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Messaggi del 16/01/2016

 

IL SEGNO DELL'UNTORE, AFFETTO DA HIV CONTAGIA DECINE DI ADOLESCENTI, "PER VENDETTA" , BRESCIA

Post n°8544 pubblicato il 16 Gennaio 2016 da psicologiaforense

Uno splendido, e breve, detto siciliano così recita "cunta cummu u cuntu" ovvero: importa il modo in cui lo racconti. Questa coltissima leggerezza popolare, ch’è alla base della tradizione isolana dei " cuntastorie" da piazza, da vicolo, brolo, da zona di porto o di mercato, sovviene alla lettura di  questo fatto di cronaca nera  che ha per tema gli uomini, i rapporti tra gli uomini, il tempo della malattia, la corruzione del fisico e dell’innocenza, la morte annunciata ed invocata.....

BRESCIA, MALATO DI AIDS, INFETTA  ADOLESCENTI PER VENDETTA: ANCHE LUI SI AMMALÒ COSÌ, CHOC IN TUTTA EUROPA


Brescia, occhio per occhio, dente per dente. Indagando su un giro di prostituzione minorile è stato scoperto e arrestato CLAUDIO TONOLI, un uomo di 55 anni che, pur sapendo di avere l'Hiv, pretendeva rapporti sessuali senza protezione  al fine di infettare altri giovani, come era accaduto a lui. Il moderno UNTORE, ha, quindi, deliberatamente infettato col virus dell’Hiv decine di giovani per vendetta. Il numero  esatto non è ancora conosciuto. Anzi gli inquirenti invitano tutti coloro che hanno avuto rapporti sessuali con CLAUDIO TONOLI di Collebeato (Brescia) a mettersi urgentemente in contatto con loro. E' garantita la massima riservatezza. Collebeato è un piccolo comune  nell'hinterland nord di Brescia,  nella parte in cui la bassa Val Trompia si incontra con la pianura padana, sul confine più orientale della Franciacorta.

L' untore, pur sapendo di essere affetto da Hiv, offriva dei soldi in cambio di rapporti sessuali non protetti con diversi ragazzi, molti dei quali minorenni. Il 55enne adescava le proprie vittime negli oratori, per strada, sulle chat erotiche o comunque in internet e gli incontri avvenivano, di solito,  in un hotel a ore della zona o in parcheggi. Per il momento gli inquirenti  hanno rintracciato "solo" una decina di ragazzi che hanno avuto rapporti con l’uomo. Alcune vittime hanno raccontato agli inquirenti che l’individuo si era dichiarato sano, senza malattie. Ora il 55enne si trova agli arresti domiciliari attese le sue gravi condizioni di salute incompatibili con il regime carcerario. Questo terribile  caso ricorda quello  reso noto  l'1 dicembre scorso, Giornata mondiale per la lotta all’Aids. All'epoca un impiegato romano sieropositivo pretendeva e otteneva  di aver rapporti non protetti con ragazze conosciute in chat o sui social network. Allo stato, le giovani contagiate  dall'impiegato sono 30.


NOTA INTEGRATIVA

 

Nel 1989  andava in onda su tutte le principali reti italiane una  famosa pubblicità: «AIDS, SE LO CONOSCI, LO EVITI, SE LO CONOSCI NON TI UCCIDE». Lo slogan era popolare al pari di “Come natura crea, Cirio conserva”  o “Un diamante è per sempre”, le indicazioni insolitamente dirette: «PENSIAMOCI PRIMA DI AVERE RAPPORTI SESSUALI OCCASIONALI CON PERSONE DIVERSE, E COMUNQUE IN QUEI CASI UTILIZZIAMO SEMPRE IL PRESERVATIVO». I nati negli anni Ottanta sono cresciuti nel terrore dell’Aids: era una malattia nuova e sconosciuta; era associata ai drogati e agli omosessuali, e dunque comportava uno stigma; soprattutto, ti uccideva e ti uccideva in fretta. Oggi, a  più di un quarto di secolo da quel famoso “se lo conosci, lo eviti”, tira tutta un’altra aria:
L’AIDS NON FA PIÙ PAURA MA E' ANCORA UNA PIAGA MONDIALE. 


 
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