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Messaggi del 17/10/2013

 

CAREZZE, TENEREZZE,COCCOLE, PSICOLOGIA, VITA DI COPPIA, TERAPIA A BASE DI TENEREZZE,

Post n°7707 pubblicato il 17 Ottobre 2013 da psicologiaforense

Niente di meglio di un bacio sul naso per far sbollire la rabbia.... se al mondo se ne facessero di più, aumenterebbero felicità e amore....

 

ALLA RICERCA DELLE COCCOLE PERDUTE

Molto spesso i soggetti più inibiti, oltre ad avere problemi affettivi, finiscono per soffrire anche di disturbi psicosomatici, più o meno gravi. E, una volta rimossa la causa di certe inibizioni, oltre a rifiorire in salute, le persone acquistano il coraggio di manifestare gesti d' amore. Diventano più immediate, spontanee, libere finalmente di aprirsi a tutto il loro "essere amante". Il maschio, spesso,  incontra maggiori problemi nel lasciarsi andare ad affettuosità, anche perché troppe volte è  vittima di stereotipi culturali e dei soliti miti, duri a morire. Come quello dell' uomo forte, che “non deve chiedere mai”. La donna, invece, di solito è capace, se veramente coinvolta in un sentimento, di compromettersi nell' amore, di dare tutta se stessa, di accogliere dentro di sè ogni cosa che le deriva dall' essere che ama, senza riserve. L' uomo non sempre è così. È come se, amando, si lasciasse sempre una porta aperta, una via di fuga. Diciamo che ama, ma in una forma più disimpegnata. Ed è più facilmente assoggettabile al cosiddetto " buonsenso" e alla razionalità .

 
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SEDUZIONE SUL LETTINO, "INCESTO" TRA TERAPEUTA E PAZIENTE, TRANSFERT, PRENDIMI L'ANIMA, L'AMORE MALATO

Post n°7706 pubblicato il 17 Ottobre 2013 da psicologiaforense

SEDUZIONE O DISPERAZIONE?

 

Fa scandalo il rapporto amoroso-sessuale che frequentemente si realizza nell’ambito di una terapia psicologica. Recentemente si è discusso di un noto psicoanalista che, nell'accomiatarsi dalle pazienti, le abbracciava con enfasi. L’unanime condanna verso tale condotta “terapeutica” rispecchia, forse, una visione paternalistica del rapporto medico-paziente come se quest'ultimo fosse privo di  dignità, autonomia e capacità di discernimento. In particolare, le donne vengono considerate ancora come il “sesso debole”, indifeso e bisognoso di tutela, come i bambini. Non a caso, lo psicologo che “approfitta” della situazione viene paragonato ad un vero e proprio pervertito sessuale. Accostamento, questo, opinabile anche se ben sappiamo che in un momento particolarmente fragile della propria esistenza, qualsiasi persona viene a trovarsi in uno stato di subordinazione e di influenzabilità. Chi esercita il mestiere di “medico dell’anima” sa bene che esiste un reciproco rapporto di seduzione tra analista e paziente, intessuto non solo, come si sarebbe ingenuamente portati a pensare, dal paziente che nel suo transfert ripete modelli infantili, ma anche dall'analista stesso.  Qualche volta, lo specialista non riesce ad interpretare adeguatamente questa seduzione. Non sa quindi trasformarla in un sentire empatico che accolga e contenga il desiderio del paziente utilizzandone l'energia per la sua trasformazione. Talvolta, purtroppo, e tutto ciò non è accettabile, accade che egli risponda alla richiesta di amore e comprensione formulata dal paziente, chiedendo a sua volta affetto e tenerezza. Sedurre un paziente per ottenerne affetto - un affetto che non sia riferito solo al suo ruolo ma anche al lato umano che si nasconde dietro la sua professione - significa in definitiva chiedergli proprio ciò per cui ha deciso di intraprendere una terapia. La capacità di coinvolgimento dell'analista, sia in termini di attenzione sia di comprensione, in tal caso tenderebbe, quasi sempre erroneamente, a creare le condizioni attraverso le quali il paziente possa curare le sue parti ferite, crescere e così emanciparsi da quel rapporto. Tuttavia il coinvolgimento dell'analista è inconscio ma molto bene finalizzato. E' vissuto nella segreta speranza di ricevere e, al contempo, di essere curato dal paziente. In una lettera a Sabina Spielrein, Jung scriveva: “In questo momento Lei dovrebbe rendermi un po' di quell'amore, di quel debito, di quell'interesse spassionato che ho potuto darLe al momento della Sua malattia. Ora sono io l'ammalato”. Dunque, il segreto di ogni seduzione analitica si puo' dire che sia racchiuso in questo bisogno, in quest'aspettativa nei confronti del paziente, non meno e non diversamente da quanto esso stesso si attenda dall'analista. Purtroppo, molto spesso, invece che salvare ed essere salvati si finisce solo con il distruggere il rapporto. Quando nel contesto analitico l'eros raggiunge una concreta realizzazione attraverso il corpo dell'altro, è molto facile che vengano meno i presupposti dell'efficacia terapeutica. Infatti non si crea un mondo di immagini per le quali proprio la rinuncia alla attualizzazione del sentimento prende forza. Va in frantumi quella dimensione in cui i nodi più intimi e indicibili vengono forse per la prima volta espressi e vissuti, anche se attraverso un piano fantasmatico. Al contrario è possibile che ci si imprigioni in una dinamica di recriminazioni e di richieste sempre più eccessive. Solo ritornando dolorosamente a se stessi e alle proprie ferite si può elaborare l'accaduto e, se non riparare, riuscire almeno a utilizzare la dinamica all'interno del proprio cammino di crescita. In questo modo, assumendosi il peso doloroso dei fatti, paziente e analista possono leggerli come un momento importante della loro storia personale. Ogni bravo analista, se è degno di questo nome, ha dovuto imparare da queste esperienze.

 
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INDIGNAZIONE IN FRANCIA, RAGAZZINA ROM ESPULSA, SCUOLE BLOCCATE A PARIGI, E' SCONTRO SOCIALE E POLITICO

Post n°7705 pubblicato il 17 Ottobre 2013 da psicologiaforense

Scuole paralizzate a Parigi. Gli studenti  questa mattina "scioperano" in segno di protesta per l'espulsione di una quindicenne kosovara che frequentava le medie in Francia.Oggi questa ragazza  si trova in un appartamento di due stanze a Mitrovica, nel nord del Kosovo paese di origine di suo padre. Ma né lei né i suoi fratelli conoscono una parola in albanese. Il 9 ottobre, la polizia l’ha prelevata durante una gita scolastica per portarla in aereoporto, dove già l’attendevano i suoi familiari.

 

LA RAGAZZINA  ROM CHE METTE IN CRISI IL GOVERNO FRANCESE

 


La vicenda di Leonarda, 15 anni famiglia kosovara, da tre anni studentessa nell'est del paese con buon profitto, sta spaccando la sinistra francese e rendendo ancora più fragile il governo e sta guadagnando ad ogni ora che passa più spazio nella società e sui media francesi.


 

NOTA INTEGRATIVA

La Francia è sconvolta per la vicenda di Leonarda, ragazzina di origine kosovara espulsa con mezzi molto spicci dal paese dove viveva da quando aveva quattro anni, e il governo socialista è stato costretto a una parziale marcia indietro: “Se c’è stato un errore, annulleremo l’ordine di espulsione” ha detto oggi il premier Jean Marc Ayrault. “La famiglia tornerà perché la situazione sia esaminata in funzione delle nostre leggi”. Si aspettano per ora i risultati di un’inchiesta amministrativa aperta dopo lo scoppio del caso sui giornali francesi, ancora oggi pieni della vicenda e di commenti. La famiglia, oltre che Leonarda, conta i genitori e cinque fratelli e sorelle. Ma è sulla ragazzina che si concentra l’attenzione. Se l’intera famiglia Dibrani, rom kosovari, era infatti già oggetto di un ordine di espulsione, Leonarda, 15 anni, che frequentava regolarmente la scuola, è stata arrestata dalla polizia mentre si trovava su un pullman con i compagni per una gita scolastica, nell’est della Francia. L’arresto avvenuto il 9 ottobre è stato rivelato da un’associazione per i diritti civili, mentre la famiglia era già stata ‘rimpatriata’ a Mitrovica in Kosovo. I giornalisti francesi si sono recati sul posto e per esempio un’intervista con la ragazzina è sul conservatore Le Figaro: Leonarda spiega di avere in passato anche tentato di tagliarsi le vene all’idea di tornare in Kosovo. Da ieri, il ministro dell’interno Manuel Valls è sotto accusa. Il ministro socialista ha sposato la linea della fermezza contro i migranti in situazione irregolare; in settembre aveva pubblicamente messo in dubbio la capacità e la volontà dell’etnia rom di integrarsi nella società francese; ma è anche il membro più popolare del governo secondo i sondaggi. Mentre il presidente francese Francois Hollande è a un record storico di impopolarità, con meno del 25% di opinioni favorevoli. Leonarda, da parte sua, parla da Mitrovica. “Tutti i miei amici e il mio professore piangevano. Mi ha fatto male. Quando hanno visto la polizia mi hanno chiesto se avevo ucciso qualcuno o rubato qualcosa. Non parlo nemmeno l’albanese, qui non ho possibilità, non conosco nessuno e se Dio c’é, saremo sul primo volo per tornare in Francia.

 
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