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Messaggi del 02/12/2013
Post n°7763 pubblicato il 02 Dicembre 2013 da psicologiaforense
LA TIMIDEZZA. Che brutta cosa. Fa arrossire, fa dimenticare le cose più ovvie, ti impasta la saliva, fa sembrare il battito del cuore il suono di un gong; e, se poi devi dare la mano, ti fa sentire il bisogno di asciugarla sui pantaloni come fossi un meccanico che ha appena finito di lavorare. RITI E SEGNALI DI CORTEGGIAMENTO
La conoscenza del linguaggio del corpo, dei segnali prodotti involontariamente con gesti, movenze, variazioni di postura ed altro, ci consentono di conoscere meglio l'altro e quindi di acquisire sicurezza, disinvoltura e di renderci di conseguenza più intraprendenti e sciolti nell'interagire: capire ad esempio, nei rapporti fra i sessi, se piacciamo all'altro, se trova gradevole conversare con noi, se mostra chiari segni di eccitamento sessuale, ci avvantaggerebbe moltissimo in questo senso. Il motivo conduttore dell'attrazione e del corteggiamento nel comportamento non verbale è l'esaltazione delle caratteristiche del proprio sesso. Un esempio? La donna, davanti ad un uomo da cui si senta attratta, può leccarsi le labbra; questo gesto, all'apparenza insignificante, ha la funzione di richiamo sessuale: per affinità nella struttura e nelle proprietà (le labbra sono infatti un organo cavo, denso di vasi sanguigni, capace di gonfiarsi e arrossare), questo dettaglio anatomico evoca i lembi esterni dell'apparato genitale femminile: passarci sopra la lingua, esalta questa "somiglianza", simulando la lubrificazione dovuta all'eccitamento. E per l'uomo? Tra i primati, nostri diretti cugini nella scala evolutiva, uno dei modi più comuni per conquistare la femmina è la cosiddetta "esibizione fallica", cioè l'ostentazione del pene eretto. Benchè alcuni adulti, spesso abbigliati con il solo impermeabile, abbiano evidentemente "tenuto a mente" questa galante manovra seduttiva, in genere, la donna civilizzata mostra di non apprezzarla; così, il maschio, ben lungi dall'aver abbandonato questa tecnica, usa (inconsapevolmente) dei sostituti simbolici del proprio "fiore all'occhiello": guarda caso, questi oggetti o parti del corpo sono gli stessi che Freud ha identificato, nell'analizzare i sogni, come simboli del genitale maschile: in altre parole, l'uomo che voglia farsi bello davanti ad una donna, può toccarsi o lisciarsi la cravatta, tenersi il dito medio fra le altre dita, stringere la coscia, sollevare una penna, lisciare il bordo di un libro. Ci sono poi segnali che valgono per entrambi i sessi come indice di attrazione: accarezzarsi i capelli, passare la mano su zone erogene, manipolare più o meno allusivamente oggetti propri o dell'altro, toccare l'altro per un tempo superiore ai tre secondi, toccarsi dove si è stati toccati dall'altro, guardarlo più a lungo del normale o almeno due volte. E se tutto questo non fosse un antidoto efficace per superare le inibizioni con chi ci ha fatto perdere la testa? Beh, rimane sempre l'alternativa di perderla sul serio, o, meglio, come si è detto, di perderne un pezzo. Fonte: Psicologia del corteggiamento
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