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Messaggi del 12/11/2013

 

Il sesso ai tempi della spending review, Crisi Economica, Low Cost, Sesso, Spending Review, costume e società, tendenze

Post n°7745 pubblicato il 12 Novembre 2013 da psicologiaforense

anche il sesso è diventato low cost... gli usi e i costumi sessuali degli italiani si sono ristretti... anche le prestazioni sessuali a pagamento costano molto meno... E il primo appuntamento? Ve le ricordate le cene al ristorante? Ecco, dimentichiamocele. Adesso, se ti va bene, ti offre l’happy hour, altrimenti smezzate.
 

C'è la spending review anche sul sesso

Scorrendo i giornali mi interessavo di  "spending Review" e mi ha divertito l'articolo della sempre bravissima SABINA CUCCARO la quale, in tempi di crisi globale, di disoccupazione, di tagli alle spese, di nuove povertà osserva  che:  la crisi economica non si è abbattuta solo su imprese e famiglie ma anche il sesso è diventato low cost. Eh già, miei cari, in tempi di crisi, gli usi e i costumi sessuali degli italiani si sono ristretti. Cominciamo dai “professionisti” dell’eros: sono tempi duri anche per loro, le escort e i gigolò. Le prime si sono ridotte a fare i saldi nelle fasce orarie, tipo il 50% in meno il mercoledì alle cinque del pomeriggio, quando la moglie prende il tè con le amiche carampane. Per la fellatio c’è lo sconto del 30% e lasciamo stare la pecorina… I colleghi maschi, invece, si sono improvvisati chef gigolò o addirittura investigatori per scovare le scappatelle. Che devi fa’? Bisogna pur ingegnarsi per campare. E noi, fruitori del piacere, come ce la caviamo a letto? Quando c‘è… Abbiamo dovuto dire addio a letti immacolati e soffici cuscini. Per non parlare delle lenzuola di seta: vecchio ricordo. L’italiano medio, per le sue scappatelle, ha dovuto rispolverare la macchina. Una bella vista e tutto va giù, anzi, si alza. E il primo appuntamento? Ve le ricordate le cene al ristorante? Ecco, dimentichiamocele. Adesso, se ti va bene, ti offre l’happy hour, altrimenti smezzate. Con dieci euro mangi e bevi; e pazienza se ti rimpinza di fritti che il giorno dopo il brufolo sulla fronte lo nascondi con la frangia. E la cellulite che ti fa capolino la azzittisci che tanto siamo in inverno (tiè). C’è anche l’opzione numero 2, per quelli che proprio non conoscono vergogna: comprare la cena su un coupon… c’è la spending review anche sul sesso.

 
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SCELTI PER VOI, ATTUALITA', CORPO, MASSACRATO, FOTOGRAFATO NUDO, VENDUTO, TAGLIATO, DENUTRITO, COSTUME & SOCIETA'

Post n°7744 pubblicato il 12 Novembre 2013 da psicologiaforense

Sintomo di disagio sono stati la tossicodipendenza, poi l'anoressia. Oggi il sesso...... Le baby squillo....  Sul muretto stanno Lara, Mariella e le altre, belle quasi tutte. Truccate, smaltate e curate tutte. Tutte desiderate dai maschi, padri e coetanei in processione .... Amiche, nessuna.

Le baby squillo: Il sesso è il loro urlo d'aiuto

«È sempre il corpo che diventa teatro di autolesionismo. Massacrato, fotografato nudo, venduto, tagliato, denutrito, il corpo è l'urlo. Non usando parole, le ragazzine alienate usano il corpo per la catarsi: lo offrono per dire "Io sto male". Non hanno rapporti con la propria interiorità, non sanno come arrivarci. E come sarebbe possibile, se nessuno gliel'ha mai mostrata?».

Lucrezia Lerri, "La confraternita delle puttane", Modadori

 
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LA SENTENZA, DIRITTO & ROVESCIO, VENEZIA, INCINTA SEPOLTA VIVA, OMICIDIO, LO STATO RISARCISCA I DANNI

Post n°7743 pubblicato il 12 Novembre 2013 da psicologiaforense

Incinta di 9 mesi e sepolta viva: lo Stato deve risarcire  la mamma. Se l'assassino è nullatenente  i parenti della vittima devono essere risarciti dallo Stato.....



 

C'E' UN GIUDICE A ROMA...

 

 

Il giudice civile di Roma ha condannato la Presidenza del Consiglio a risarcire 80 mila euro ad Anna Maria Giannone, madre di Jennifer Zacconi, la 22enne diOlmo di Martellago (Venezia) uccisa al nono mese di gravidanza e sepolta in una buca. La condanna è dovuta all'inadempimento di una direttiva europea da parte dello Stato, in base alla quale deve far fronte alla condanna al risarcimento danni quando il colpevole non è in grado di pagare. Jennifer era stata uccisa dal compagno, Lucio Niero, condannato a 30 anni di reclusione, nella notte fra il 29 e il 30 aprile 2006: l'omicidio maturò al culmine di un furibondo litigio avvenuto nel piazzale di un distributore, a Martellago: la ragazza fu picchiata selvaggiamente, gettata in una buca ancora viva e ricoperta di terra e foglie. Poco dopo morì anche il feto che portava in grembo.

IL COMMENTO

Il giudice di Roma Francesco Salvati, nel condannare la Presidenza del Consiglio a risarcire 80mila euro alla madre di Jessica Zacconi, spiega che «la Repubblica Italiana non ha integralmente adempiuto all'obbligo di conformarsi alla direttiva, nella parte in cui impone l'adozione di "sistemi di indennizzo nazionali"». Il riferimento è alla direttiva europea 80 del 2004 a cui non è stata data «completa attuazione» da parte dello Stato italiano «poiché si è limitato a regolare (peraltro tardivamente) la procedura per l'assistenza alle vittime di reato, commesso in un altro Stato membro, le quali risiedano in Italia», ma non è stato dato seguito a quella parte della direttiva, «che imponeva agli Stati membri di provvedere a che la normativa interna prevedesse un sistema di indennizzo delle vittime di reati intenzionali violenti commessi nei rispettivi territori, entro il termine del 1.7.2005». «Se è infatti vero che sussistono numerose norme internevolte ad assicurare, anche in forma indennitaria, la tutela delle vittime di reati violenti commessi nel territorio dello Stato italiano (ad es., in materia di reati di criminalità organizzata di stampo mafioso o di terrorismo) - annota il giudice - è anche vero che in Italia «non esiste alcun sistema di indennizzo per le vittime dei reati legati alla criminalità comune"». «In conclusione - scrive il giudice - lo Stato italiano non ha dato completa attuazione alla direttiva 2004/80/Ce non colmando i vuoti di tutela delle vittime di reati violenti intenzionali».



 
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