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Messaggi del 22/05/2013

 

blog, blogger, community, dipendenze, errori, non-notizie, panzane, bufale, corbellerie, pseudoscienza , social network

Post n°7425 pubblicato il 22 Maggio 2013 da psicologiaforense

"Un blogger è come uno squalo: deve continuare a muoversi se non vuole affogare" (Mark  Zuckerberg)

BLOG: Il fascino dell'ordinario.
Psicologia dei piccoli accadimenti quotidiani

L'identità dell'uomo di oggi è imperniata sull'uso del web: Internet, mail, contatti, informazioni, video, social network, blog, chat, giochi, consulenze e compravendite online, internet mobile e molto altro ancora... Ci affidiamo alla rete anche solo per velocizzare una ricerca, una transazione bancaria, una comunicazione con chi è lontano. Ma la rete, che ci porta al superamento del confine del nostro sé, può innescare modalità patologiche di utilizzo. E ancora, perché i blogger giocano a impersonare un ruolo? Quali sono le motivazioni che spingono a dare vita a legami di amicizia e di affetto on line? E quale sarà il futuro dei blog? Non lo sappiamo! Abbiamo sperimentato però  che  i post pullulano di errori, di non-notizie, di panzane, insomma di bufale, di corbellerie, di pseudoscienza che troppo spesso contaminano le notizie con effetto terroristico.

 
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PSICOLOGIA, TONDO COME UNO SBADIGLIO, NEUROSCIENZE, IL GRANDE SBADIGLIO, CONTAGIO, LICENZA DI SBADIGLIARE

Post n°7424 pubblicato il 22 Maggio 2013 da psicologiaforense

SBAGLIARE E' UMANO MA ... SBADIGLIARE E' DI TUTTI 

 Lo sbadiglio è un comportamento presente in moltissimi vertebrati, dai pesci ai topi, dalle lucertole alle scimmie; ma solo per noi uomini è stata dimostrata sperimentalmente la sua contagiosità, cioè che il vedere qualcuno che sbadiglia in un numero significativo di casi induce un altro individuo a fare altrettanto.  Tutti (maschi o femmine, bianchi o neri, grandi e piccoli) sbadigliano più o meno nello stesso modo. I risultati di una serie di studi hanno confermato il luogo comune secondo il quale si sbadiglia soprattutto nelle prime ore dopo il risveglio e prima di andare a letto, durante l'esecuzione di compiti ripetitivi e noiosi, e quando si osservano cose poco interessanti. (Non conosco invece nessuna analisi della relazione fra sbadigli e fame). Tanto per non andare sul personale... io la sera, dovunque mi trovi anche in macchina, e se anche sono sveglia come un grillo, non appena penso che fra poco vado a dormire comincio una serie infinita di sbadigli che solo il sonno riesce a placare. Da queste ricerche è emerso anche che mentre di mattina spesso lo sbadiglio è associato al piacevole stiracchiamento del corpo, la sera questo non accade. Ma a cosa serve lo sbadiglio e ancor di più come e perchè lo si contagia? Il significato funzionale di questo comportamento è sicuramente diverso nelle varie specie. Nell'uomo svolge più funzioni, non ancora ben comprese. Un'inutile conseguenza dello sbadiglio - di cui tutti noi ci serviamo in aereo quando fanno male le orecchie, prima di atterrare - è di aprire le tube di Eustachio per bilanciare la pressione nell'orecchio medio. Torniamo alla contagiosità. E' stato dimostrato che lo sbadiglio è un potente releaser: basta vedere un videotape con degli sbadigli per sbadigliare nel giro di 5 minuti, che il 25% delle persone sbadiglia se legge un testo che parla di sbadigli (a questo punto siete anche voi soggetti sperimentali e sapere se fate parte di questo 25 per cento o del restante 75 per cento). Ma a che serve che uno sbadiglio tiri l'altro, o meglio che uno sbadiglio tiri quello dell'altro?  Secondo me  lo sbadiglio  è un segnale paralinguistico che fornisce informazioni a proposito dello stato di noia o di sonnolenza in cui una persona si trova e che la sua contagiosità infine possa tornare utile per sincronizzare i ritmi di attività di differenti persone. Esiste un altro comportamento contagioso che riguarda anch'esso uno stato d'animo: il riso. Ma ne parleremo un'altra volta. 

 
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