Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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Messaggi del 14/09/2013

 

LA RIFLESSIONE DELLA SERA, UN ATTO ESTREMO PER PUNIRE GLI ADULTI, UNA VITA CHE DERAGLIA, LA TENTAZIONE ESTREMA

Post n°7678 pubblicato il 14 Settembre 2013 da psicologiaforense

La tempesta nel cuore, unita al bisogno di lanciare il proprio disperato messaggio al mondo. L'ultimo. Il più importante. La solitudine attraversa come un raggio di dolore ogni essere umano fin dal distacco dalla madre, con la nascita....

CHIAMARSI FUORI

 

Che cosa spinge gli adolescenti a cercare la morte? Spesso il suicidio é un omicidio mancato, un grido di protesta. Nel caso dei giovanissimi, poi, la ribellione si associa all'impulsività e all'aggressività rivolta contro se stessi. E, per di più, senza la matura comprensione di ciò che stanno facendo. Anche un biglietto come quello lasciato dal quattordicenne l’altro ieri  dimostra come l'atto autodistruttivo abbia spesso soprattutto la finalità di punire qualcuno….  Difficile avere numeri certi, anche perché molti incidenti e tante morti per overdose rientrano in questo capitolo. Il suicidio é la seconda causa di morte al mondo per giovani tra i 15 e i 24 anni e  il 6 per cento dei suicidi riguarda adolescenti. E’ difficile  far luce su quanto accade nell'animo di chi non vede futuro, proprio negli anni che dovrebbero essere spesi in una giostra colorata di sogni e di progetti.

 
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L'ARGOMENTO DI QUESTO POST MI E' STATO SUGGERITO DALL'AMICA BOSCIA.MARA DEL BLOG "ANGOLO PENSATOIO", VEDI

Post n°7677 pubblicato il 14 Settembre 2013 da psicologiaforense

LA stazione dei sogni tristi  è sempre quella, accanto al giardino degli animali. E loro, i RAGAZZI dello ZOO di BERLINO - titolo di un fortunatissimo libro autobiografico scritto negli Anni Settanta dall'adolescente Cristiana F. - continuano a sdraiarsi su quelle piastrelle bianche, generazione dopo generazione attratti dal mito e fiduciosi di non perdersi....

 

BERLINO, QUARANT' ANNI DOPO I NUOVI RAGAZZI DELLO ZOO

I passanti non li vedono, anche se inciampano continuamente nelle loro tracce: bottiglie di birra, siringhe, puzza di urina, cacche di cane. Eppure sono almeno duecento, forse addirittura trecento: li ha contati uno psicologo, Stefan Thomas, per la sua tesi di dottorato. Non sono bambini com'erano i loro eroi - hanno dai 14 ai 25 anni - ma come allora scappano da una famiglia che non c'è e cercano calore in un gruppo di affini. Poi scoprono che la libertà è anche noia, che una giornata senza impegni nè obblighi è lunga da passare, che la notte è fredda anche se ci si stringe e che per vivere occorrono i soldi. Allora li racimolano come possono, poi bevono e si bucano per dimenticare. E arriva il giorno che dicono sì agli assistenti sociali che fanno la ronda, li seguono al caldo e si lasciano docilmente condurre a un programma di recupero. E' questo che li distingue dagli infelici di quarant'anni  fa: allora non c'era nessuno a salvarli dall'overdose, dalla cirrosi, dalla consunzione. Sono morti quasi tutti, i ragazzi della leggenda. I loro epigoni invece non vogliono morire. Vogliono inebriarsi della libertà e dare un calcio agli adulti. Abbracciare davvero la vita raminga, però, è cosa di pochi. I più, ha concluso Thomas, resistono in stazione un paio di settimane, al massimo sei mesi, poi tornano alla detestata casa. La colonia dei duri li chiama «turisti». Passano, mentre loro restano. In attesa dell'occasione che porterà via anche loro: una gravidanza per la tenera Anja, che vuole un progetto vero per il bambino che ha in grembo e che si terrà. Un compleanno per lo smarrito Sven, che scopre che a venticinque anni è troppo vecchio per quella vita.

 
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PERPLESSITA', IL WEB, INQUIETUDINE,COMMUNITY, BLOG, BLOGGER, IL NUOVO DISAGIO DELLA RETE,

Post n°7676 pubblicato il 14 Settembre 2013 da psicologiaforense

E'  Il tempo della precarietà. Ovvero della  sofferenza soggettiva e  del disagio della postmodernità..... Però  anche qui, in community, è facile smettere di preoccuparsi se sai come farlo....


Sogno dei blogger,  o realtà?

 

 

Alcuni Amici sostengono, vista la classifica, che  è impossibile, nel blog,  interrogare la propria mente, porsi domande che "curano" anche più delle risposte, senza per questo essere considerati pazienti psichiatrici? Il blog, a mio modo di vedere,   non serve soltanto a domare la nostra inquietudine, si configura anche come un percorso di etica laica per fare luce sui grandi temi indicibili dell'esperienza umana:  la nascita, la sessualità, il dolore, l'amore, la noia, la speranza, la morte... Sempre secondo me  il  blogger si propone di iniziare alle arti del monologo interiore, della scrittura diaristica, dell'autoriflessione costante, di imparare dall'esistenza, senza maestri se non noi stessi, quel che essa ha da insegnarci, vivendo con maggior coraggio la condizione umana, considerandola come un testo sempre enigmatico e da decifrare! 
 

 

 

 
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