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Messaggi del 14/03/2016
Post n°8591 pubblicato il 14 Marzo 2016 da psicologiaforense
I progressi della società dell'informazione ci spingono a concepire come una minaccia personale ed immediata anche ciò che accade all'altro capo del mondo, aumentando la nostra tendenza a spaventarci per rischi anche inesistenti. Basterà mandare giù una pillola per guarirne? DALL'UOMO NERO AL TERRORISTA Chi può dire, in buona fede, di non avere mai avuto paura di niente e di nessuno? La paura ( respiro affannoso, battito accelerato, tremito, intensa sudorazione, occhi sgranati, tensione muscolare, secchezza delle fauci, alterazione della voce, adrenalina in circolo...) è una sensazione che conoscono perfino gli eroi, anche se questi reagiscono a essa con atti di coraggio: i quali, appunto, sono una sua conseguenza. L'audacia non avrebbe senso se non fosse una vittoria sulla paura. La paura è in agguato dietro ogni angolo. Insidia le nostre notti. Tormenta vecchi e bambini, uomini e donne. Non c'è niente di più stupido e falso che dire: "Io non ho mai paura. Anzi, non ho mai avuto paura in vita mia". La paura è una reazione a qualcosa che ci spaventa, o ci sorprende sgradevolmente e che temiamo. Nei suoi giusti limiti è una sensazione psichicamente sana perché è giustificata dall'istinto di autoconservazione che ogni essere umano ha di fronte a un pericolo. La paura è dunque il sintomo che la vita ci è veramente cara, nonostante tutto, e che intendiamo proteggerla in ogni modo da tutti i rischi.
Post n°8590 pubblicato il 14 Marzo 2016 da psicologiaforense
Una bambina di tre anni rifiuta di togliersi il cappottino, la maestra la uccide fracassandole il cranio. E’ una storia di una violenza inaudita quella accaduta negli Stati Uniti: Autumn Elgersma, bambina di tre anni, è stata scaraventata con violenza a terra dalla sua maestra di scuola dell'infanzia, per essersi rifiutata di obbedire. La caduta le ha procurato delle fratture al cranio che le hanno causato ferite al cervello risultate fatali. MAESTRA CONDANNATA A 100 ANNI DI CARCERE Rochelle Sapp gestiva una scuola materna nella città di Orange City. Una mattina, subito dopo l'inizio dell'attività didattica avvertì telefonicamente i genitori della scolaretta Autumn Elgersma che la piccola era "caduta dalle scale". La madre, arrivata di corsa a scuola l’ha trasportata al vicino ospedale locale. Da lì è stata trasferita in un centro traumatologico situato a Sioux Falls. I medici della struttura hanno diagnosticato fratture al cranio e un trauma al cervello. Ricoverata in rianimazione, due giorni dopo è morta. Agli agenti la maestra ha confessato di aver scaraventato a terra la bimba dopo che si era rifiutata di togliersi il cappotto. La donna che in un primo momento era stata arrestata con l’accusa aver procurato lesioni e aver messo in pericolo la vita di un minore è stata ora condannata a 100 anni di carcere. Philip e Jennifer Elgersma, genitori di Autumn, distrutti dal dolore, hanno pubblicato una dichiarazione in cui ringraziano quanti hanno pregato per la bambina e per loro. NOTA INTEGRATIVA La “SINDROME DEL BURNOUT” è una forma di “follia” determinata dall’esercizio di attività lavorative che implicano relazioni interpersonali di aiuto (infermieri, insegnanti, operatori sociali, agenti di polizia, ecc…) Ne consegue che, se non opportunamente trattati, questi soggetti cominciano a sviluppare un lento processo di "logoramento" o "decadenza" psicofisica dovuta alla mancanza di energie e di capacità per sostenere e scaricare lo stress accumulato (il termine burnout in inglese significa proprio "bruciarsi"). In tali condizioni può anche succedere che queste persone si facciano un carico eccessivo delle problematiche delle persone a cui badano, non riuscendo così più a discernere tra la propria vita e la loro. Il burnout comporta esaurimento emotivo, depersonalizzazione, un atteggiamento spesso improntato al cinismo, all’aggressività, agli scatti d’ira…. Il soggetto tende a provare frustrazione e insoddisfazione, nonché una ridotta empatia nei confronti delle persone delle quali dovrebbe occuparsi. Il burnout si accompagna spesso ad un deterioramento del benessere fisico, a sintomi psicosomatici come l'insonnia e psicologici come la depressione. I disagi si avvertono sia nel campo professionale, sia sul piano personale con abuso di alcol, di sostanze psicoattive, ecc…
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49