Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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Messaggi del 11/11/2013

 

DONNA DELLE MIE BRAME

Post n°7742 pubblicato il 11 Novembre 2013 da psicologiaforense

L'amore passionale. La figura del dongiovanni. Quando l'amore si fa delirio. Amore e gelosia. La gelosia ossessiva. La sindrome di Otello. Le pene d'amore. Quando l'amore finisce. Il lutto amoroso. Le molestie sessuali. L'amore assassino....

 
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SOPRAVVIVERE NEL PAESE DEI “DRITTI” , ONESTI E' ORA DI FARVI FURBI, ESERCITATE LA VIRTU' COME FOSSE UNA PERFIDA BASSEZZA

Post n°7741 pubblicato il 11 Novembre 2013 da psicologiaforense

Giuseppe Prezzolini  divideva gli italiani in due categorie tra le tante, due categorie dai confini molto labili: i furbi e i fessi. Ancor più sottile  è ciò che separa i fessi dagli onesti. Per l'Italia di oggi sembrano essere la stessa cosa...

 

PER GLI ONESTI...  SANTA PAZIENZA IN OFFERTA SPECIALE

 L'unico antidoto a disposizione degli onesti risiede  nella possibilità di “usare”,  la propria onestà, scegliendo ogni volta la soluzione più semplice, leale, aperta e trasparente. In una società che premia gli infingimenti e le drittate, nessuno penserà che la linearità sia autentica: si penserà ad un trucco, ad un inganno, ad una trappola, verranno prese contromisure furbissime che naturalmente si riveleranno inutili, non essendo adeguate. La speranza degli onesti consiste insomma nel praticare l'onestà come se fosse la più perfida delle bassezze. Perchè è naturale che nel Paese dei dritti la pratica sfrontata dell'onestà diventi la prova di una furbizia matricolata. ONESTI, DATE RETTA, FATEVI FURBI…

 
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PASSIONI & SOLITUDINI, FOTO INTIME SU INTERNET, NON GIOCO MA PERICOLO, COSTUME & SOCIETA', TENDENZE,

Post n°7740 pubblicato il 11 Novembre 2013 da psicologiaforense

L'amica Gabriella Graziottin osserva che tra giovani e giovanissimi è una mania: postare le proprie immagini intime. Lo trovavano eccitante divertente, trasgressivo, “cool”. Per molti si tratta di un gioco senza conseguenze: che in realtà ci sono, anche gravi....

QUANDO IL WEB DIVENTA IL GIARDINO DEL DIAVOLO

Le foto, di cui parliamo, mostrano pose e dettagli inequivocabilmente sessuali.  Chi le posta in prima persona, è mosso in genere da un’impennata di esibizionismo compiaciuto (“guarda come sono sexy”), di narcisismo, di voglia di stupire e di mostrarsi più disinibita/o e trasgressiva/o degli altri.  La questione diventa più spinosa se le foto sono state messe in rete da partner o amici senza che il  soggetto fotografato lo voglia.  In questi casi il boomerang emotivo, psichico e affettivo può essere pesantissimo. Anche perché le foto, come tutto il materiale messo in rete, sono potenzialmente eterne. Come un virus sempre presente nell’organismo chiamato web e pronto a colpire. In che modo? Le foto possono innescare nel gruppo, ma anche in sconosciuti che le intercettino in rete, emozioni diverse: desiderio, voglia di prendersi quel corpo offerto agli sguardi e al desiderio in modo inequivocabile. Possono stimolare molestie e abusi, evocare giudizi morali pesanti, creare zavorre  imbarazzanti in relazioni successive,  devastare le relazioni famigliari,  diventare un inquietante biglietto da visita  a scuola o al lavoro, ecc...ecc..  Ma dai, dirà qualcuno, ormai in internet si posta di tutto, nessuno ci fa più caso. Non è così: lo dimostrano i suicidi, e i tentati suicidi, di adolescenti, le cui foto sono state postate, che non hanno retto la vergogna, l’umiliazione, la derisione. Senza arrivare a questi estremi, c’è una conseguenza importante, trasversale, che tocca tutti quelli che postano, o lasciano postare, le proprie foto intime. In questo mostrarsi senza veli, a tutti, viene ucciso il senso del segreto, del mistero, dell’intimità amorosa che ama il silenzio, la notte, i sussurri, le emozioni invisibili che accendono l’amore e la passione esclusiva: afrodisiaci sottili e vulnerabili, sono difficili da ritrovare quando tutto è stato esibito, mostrato, banalizzato, sporcato.

 
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