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Messaggi del 16/12/2013
Post n°7785 pubblicato il 16 Dicembre 2013 da psicologiaforense
"Pietà mi giunse, e fui quasi smarrito"..... Al cospetto del dolore altrui, si instaura una prossimità che è risonanza empatica, percezione - e cognizione - della comune appartenenza al fragile dominio del senziente, umano e animale. Sono lampi di fraternità di cui la letteratura universale restituisce il più sottile riverbero, o compianti ai quali le arti figurative prestano gesti e posture.....
GUARDARE IL MONDO CON L'OCCHIO DELLA COMPASSIONE
Sempre un viso di donna è chino sull'umanità in pena. Anche quando questa ha perduto il senso del donarsi e va, quindi, incontro a molte sventure, una donna torna a soccorrere e a morire cullando il mondo. Una donna cinge di dolcezza la parola ed il respiro e le mani e porge il seno ai morenti. La pietà è nella donna come nella poesia, il respiro della grande madre. La donna insegna attraverso il suo fare, trasmettendo il suo soffio in ogni momento del presente. Essa non dà semplicemente, essa condivide.
Post n°7784 pubblicato il 16 Dicembre 2013 da psicologiaforense
MAI DEVI DIRE... La relazione sessuale è sempre delicata, basta un nonnulla per turbarla: casi estremi a parte (del tipo, rivestirsi e congedarsi), alcuni gesti, parole e comportamenti hanno l'effetto di far scomparire tutto d'un tratto la "magia" del momento. Ecco, allora, alcune cosa o frasi da evitare dopo l’amplesso: - Scherzare in modo critico o ambiguo sui suoi attributi sessuali
Post n°7783 pubblicato il 16 Dicembre 2013 da psicologiaforense
SULLA FRONTIERA DELL'AIDS: 32 anni fa, nel giugno 1981, venne segnalata negli Stati Uniti una strana polmonite assassina: era il primo caso di AIDS, e la nostra vita cominciò a cambiare. Il sesso, da poco liberato dall'imputazione di peccato, diventava peste, morte possibile, malattia probabile; la salvezza, si consigliava, stava nella castità, nella fedeltà, inconcepibili negli edonisti Anni Ottanta. Ignoranza e pregiudizio aggravavano le cose. Era vago il nome della sindrome da immunodeficienza acquisita, AIDS, Sida in francese, Hiv per indicare il virus. Da principio si diceva che fosse il male dei gay, poi si seppe che colpiva tutti. Da principio si pensava che la malattia potesse trasmettersi, oltre che attraverso il sangue, anche con ogni contatto, con i baci: e per convincere che non era così il professor Aiuti volle baciare pubblicamente una ragazza malata. L'AIDS fu considerata all'inizio una malattia sessuale vergognosa, da occultare: poi i primi amici ne morirono in modo straziante; nei reparti di malattie infettive degli ospedali, giacevano abbandonate le mogli contagiate dai mariti; repentinamente morivano, dopo anni di incubazione della malattia, ragazzi che neppure ricordavano più d'essersi fatti di eroina con siringhe infette. Cresceva il panico. Ciascuno esigeva strumenti personali esclusivi dal dentista, dalla manicure, dal parrucchiere. La promiscuità pareva sparita. Il preservativo si trasformava in salvavita, in oggetto di comune uso quotidiano, in prodotto ostentato sul banco delle farmacie, confezionato con grafica moderna e colori allegri: la Chiesa cattolica non rinunciava comunque a condannarlo e proibirlo. Grazie ai fotografi americani, la malattia aveva un'immagine precisa (gli occhi infossati, la faccia smunta, le piaghe, i corpi scheletriti) che faceva piangere. Verso i malati di AIDS si creava un sentimento pietoso, affettuoso. La gente di spettacolo e quella di cuore portava il nastrino rosso della solidarietà. Molti film raccontavano storie sentimentali su amici e amiche perduti. Diversi scienziati si esercitarono nel solito numero «l'AIDS non esiste»; le strutture mediche specifiche, i farmaci «miracolosi» moltiplicantisi davano lavoro e anche profitti a molta gente. Oggi 32 anni dopo si dice che la malattia sia regredita e curabile… La paura è meno visibile, però sempre forte, strisciante. Semplicemente, abbiamo imparato a convivere con il disastro. Come capita con le sigarette: circondati da avvertimenti «chi fuma muore», tanti seguitano a fumare increduli, indifferenti……
Post n°7782 pubblicato il 16 Dicembre 2013 da psicologiaforense
Secondo numerosi studi condotti in tutto il mondo un rapporto sessuale è più soddisfacente se il partner maschile è circonciso. Ovviamente, è la qualità delle relazioni sessuali, e non la circoncisione, che rappresenta l’unico indiscutibile valore in un rapporto di coppia. CIRCONCISIONE E SESSO FELICE Studi e ricerche di questi ultimi 20 anni hanno posto in evidenza come la circoncisione possa ridurre del 70% il rischio di contrarre il virus dell'Hiv nei rapporti eterosessuali. Inoltre questa operazione, decisa per motivi religiosi o di salute, non solo non compromette il piacere sessuale dell'uomo ovvero non ha effetti sulla sensibilità dell'organo e sulla sua soddisfazione ma anche riduce la probabilità di un cancro alla prostata. Anche le donne, con partner circoncisi, traggono dei benefici. Infatti hanno minor tassi di tumore al collo dell'utero e infezioni come Hpv e clamidia. In conclusione, e in sommatoria positiva, i risultati delle ricerche in materia hanno mostrato che la circoncisione non produce effetti negativi: sulla sensibilità del pene, sulle sensazioni sessuali, sulla libido, sulla funzione erettile, sulla durata del rapporto sessuale, sulla pienezza dell'orgasmo.....
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49