Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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umorismo e satira

 

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Messaggi del 10/11/2014

 

RIFLESSIONE DELLA SERA,Psicologia Transpersonale, La forza dell' umiltà,

Post n°8084 pubblicato il 10 Novembre 2014 da psicologiaforense

L'umiltà, qui in community così come nella vita reale,  è condizione indispensabile   non solo per la conoscenza di sé e  per preservare la salute mentale, ma anche come  antidoto  all'orgoglio, al narcisismo, all' avidità, alla sfrenata volontà di potenza, all' intolleranza....  L'umiltà si apparenta con  qualità spirituali come il discernimento intuitivo, la calma mentale, l'autodominio e la pazienza, che dona il coraggio morale nell'affrontare le prove dell'esistenza....


 

IL SORRISO DELL'UMILTA'

Mia nonna aveva mani di fata, e, da brava bambina, decisi di di­ventare anch'io una grande sarta come lei. Per incoraggiarmi, la nonna mi dava spesso qualche pezzetto di stoffa e un ago già infila­to. Poi mi faceva vedere come si fa a cucire bene gli angoli. lo però volevo far tutto da sola. Non ricordo proprio con esattezza, ma so che, con tutti i miei sforzi, non concludevo molto, e di angoli ne cu­civo ben pochi. La nonna era così buona che cercava di aiutarmi a sbrogliare la matassa, ma io non volevo. Piuttosto che ammettere di aver sbagliato, dicevo che era proprio quello che avevo voluto fare. La nonna non diceva mai niente, ma capivo benissimo che non po­tevo ingannare né lei né me ...  La maggior parte di noi impara a far finta di essere forte, proprio per nascondere la propria debolezza. Nel nostro mondo competiti­vo sembra che troppo spesso i deboli abbiano la peggio, e così non osiamo ammettere che siamo deboli o che abbiamo bisogno degli altri. Dobbiamo mostrarci duri, auto sufficienti e sicuri di noi stessi se vogliamo riuscire.  L’esperienza ci insegna  che per cominciare il viaggio sulla via che conduce alla vita bisogna passare per una porta stretta. Se vogliamo passarci anche noi, magari un po' a stento, dobbiamo rinunciare ai bagagli dell'autosufficienza, dell'egoismo e della boria che molti di noi por­tano sempre con sé. Dobbiamo rinunciare a ogni finzione, alla voglia di far tutto quello che ci piace e a tutta quella falsa indipendenza che considera l’umiltà come una stampella per chi è debole.

 
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TENDENZE, CENE PER SINGLE, CUPIDO, SINGLETUDINE NON E' UNA MALATTIA

Post n°8083 pubblicato il 10 Novembre 2014 da psicologiaforense

Avete frequentato, nell'ordine, il playboy, il pazzo, il malato di palestra, il narcisista, il tirchio,  il mammone, il depresso,  l'intellettuale della rive gauche, il separato sconfitto, il pratico prosaico o il suo omologo femminile….  e  non vi è piaciuto? Vi siete sentiti ripetere almeno una volta nella vita la dannatissima frase «non ti merito»? Oppure avete affrontato con stolta speranza la cosiddetta «pausa di riflessione» approdando alla dinamica constatazione che le corna non guardano in faccia a nessuno?

CUPIDO ALLA CENA DEI SINGLE, VIA LIBERA ALL'ABBORDAGGIO

Nel panorama della popolazione italiana degli ultimi anni si è progressivamente diffusa e affermata, sia per l’uomo sia per la donna, la condizione di chi vive come single. E così avviene che  dopo anni trascorsi ad incontrare materiale umano di varia provenienza nell'incessante ricerca dell'anima gemella, si sia ancora, inesorabilmente, single? Guai scoraggiarsi. E non accettare, con animo incuriosito ma scevro da troppe aspettative, le "cene dei single" Molti l'hanno fatto, vincendo timidezza e riserbo. E non sono stati delusi dall'iniziativa che  spopola in tutte le grandi città. L'identikit del partecipante medio non esiste: la solitudine è trasversale. Dunque ai party per soli (sentimentalmente) al mondo si presentano single dai  35 ai 75 anni, anche se la curiosità sprona anche gli under trenta. Si cena, divisi in tavoli per fasce d'età, ci si conosce e si incrociano le dita nella speranza che Cupido faccia scoccare la freccia.  Le regole sono ferree: vietato cambiare di posto, vietatissimo fare triste tappezzeria, incoraggiato fortemente l'abbordaggio. E soprattutto zero paranoie, la cena dei single non ha alcuna complicazione apparente. Anche in tempi di spending review, sognare per 30/40 euro non è proibitivo. Più problematico vincere l'irrimediabile senso di “mala sorte” che ti prende alla prospettiva di cercare nell'armadio un vestito decente e nel repertorio una faccia accettabile per un classico appuntamento al buio dagli sviluppi molto incerti.

 

 
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