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Messaggi del 12/06/2013

 

L'OPINIONE, COMUNICARE OGGI, VINCERE, CONVINCERE E FARSI RICORDARE,LA COMUNICAZIONE AUTENTICA. AFFETTI, LAVORO, CONFLITTI

Post n°7486 pubblicato il 12 Giugno 2013 da psicologiaforense

Per prima cosa fate fare una cura dimagrante al vostro linguaggio, togliete la pancetta ai vostri discorsi: siate brevi, chiari, concisi. L' uomo che impiega 20 parole per dire una cosa che potrebbe essere detta con 3 è capace di qualunque nefandezza...... 

LA COMUNICAZIONE UMANA

È possibile farsi capire un pò di più dagli altri? Che cosa rende una comunicazione efficace rispetto ad un'altra completamente inefficace (e distruttiva)? E soprattutto, se la comunicazione interpersonale è un'arte, è possibile divenire un abile comunicatore?  Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutarci a trasmettere meglio il nostro pensiero, senza dimenticare che non c' è peggior sordo di chi non vuol sentire: ovvero, non basta parlar bene per essere capiti. Per prima cosa fate fare una cura dimagrante al vostro linguaggio, togliete la pancetta ai vostri discorsi: siate brevi, chiari, concisi. Come disse quel tale: l' uomo che impiega 20 parole per dire una cosa che potrebbe essere detta con 3 è capace di qualunque nefandezza. Non c' è nulla che non possa essere detto in poche parole o poche frasi. Parlate poco e brevemente, sarete ascoltati di più e otterrete gratitudine sempiterna dai vostri interlocutori. Lo stesso concetto vale per la parola scritta: ricordarsi che lo strumento di chi scrive non è la penna, è la forbice. E anche che la capacità di sintesi non è qualcosa di innato, ma il frutto di un lungo addestramento mentale. Addestrarsi. La chiarezza del linguaggio è figlia della chiarezza delle idee; se uno non ha le idee chiare se le schiarisca prima, studiando e preparandosi. Non c' è argomento, per quanto difficile, che non possa essere espresso in modo chiaro: Può essere molto utile partire dal presupposto che ciò che devo dire non interessa affatto al mio ascoltatore: questo mi permette di far sì che, quando devo dire qualcosa, io cerchi di adeguarmi alle esigenze del mio interlocutore sforzandomi di fargli vedere l' utilità per lui di quello che sto per dirgli. Nel comunicare con gli altri bisognerebbe anche prendere l' abitudine di non mentire, singolare operazione che consiste nel dire la verità e, più specificamente, nel parlare quando si hanno prove di ciò che si dice. 

 
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LA RIFLESSIONE DELLA SERA

Post n°7485 pubblicato il 12 Giugno 2013 da psicologiaforense

il silenzio non è assenza di comunicazione, ma una modalità comunicativa emotivamente molto pregnante; non necessariamente un vuoto, ma spesso un valore, uno spazio per pensare che aiuta a far nascere delle idee: il silenzio è la gestante dei pensieri innovativi....



ASCOLTARE E COMUNICARE

Nella società del rumore, dove molto spesso ha successo chi strepita di più, il silenzio è diventato un bene introvabile, da mercato nero. Ci si dimentica che il silenzio non è assenza di comunicazione, ma una modalità comunicativa emotivamente molto pregnante; non necessariamente un vuoto, ma spesso un valore, uno spazio per pensare che aiuta a far nascere delle idee: il silenzio è la gestante dei pensieri innovativi. Ascoltare è cosa difficilissima perchè: tutti sanno parlare, pochi tacere, pochissimi ascoltare. Così, per farci capire dagli altri dovremmo cercare di essere noi, prima di tutto, a capire gli altri e abituarci a pensare che i principali strumenti del comunicare sono tacere, osservare e ascoltare.

 
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