto, possano avere padri diversi è cosa di cui siamo consapevoli da tempi remoti. Aristotele fece puntuali osservazioni sulla riproduzione dei polli, e osservò dalle rassomiglianze con i galli che una gallina poteva produrre nella stessa covata figli di galli diversi. E, ancor più sorprendente, che in caso di accoppiamento multiplo l'ultimo gallo era padre della maggioranza dei pulcini. Al fenomeno della poliandria, cioè dell'attitudine delle femmine a accoppiarsi con più maschi, nella specie umana siamo ben abituati anche se in genere non gli diamo rilevanza scientifica ma solo di costume o di pettegolezzo. Lo conosciamo bene anche in molti mammiferi o insetti. Quello che invece ci sorprende è che sia praticata spesso anche fra uccelli, e anche fra quelle specie che credevamo rigorosamente monogame. Fra gli uccelli, come fra gli uomini, esiste una monogamia "sociale", che presiede alla formazione della coppia, alla costruzione del nido, all'allevamento dei figli, e una certa frequenza di scappatelle extraconiugali anche femminili. Così le femmine di pinguino specie "socialmente monogama" per trovare le grosse pietre con cui fabbricano il nido col marito non disdegnano, in assenza del consorte, di concedere prestazioni sessuali ad altri maschi in cambio di pietre. La poliandria femminile comporta due casi opposti quanto a successo riproduttivo del maschio. In molte specie colui che è riuscito ad accoppiarsi per primo ha le migliori possibilità di essere padre della maggior parte dei figli. È questo il caso probabilmente di gatti, conigli e porcellini d'India. E di tutte le specie in cui l'ovulazione avviene in concomitanza o in risposta all'accoppiamento. Così negli spermofili, cugini degli scoiattoli, nei quali la femmina è in estro solo un giorno all'anno. I maschi sono alla disperata ricerca di zitelle, ma per avere una chance sia pur remota di avere discendenza sono disposti a mettersi in fila. La ricerca della vergine ha il punto estremo nel caso dei maschi che si accoppiano con una femmina non matura. Fra noi è vietato, anche se le mogli-bambine esistono ancora. Ma in certi insetti avviene che il maschio fecondi la femmina quando è ancora allo stadio di " pupa". La femmina conserva gli spermatozoi e li utilizza quando diventa adulta. In qualche caso come quello del tripide, minuscolo insetto noto per i danni che arreca alle colture, la femmina è inseminata addirittura prima ancora che si trasformi in pupa. Molto più frequente è il caso inverso, in cui è l'ultimo maschio che si accoppia con una femmina in un ciclo riproduttivo colui che ha le migliori chances di piazzare i suoi geni nella generazione successiva. È appunto il caso notato già da Aristotele nei polli, e frequente in molti uccelli. Nel regno animale gli stratagemmi evoluti dai maschi per assicurarsi questa posizione sono i più fantasiosi. Il ragno di mare, che nonostante il nome è un crostaceo, durante l'accoppiamento trasferisce nell'apparato riproduttivo della femmina, prima dei suoi spermatozoi, un liquido capace di solidificarsi sigillando e mettendo fuori uso gli spermatozoi introdotti in precedenza dai rivali. E in alcune libellule studiate durante gli amori da Jonathan Waage, il maschio ha un pene dotato di uncini con i quali estrae dal corpo della femmina gli spermatozoi degli accoppiamenti precedenti prima di introdurvi i propri. D'altra parte, numerosi studi si sono orientati verso la capacità femminile di esercitare un controllo dopo l'accoppiamento nella scelta degli spermatozoi che feconderanno le uova. L'argomento è per la verità controverso, ma sembra certo che questo tipo di controllo sia esercitato quanto meno per evitare la fecondazione di ibridi o di figli malsani. Permette quindi alla femmina di selezionare il patrimonio genetico più diverso da quello proprio e di evitare la fecondazione con spermatozoi che presentano maggiore somiglianza genetica, come quelli dei consanguinei. Questo meccanismo è stato studiato e accertato nella lucertola comune, nel piccolo coleottero Callosobruchus maculatus e anche nel Cane di prateria, roditore diffuso nel Nordamerica. Più in generale, si è arrivati alla conclusione che anche per le femmine, il più delle volte, fare sesso con più partner è il modo migliore per assicurarsi il successo riproduttivo. In un regime poliandrico il ruolo attivo, e spesso antagonista, della femmina nella scelta non solo del partner ma anche del seme, sovente entra in conflitto con lo sforzo del maschio di assicurarsi una discendenza. Si crea così una guerra fra i sessi lontana da quell'idea di cooperazione più o meno affettuosa cui siamo abituati. I sociobiologi e gli ecologi del comportamento sono spesso colti e autocritici, oltre che in genere anglosassoni e attenti alla political correctness. Così non hanno mancato di riconoscere che l'evoluzione dei loro studi è stata influenzata da quella del movimento femminista, e dall'aumento del numero delle donne fra i ricercatori delle loro discipline.

 
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AMBIGUITA', AMBIVALENZE, IPOCRISIE, CINISMO,TRAPPOLE SEDUTTIVE, RELAZIONI DI COPPIA, GENITORI & FIGLI, DARE E RICEVERE

Post n°7284 pubblicato il 23 Marzo 2013 da psicologiaforense

L'ambiguità è una delle parole del disagio, un piccolo crimine quotidiano inscritto nella malafede o nella falsa coscienza, una nevrosi che sta dilagando. Dove? Innanzitutto nel linguaggio, nella politica, nei comportamenti pubblici e privati, nella sessualità. E' un meccanismo che fa colludere anche le cosiddette persone per bene con le più trite ipocrisie....

LE AMBIVALENZE DELL'AIUTO.  IL DARE E  IL RICEVERE

Non c'è nulla di più ambiguo e di più ambivalente  quanto la  "relazione d'aiuto" . Non solo infatti esprime un interessamento e una cura per l'altro, ma dimostra nei fatti che non si può sempre risolvere tutto contando solo sulle proprie forze. Il comportamento altruistico può avere dunque effetti imprevisti o persino paradossali. Questa consapevolezza non giustifica la mancanza d'aiuto, espressione di un colpevole abbandono, ma rende più comprensibili le conseguenze non volute dell'aiuto. Tra queste, si tende spesso a trascurare il pericolo di "aiutare troppo": un comportamento benevolo ma inadeguato, che può indurre una relazione di dipendenza. E questo è tanto più vero nel rapporto genitori e figli ma anche nelle relazioni di coppia e in quelle amicali.....  

 
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LA NOTIZIA CURIOSA DEL GIORNO, LEGGE DEL TAGLIONE AL MERCATO, OCCHIO PER OCCHIO... BUFERA SUL CARTELLO

Post n°7282 pubblicato il 23 Marzo 2013 da psicologiaforense

"LE DONNE SORPRESE A PALPARE LA FRUTTA SUBIRANNO LO STESSO TRATTAMENTO. GRAZIE". LA SCRITTA SU UN GRANDE CARTELLO GIALLO E AFFISSA A FIANCO DEL BANCO DI FRUTTA E VERDURA IN UN SUPERMERCATO A NOVENTA VICENTINA, HA SCATENATO UN PUTIFERIO. DURISSIMA PRESA DI POSIZIONE DEL FORUM FEMMINISTA NEI CONFRONTI DELL'INIZIATIVA….


POLEMICHE SUL CARTELLO SESSISTA DI NOVENTA VICENTINA

Quella di toccare la frutta per saggiarne la consistenza e quindi il grado di maturità è un'abitudine molto diffusa e dura da estirpare, quindi i responsabile di un supermercato hanno pensato a un metodo deterrente nei confronti della clientela per invitarla a una maggiore delicatezza nel toccare mele, pere, kiwi e altri prodotti. E hanno scritto: «LE DONNE SORPRESE A PALPARE LA FRUTTA SUBIRANNO LO STESSO TRATTAMENTO». Il cartello è rimasto appeso per alcuni mesi  nel reparto frutta e verdura self-service del supermercato T.T.B. di via Porta a Noventa Vicentina. A far emergere la vicenda, però, è stata l'iniziativa di un lettore che ha inviato una foto del cartello al Giornale di Vicenza. Una immagine che ha scatenato la reazione di Irene Rui, responsabile del Forum delle donne del Prc-FdS di Vicenza. In una nota inviata oggi Rui giudica “riprovevole” il fatto “che un esercente si permetta di esporre un cartello recante un tale messaggio di violenza e che nessuno abbia preso provvedimenti a riguardo”. “Si fa presente - continua - che il messaggio costituisce chiaramente reato di violenza. Non si può sorvolare su tale azione o quanto meno prenderla alla leggera e mettersi a ridere, poiché dalla minaccia si può passare ai fatti. Molte persone, in virtù che la maggioranza delle vittime non denunciano - dice l'esponente vicentina del Prc-FdS - si permettono tali atteggiamenti ed enunciazioni come se la cosa fosse un atto normale e irrilevante. Se lasciassimo correre, avalleremmo il fatto che subire e fare violenza nei confronti dell'altro genere, è normale e che lo è anche l'uso di tali frasi o battute offensive.” Da parte sua,il commerciante si è detto molto dispiaciuto del fatto che l'iniziativa possa essere stata letta “in maniera negativa. Non c'era alcuna volontà di offendere le donne. Avremmo potuto scrivere persone ma oltre il 90% della clientela del banco frutta e verdura è femminile. Non c'era nulla di dispregiativo e credo che tutte le clienti l'abbiano letto così visto che non abbiamo avuto alcuna lamentela”.

 
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