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Messaggi del 25/08/2013

 

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE

Post n°7624 pubblicato il 25 Agosto 2013 da psicologiaforense

LE DONNE? Inferiori, selvagge, da picchiare...  Storia dell'ingiuria.  Scherni e insulti da Platone a Wilde contro il "sesso debole".  Per Aristotele le donne sono "uomini inferiori", per Nietzsche "vendicative"....

 QUANDO IL DIAVOLO E' DONNA

 

TUTTI i disastri, o gran parte di essi, sono dovuti alla dissolutezza delle donne, sentenzia Tolstoj. Un proverbio italiano gli dà manforte: “Ogni cosa viene da Dio, eccetto le donne”. E anche Platone è d'accordo: “Fra i nati uomini, tutti quelli che spesero la propria vita codardamente o facendo cose sbagliate, vennero trasformati, nella loro seconda vita, in femmine”. Serve un proverbio russo? “La donna non è una persona così come la gallina non è un uccello”. Un attore famoso? Richard Burton afferma che “la donna è fatta per l'uomo, l'uomo è fatto per la vita”. Non c'è neppure bisogno di scomodare Oscar Wilde, un classico della misoginia ironica (“Le donne facili preoccupano. Le donne virtuose annoiano. Questa l'unica differenza fra loro”) per rendersi conto di come sia fitta l'enciclopedia delle frasi fatte. Sono cose che si dicono da sempre  però  se le donne sono realmente inferiori al maschio, perchè costui sente il bisogno di ripeterlo ad ogni piè sospinto? Prese singolarmente, sono tutte boutades, talune eleganti, altre feroci e divertenti. Messe tutte insieme, diventano un “muro” che si erge fra i due sessi: il problema non riguarda tanto la verità o la sensatezza di queste formule, quanto il fatto che a furia di sentirle ripetere si finisca per crederci. La frase fatta può essere inserita con disinvoltura in qualsiasi conversazione, è semplice da ricordare, da comprendere, e soprattutto permette di non pensare. 

 
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MA COSA FA LA "DONNA FATALE" AGLI UOMINI?

Post n°7623 pubblicato il 25 Agosto 2013 da psicologiaforense

QUANTE volte  è capitato di chiedersi quali precisamente fossero le arti e le armi irresistibili della donna fatale, con quali mezzi esattamente la vamp riuscisse a far impazzire gli amanti e a ridurli in passiva schiavitù, insomma cosa diamine facesse veramente agli uomini? Avete provato a darvi una risposta credibile?

 
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L'OPINIONE, SCENE DI GIUNGLA URBANA, TRAFFICO, RIENTRO DALLE VACANZE, PSICOLOGIA DELL'AUTOMOBILISTA

Post n°7622 pubblicato il 25 Agosto 2013 da psicologiaforense

Si può rimanere esseri umani anche in mezzo al traffico? Le scene di tutti i giorni nelle strade delle nostre metropoli sembrerebbero dire di no. Il livore urbano è ormai parte integrante del nostro modo di vivere, col suo tasso di caos, di stress, di fretta,  di scarica di adrenalina, di impazienza....

 

TRAFFICOLOGIA

 

Il traffico non è soltanto una giungla e se lo si pone sotto una lente di ingrandimento offre la possibilità di comprendere sia i comportamenti urbani sia le forme dell'organizzazione sociale. Il traffico infatti riflette le situazioni strutturali delle varie città, il tipo di politica urbanistica privilegiata nel tempo, lo sviluppo dei quartieri e delle infrastrutture viarie, la concezione dello spazio e del tempo ecc. Ma oltre a ciò il traffico è anche il prodotto del comportamento messo in atto dagli abitanti delle varie città, chiamati a districarsi tra molteplici vincoli e svincoli. Si può così  vedere  il traffico urbano  come un singolare “rendez-vous” tra una moltitudine di persone, uno spaccato di come si vive insieme e di come ognuno nell'interazione complessiva riesce a far fronte alle proprie necessità.  In questa particolarissima prospettiva più che un caos indifferenziato, il traffico risulta un singolare specchio sia della qualità della vita urbana sia della cultura e dei rapporti sociali prevalenti. Come a dire: “Dimmi com'è il traffico e ti dirò di che città o società si tratta”!

 
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