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Messaggi del 11/06/2014
Post n°7940 pubblicato il 11 Giugno 2014 da psicologiaforense
GLI IMPAREGGIABILI TECNICI DI LIBERO BLOG OGNI GIORNO, PAZIENTEMENTE, RIATTIVANO LE CLASSIFICHE, AGGIORNANO, CONTROLLANO, AIUTANO E GESTISCONO LA COMPLESSITA' ORGANIZZATIVA E LE RISORSE DEL PIU' IMPORTANTE PORTALE ITALIANO..... RESTA PERO' IL PROBLEMA DEGLI "ECCESSI DI CARICO" DETERMINATI, ANCHE, DAI NON -POST.... QUELLE SOLITUDINI MOLTO RUMOROSE
Uno può curare, seguire, aggiornare bene e intelligentemente il suo bravo blog, che teoricamente è aperto all' universo mondo, ma se poi viene "soffocato", "coperto" da blogger con la “sindrome del cuculo” (questo uccello , come è noto, mentre tutti gli altri costruiscono con amore e con fatica dei nidi ben strutturati ed accoglienti per deporvi le uova e allevarvi i propri pulcini, non costruisce mai nidi propri, ma sfrutta quelli costruiti dagli altri uccelli deponendovi il proprio uovo) e da non-post o pseudo post... deve fare i conti con la palude, gli sprechi, le assurdità,la patologia, gli eccessi e gli interessi che “paralizzano” il portale. Per fortuna in mezzo al guado c'è qualcuno che decide di nuotare per conto proprio: un pugno di blogger che hanno già dato (e continuano a garantire), nonostante tutto, esempi di eccellenza…
Post n°7939 pubblicato il 11 Giugno 2014 da psicologiaforense
Ha la pelle olivastra, barba, labbra carnose: ecco la ricostruzione del laboratorio di antropologia dell’università di San Paolo. Questo il vero volto di Sant’Antonio, il Santo "dell'impossibile" a cui milioni di fedeli si rivolgono nei momenti più difficili o drammatici della loro vita …
SAN ANTONIO DA PADOVA : IL MISTERO SVELATO
Questa l'immagine che ha commosso il mondo. Vivace, sorridente, regolare, olivastro e pure un po’ paffuto, in linea con la tradizione iconografica del «corpulentus». Antonio, il Santo per antonomasia, nato a Lisbona nel 1195, mostra il suo vero volto: a ricostruirlo è stato il designer brasiliano Cicero Moraes, esperto di antropologia forense dell’Università di San Paolo, che ieri sera lo ha svelato al pubblico in anteprima mondiale nel corso di un convegno al centro culturale San Gaetano di Padova. Il volto, ricostruito interamente in 3D, verrà esposto nella mostra sulla devozione popolare (presso la Basilica del Santo) da domani a domenica 22 giugno per concludere in bellezza il «Giugno antoniano», che ogni anno richiama a Padova migliaia di fedeli da tutto il mondo. Il progetto nasce nel 2012 dalla collaborazione tra il museo di Antropologia dell’Università di Padova, l’associazione di studi antropologici «Antrocom» e l’azienda trentina «Arc-team», specializzata nel recupero dei beni culturali. NOTA INTEGRATIVA ANTONIO DI PADOVA. Lisbona, Portogallo, 1195 - Padova, 13 giugno 1231. Fernando di Buglione (Sant'Antonio) nasce a Lisbona. A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant'Agostino. Nel 1219, a 24 anni, viene ordinato prete. Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d'Assisi. Ottenuto il permesso dal provinciale francescano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel romitorio dei Minori mutando il nome in Antonio. Invitato al Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente. Per circa un anno e mezzo vive nell'eremo di Montepaolo. Su mandato dello stesso Francesco, inizierà poi a predicare in Romagna e poi nell'Italia settentrionale e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell'Italia settentrionale proseguendo nell'opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentondosi male, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell'Arcella. Papa Gregorio IX, in considerazione della immensa mole di miracoli attribuitagli, lo canonizzò dopo solo un anno dalla morte. Pio XII, nel 1946 lo ha innalzato tra i Dottori della Chiesa cattolica,. Gli fu dedicata la grande Basilica di Padova; sia la basilica che Sant'Antonio vengono comunemente chiamati in città "IL SANTO". La sua data di nascita ci è stata tramandata dalla tradizione, e la sua festa cade il 13 giugno, giorno della sua morte e della sua nascita in cielo; a Padova, in occasione della ricorrenza, si svolge un'imponente celebrazione con una grande e sentita processione.
Post n°7938 pubblicato il 11 Giugno 2014 da psicologiaforense
Ha 1 solo alunno e, con questo primato, è di certo la scuola più piccola del mondo. Sembra una favola ma è la realtà. Peraltro forse senza lieto fine: quando questo scolaro passerà alle medie, la scuola non riaprirà più. Ma c'è una speranza, tre bimbi potrebbero passare dalla scuola dell'infanzia a quella primaria... UNA SCUOLA SU MISURA DI ALUNNO... (L'UNICO) Alpette è un grazioso paesino all'inizio della Valle Orco a circa 1000 metri s.l.m. alle porte del Parco Nazionale del Gran Paradiso. La scuola primaria si erge su un piacevole altopiano erboso e costituisce un punto panoramico molto suggestivo, dal quale lo sguardo può spaziare sulla Valle dell'Orco e sul Massiccio del Gran Paradiso. E’ una scuola di frontiera, una realtà viva e affascinante che fortunatamente non va verso l’estinzione perché l’anno prossimo, si spera, arriveranno tre bimbi dalla scuola dell’infanzia. Rappresenta la scuola italiana con tutta la sua forza e la sua voglia di resistere, nonostante tutto. E la maestra rappresenta un po’ tutte quelle maestre italiane che sanno essere creative e moderne, ovunque, anche in un paesino isolato di montagna, con appena 271 abitanti e una comunità scolastica fatta di un solo alunno. Agli antipodi rispetto alle classi-pollaio tipiche della scuola italiana, quelle in cui la maestra deve cercare di instaurare un contatto con ognuno dei suoi 25 e più alunni in classe. Realtà difficili, entrambe, che si reggono sulle spalle dei docenti.
NOTA INTEGRATIVA La piccola Sofia Viola è l’unico allievo presso l’elementare di Alpette, Torino. La scolara di terza elementare ha una insegnante, Isabella Carvelli, che è l’unica insegnante della scuola.E lei ammette che a volte è così sola che deve immaginare che ci siano altri bambini in classe. Sofia ha detto: ‘Prendo la giacca e la metto su una sedia accanto alla mia, poi apro un libro sulla scrivania e faccio finta che ci sia qualcuno lì.’. Il prossimo anno, spera di essere affiancata da alcuni alunni dalla scuola materna – ma per ora lei ha tutta la classe per sé. E, purché vi sia almeno un allievo alla scuola, i funzionari hanno deciso di tenerla aperta. La Maestra Carvelli ha detto: ‘Quando mi è stato chiesto di insegnare in Alpette non sapevo dove fosse o addirittura che aveva una scuola ma ho accettato ed è stata un’esperienza che mi ha dato tanto.’
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49