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Messaggi di Dicembre 2012
Post n°7065 pubblicato il 31 Dicembre 2012 da psicologiaforense
2013 UN FANTASMA A MANI VUOTE CHE TUTTO PROMETTE E NULLA HA?
L'hanno già ribattezzato il "veglione della grande crisi" . Il vento dell'austerity si è abbattuto anche sulla festa dell'ultimo giorno dell'anno: scompare o quasi anche in tv, si celebra in tono minore ovunque.... fuorchè in Germania. Calo di prenotazioni in alberghi e ristoranti, vuoti annunciati nelle discoteche e nelle sale da concerto, ecc... Piene invece le piazze dove San Silvestro non costa nulla e dove per alcune ore crisi, cassa integrazione, posti di lavoro in bilico saranno dimenticati per cedere il passo ai brindisi e agli auguri. Intanto, anche oggi cronaca ricca di schifezze, storia poverissima di acuti. Reiterate aggressioni alla nostra affaticata, oppressa e gemente umanità, e, dato il periodo elettorale, incerte promesse d'un Eden che non riusciamo neanche più a immaginare. Ma a te, San Silvestro, si può mentire con maggiore difficoltà. Rifacendomi all'iconografia classica che ti raffigura canuto, vecchio e chino per il fardello, mi viene in mente che, come ogni anno, anche questa volta, con ridicola testardaggine, ti allevieremo il peso togliendo dal sacco «un filo di speranza», la forza per avere il coraggio di guardare avanti. Sii comprensivo: è tradizione. Quel filo lasciacelo.
Post n°7063 pubblicato il 31 Dicembre 2012 da psicologiaforense
Cassazione: paragonare gli uomini agli animali è offensivo Chissà se "l'aquila di Ligonchio" o la "pantera di Goro" si saranno mai sentite offese, almeno una volta nella vita, per gli epiteti con cui sono state spesso chiamate queste note artiste italiane. Fatto sta che d'ora in poi, appioppare epiteti evocativi di animali alle persone diventa pericoloso anche davanti alla legge. A sancirlo è la Cassazione che sottolinea come gli epiteti che rievocano gli animali «hanno una obiettiva valenza denigratoria in quanto, assimilando un essere umano ad un animale, ne negano qualsiasi dignità in un processo di reificazione e di assimilazione ad una "res" comunemante ritenuta disgustosa o comunque di disumanizzazione". In questo modo la V sezione penale (sentenza 44966) ha convalidato una condanna per ingiuria nei confronti di un 50enne di Castrovillari, Giuseppe V., colpevole, per tutelare i propri diritti di territorio, di essersi rivolto a Leonardo B. dandogli del "babbuino", "barbagianni"». L'uomo era stato immediatamente querelato ma il giudice di pace di Castrovillari aveva assolto da ogni accusa Giuseppe V. «per la particolare tenuita' del fatto». La condanna per ingiuria era arrivata in secondo grado dal Tribunale di Castrovillari nell'aprile 2011. Inutilmente Giuseppe V. ha fatto ricorso in Cassazione per chiedere clemenza, sostenendo che gli epiteti utilizzati non erano idonei a ledere l'onore del querelante, visto che il suo sfogo era volto a tutelare le sue proprietà da una sospetta abusività di una costruzione che sarebbe sorta nei pressi della sua abitazione. Piazza Cavour ha respinto il ricorso e ha ribadito che gli epiteti evocativi di animali hanno «una obiettiva valenza denigratoria». Giuseppe V. dovrà anche risarcire il danno patito dalla persona querelata per l'accostamento poco lusinghiero con un animale.
Post n°7062 pubblicato il 30 Dicembre 2012 da psicologiaforense
"Siamo noi che prepariamo la nostra morte: la morte è come la vita. E se la vita abbiamo potuto viverla credendo in qualcosa, arricchendola di valori, seguendo la legge morale, allora la morte non è che un evento, tutto sommato, poco importante". IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME, LA LEGGE MORALE DENTRO DI ME
La morte? Una sorta di morale della favola, dove per "favola" s'intende la vita. Ma, soprattutto, un evento da non sopravvalutare. E'questo, secondo me, uno degli aspetti salienti del " testamento spirituale" che il Nobel Rita Levi Montalcini ha lasciato al mondo. Nei suoi scritti e nelle sue esternazioni non cede mai al patetico, al sentimentalismo, da cui rifugge per una certezza che viene da lontano, dalle sue esperienze di lavoro, di incontri e di scontri, da cui si enuclea una sola verità: vivere per lei non è mai stato un mestiere; piuttosto un dovere, un imperativo etico. “Sono vicina alla morte e non ne ho paura. Non mi sono mai occupata di me stessa. Anzi, sono vissuta nella perfetta indifferenza di me. Ma ho vissuto con gioia ogni ora, ogni giorno, ogni anno della vita. E non sono d'accordo con chi parla della vecchiaia come di qualcosa di terribile. Considero la mia vecchiaia come il periodo più bello della mia vita".
Post n°7061 pubblicato il 30 Dicembre 2012 da psicologiaforense
La senatrice a vita è deceduta nella sua abitazione romana intorno alle 14. Vinse il Premio Nobel per la medicina nel 1986 per la scoperta del fattore di accrescimento della fibra nervosa. La nipote Piera: si è spento un faro di vita.... « UNA PICCOLA SIGNORA DALLA VOLONTÀ INDOMITA E DAL PIGLIO DI PRINCIPESSA » Rita Levi-Montalcini (Torino 22 aprile 1909 – Roma 30 dicembre 2012) è stata una neurologa e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986. Negli anni cinquanta le sue ricerche la portarono alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF, scoperta per la quale è stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze Nell' agosto del 2001 è stata nominata senatrice a vita "per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". È stata socia nazionale dell'Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisiche ed è stata tra i soci fondatori della Fondazione Idis-Città della Scienza.
Post n°7060 pubblicato il 29 Dicembre 2012 da psicologiaforense
LUI. Lui non può davvero farci nulla. Non può proprio farne a meno. Sul serio. Non può. In compenso, gli succede solo di sabato. Ogni volta, soltanto di sabato. Però, tutti i sabati. Uno dopo l'altro. Nessuno escluso. Cinquantadue sabati all'anno. Forse perchè di sabato non deve andare a lavorare. Se di sabato andasse a lavorare, allora di sicuro non gli succederebbe. Ma il sabato lui non lavora. Quindi, succede. Lui è senza una ragazza. Lui vorrebbe mettersi con una ragazza.... Il sabato lui si veste bene, si profuma e poi esce di casa. Per andare un pò a spasso. Molte ragazze di sabato si vestono bene, si profumano e poi escono di casa, per andarsene un pò a spasso. Andare a spasso di sabato dunque è un ottimo metodo per incontrare ragazze. Così lui il sabato esce e se ne va un po' a spasso. Ogni sabato. Nessuno escluso. Alla ricerca di una ragazza. Di solito gli occorre una certa quantità di tempo. Poi, inaspettatamente, lui vede in lontananza una ragazza. Spesso, già da un primo, rapido sguardo la ragazza non va. In molti casi autentiche nane traggono beneficio da zeppe terrificanti. Lui per la verità diffida per abitudine anche di quelle a prima vista piuttosto magre o addirittura alte. Comunque queste ultime finisce quasi sempre per seguirle. Non sempre le raggiunge. Quanto poi al parlare con loro, non accade quasi mai. Ad ogni modo: praticamente ogni sabato, al terzo o quarto avvistamento, lui crede di avere messo gli occhi su quella che potrebbe di lì a poco diventare la sua ragazza. Spesso si tratta della "ragazza più bella della città" . Naturalmente, la "ragazza più bella della città" cambia tutti i sabati, e non di rado più volte nel corso dello stesso sabato. La stessa cosa succede nell'eventualità che lui si ritrovi davanti alla "ragazza più bella d'Italia", o alla "ragazza più bella d'Europa" o addirittura "del Mondo". Il problema è che lui non riesce a far finta di niente. Il problema è che lui per i particolari ha occhio. E non gli sfugge nulla: certi sabati segue una fanciulla per ore ed ore, quindi le si avvicina, fino a sentire il profumo di lei, fino a poterla quasi sfiorare. Poi lui abbassa gli occhi, e si accorge che ha le caviglie leggermente troppo spesse: peccato. A volte non fa in tempo a tornare sui suoi passi che una nuova bellezza si staglia sullo sfondo di un palazzo o davanti alle vetrine di un negozio. Lui si precipita verso la nuova occasione, prima forse la perde tra la folla, in seguito però la ritrova. Osservandola meglio però è brevilinea, ha le gambe più corte del busto peraltro altissimo - da cui l'impressione fallace di avere a che fare con un tipo slanciato - e come risultato il sedere è basso, troppo basso. Peccato. Di lì a poco ne passa un'altra: da dietro lui vede di lei i bellissimi capelli sciolti sulle spalle oppure raccolti da un nastro di velluto, le gambe affusolate, i fianchi stretti; forse un tantino troppo stretti, perchè in fondo a lui i fianchi piacciono abbondanti: meglio lasciar perdere, peccato. Sabato dopo sabato, si succedono le labbra troppo grosse o troppo sottili, le dita dei piedi deformate o i talloni callosi, le orecchie troppo lunghe o troppo piccole, i nasi a patata o esageratamente all'insù, le mani corte, le rotule grosse, i peli che escono dal naso, i gomiti che si screpolano, le cosce con la cellulite, i denti ingialliti dal fumo, le unghie smaltate di nero (a lui lo smalto nero non piace), i capelli sfibrati, pelli grasse, secche, coperte di acne, pustole, brufoli, per non parlare di tette a pera e gambe storte, polpacci muscolosi e culi piatti: lui non può davvero farci nulla, sul serio, non può. Tutti i sabati si innervosisce talmente per aver sprecato un altro sabato nel tentativo di incontrare la ragazza che non incontra mai. Da ripromettersi di non uscire mai più di sabato, vestito bene e profumato, per andare un pò a spasso, nella speranza di imbattersi in una qualche ragazza dai pari requisiti, ossia vestita bene e profumata, possibilmente a spasso anche lei e senza alcun difetto: il sabato successivo però lui non va a lavorare. Se andasse a lavorare, forse sarebbe diverso. Però non lavora. Quindi si veste bene, si profuma e poi esce di casa. Cinquantadue sabati all'anno. Uno dopo l'altro.
Post n°7057 pubblicato il 29 Dicembre 2012 da psicologiaforense
Balle spaziali, fregnacce scientifiche. Lo struzzo non infila la testa nella sabbia. E i gorghi d’acqua non girano sempre nella stessa direzione. E la penicillina non è stata scoperta da Fleming. E la sopravvivenza del più adatto non è stata concepita da Darwin. Un libro di due autori Bbc smonta tutte le false certezze.... I LIBRI DELL'IGNORANZA Di buone intenzioni è lastricato l’inferno e di errori tenaci sono costellate le credenze scientifiche. Ma è particolarmente spiacevole quando questi errori ci sono stati inculcati a scuola. Per esempio ci hanno insegnato che il vetro è un liquido, molto denso ma pur sempre liquido, e invece no: per i fisici il vetro è un vero e proprio solido, con tutti i crismi. Se le vetrate delle chiese sono più spesse alla base non è perché il vetro coli come un liquido ma perché i vetrai le fanno apposta così, per ragioni di stabilità. Oppure prendiamo l’effetto Coriolis: ci hanno spiegato che l’acqua negli scarichi gira sempre da una sola parte, in conseguenza della rotazione terrestre. Ma non è vero: l’effetto Coriolis influenza i macro-fenomeni come gli uragani, ma è troppo debole per verificarsi nel lavandino o nella vasca. Questa bugia è stata rilanciata a livello mondiale da un popolare documentario della Bbc, in cui (peraltro) l’acqua girava nel senso sbagliato. Proprio due autori della Bbc, John Lloyd e John Mitchinson, si sono sobbarcati, coinvolgendo centinaia di scienziati, un lavoro certosino di demolizione delle false certezze, che hanno condensato ne «Il libro dell’ignoranza» (2007) e ne «Il secondo libro dell’ignoranza» (2012) editi in Italia da Einaudi. Forse la bubbola con il più antico pedigree è quella secondo cui gli struzzi infilerebbero la testa nella sabbia quando hanno paura: nessuno ha mai visto coi suoi occhi uno struzzo fare una cosa così scema, ma lo scrittore romano Plinio il Vecchio ne ha scritto 2 mila anni fa, e la leggenda sopravvive a 2 mila anni di smentite. Sopravviverà anche a questa.
Post n°7054 pubblicato il 28 Dicembre 2012 da psicologiaforense
Si può sopravvivere con 4166 euro all'ora? La signora Miriam Raffaella Bartolini assicura di sì e chiarisce che, in definitiva, non si lamenta. Data la crisi c' è chi sta peggio... UNA SEPARAZIONE TUTTA D'ORO
Ci sono voluti tre anni, ma finalmente la tanto attesa sentenza è arrivata. Il marito fedifrago se l'è trovata sotto l’albero di natale il 25 dicembre. Per depositarla i Giudici hanno dovuto far aprire appositamente la cancelleria della IX sezione civile del tribunale di Milano in una giornata festiva così importante. Nessuno avrebbe dovuto saperlo. La consegna era quella del silenzio più assoluto. Ma i cronisti di nera del Corriere della Sera “vivono” nelle aule di giustizia e lo "strano movimento" nella nona sezione civile non è passato inosservato. Così il mondo ha saputo: Berlusconi Silvio nato a Milano, il 29 settembre 1936 è tenuto a corrispondere alla moglie Bartolini Miriam Raffaella nata Bologna il 19 luglio 1956 un assegno mensile di euro 3milioni. Il patrimonio del Berlusconi Silvio, compresa la villa di Macherio e le società restano a quest'ultimo.
Post n°7053 pubblicato il 27 Dicembre 2012 da psicologiaforense
Hanno votato in più di diecimila per scegliere le foto migliori delle sexy testimonial, il meglio del meglio delle foto più amate di tutti i mesi e di tutti gli anni passati. Ecco allora il Calendario dei Calendari di Max.... E' pronto il SuperCalendario di Max, alias il Calendario dei Calendari, composto dalle foto più amate di tutti i mesi di tutti gli anni passati. Il meglio del meglio, la bella più bella, la posa più sexy, l’immagine più indimenticabile. Le ha scelte il WEB.
Post n°7051 pubblicato il 27 Dicembre 2012 da psicologiaforense
SESSO, CAPELLI, MORALITÀ LA VITA SI AFFRONTA CON UN COLPO DI SPRAY. UNO SPRUZZO PER OGNI OCCASIONE: DALL'AEROSOL PER DIMAGRIRE A QUELLO PER VOLER BENE AI FIGLI, PER APPREZZARE LA VITA …
Giornali e blog hanno tutti titolato più o meno così: «Uno spray renderà i papà più affettuosi». E già a questo punto sarebbe meglio tirar fuori uno spray deodorante, perché la «notizia» puzza un po' di bufala. UNA VISIONE "MAGICA" DELLA VITA?
Ci racconta oggi il bravissimo NINO MATERI delle miracolose proprietà dell'ossitocina (romanticamente ribattezzata «molecole dell'amore»). I ricercatori dell'università israeliana di Bar-Ilan avrebbero verificato in 35 padri-cavia «l'aumento dell'atteggiamento empatico nei riguardi dei figli piccoli». E nei riguardi dei figli grandi? No, per loro solo sberle... Ma qui c'è poco da fare gli scettico-spiritosi: i risultati della sperimentazione su questa specie di vaporizzatore di coccole sono apparsi infatti su Biological psichiatry, rivista scientifica con alle spalle la pubblicazione di fior di ricerche. Ci sono studiosi che - senza remore - parlano espressamente di «chimica della moralità»; è il caso del «neuroeconomista» americano Paul Zak, recentemente citato da Panorama: «Abbiamo messo 200 volontari sotto ossitocina e abbiamo scoperto che l'infusione dell'ormone raddoppia la generosità nelle donazioni di beneficienza...». Altro che spending review o Agenda Monti: gli italiani avrebbero bisogno soprattutto di spray all'ossiticina. Molecole - quest'ultima - che deve risultare davvero magica, considerato che se già nel 2007 Il Venerdì di Repubblica dedicava alle virtù dell'ossiticina un servizio dal titolo: «Ora la timidezza è un problema che si vince con lo spray da naso». Non solo bontà quindi, ma anche intraprendenza in formato aerosol. E che dire dei flaconi spray (in alternativa ci sarebbero pure le pillole) che promettono di risolvere il delicato problema della calvizie e di quello, ancor più delicato, della disfunzione erettile? Ma il mondo (spray) è bello perché è vario: richiestissimo per lei (in farmacia e nei pornoshop) anche lo spray che «potenzia l'orgasmo femminile», lo spray che «cancella i brutti ricordi» e quello che «mette allegria». Povera la società dove per ridere, fare sesso, amare i figli è necessario darsi una bella spruzzata, come si fa per l'alito pesante o per le ascelle puzzolenti. Altro che «chimica della moralità», qui urge riscoprire i sentimenti umani nell'accezione più tradizionale possibile. Insomma, diamo allo spray quello che è dello spray, ma non chiediamogli l'impossibile. Già è tanto che nelle televendite i videoimbonitori cerchino di convincerci dell'efficacia dello «spray dimagrante», di quello che «fa ricrescere i capelli» e dell'altro che «non fa più ricrescere i peli». In estate è poi un autentico delirio: spray per mantenere l'abbronzatura 365 giorni all'anno; spray per proteggersi dal sole; spray per pelli secche, grasse e così così; spray rassodanti, rimodellanti, rigeneranti. Ma lo spray ha fatto il suo ingresso trionfante anche in cucina: olio spray e aceto spray per un'insalata da vero chef. O coiffeur? Usi stravaganti e alternativi che il professor Erik Rotheim mai avrebbe immaginato. Chi è il «professor Rotheim»? Il chimico norvegese che nel 1926 elaborò il brevetto per lo spray, l'oggetto che oggi forse meglio rappresenta la globalità della nostra epoca. Nel 1949 Edward Seymour introdusse per la prima volta nelle bombolette spray della vernice. I graffittari di tutto il mondo gliene sono eternamente grati.
IL CASO, PATOLOGIA DEI VEDOVI E DELLE VEDOVE, MUORE LA MOGLIE DI FEBO CONTI, SARANNO CREMATI ASSIEME
Post n°7049 pubblicato il 26 Dicembre 2012 da psicologiaforense
Quattro giorni dopo Febo Conti muore anche sua moglie Italia Vaniglio. La Signora non ha retto al dolore. Si è spenta stroncata da un infarto ed ora lei e suo marito saranno cremati insieme. Erano soliti dire che la morte non li avrebbe divisi.... MORIRE A NATALE
A quattro giorni dalla scomparsa del marito Febo Conti, si è spenta all'età di 86 anni anche la moglie, Italia Vaniglio, nata a Pola il 18 gennaio del 1926. Cantante prima di avanspettacolo e poi nelle orchestre di Alberto Semprini e Piero Rizza, con cui aveva inciso brani di Natalino Otto come Ho un sassolino nella scarpa e Mamma voglio anch'io un fidanzato .
Post n°7048 pubblicato il 26 Dicembre 2012 da psicologiaforense
DA PLATONE A OGGI, UN SOLO LINGUAGGIO: IN NOME DELLA "METAFORA VIRILE". COSÌ IL CORPO DEL MASCHIO HA INVENTATO LA POLITICA Alla testa o a capo del governo, membri del Parlamento, organi della giustizia, e cuore dello Stato, braccio armato, occhio vigile, mano invisibile, ecc.... Che l'immagine del corpo sia profondamente radicata nel linguaggio politico, non c'è dubbio. Ma è vero che simbolicamente, e non solo, il corpo maschile ha prevalso emarginando quello femminile? Sì, e questo già nell’antichità. Infatti la tradizione filosofico-politica greca con Platone distingue una “forma ordinata” del corpo (il maschile) che fa da modello all'ordine politico suggerendo il parallelo tra testa e capo, ventre e popolo, braccio ed esercito. E una forma (il femminile) che risulta concreta come materia spaventosa e caduca, destinata a nascere, trasformarsi, generare e morire. Oggi, le moderne democrazie sono strutturate come grandi macchine in cui la complessità è tale da provocare caos anzichè ordine. Che dire, infatti, della mastodontica Pubblica Amministrazione, della Sanità, della Giustizia, ecc. ? E ancora, l'impotenza degli Stati a risolvere i problemi del Terzo Mondo, dell'Aids o dei conflitti etnici non è la dimostrazione evidente che l'Ordine, come nel Processo di Kafka, è diventato disordine? E' pur vero però che la metafora politica del corpo non si gioca più sul conflitto maschile-femminile (con la televisione, internet, i media, ecc... la corporeità in genere ha assunto una funzione di primo piano, imponendo anche in questo campo la cura dell'immagine). Eppure qualcosa dell'antica distinzione rimane. Mentre s'impone un modello di corpo maschile eternamente giovane e atletico che, a seconda dei punti di vista, può apparire artificiale o l'equivalente della mens sana, quello femminile seguita ad essere oggetto di leggi e normative su maternità, aborto, bioetica, ecc. Protezione o “controllo”? “Il corpo è mio e me lo gestisco io”, gridavano le femministe degli Anni Settanta. Sono trascorsi più di quarant' anni ma per le donne il riscatto dei loro “impolitici” corpi è appena cominciato e aspetta ben altri cambiamenti.
Post n°7047 pubblicato il 25 Dicembre 2012 da psicologiaforense
NATALE 2012. Monti si è espresso. Così ci troviamo, nel giorno di Natale, proprio nel bel mezzo di una bufera politica destinata, forse, a spazzare via contestualmente Prima e Seconda Repubblica, per affrontare la costituzione della Terza, con la grande scommessa di evitare la distocia del parto che ha determinato la nascita della Seconda, sulle ceneri della Prima.... NATALE 2012, GAME OVER. IL DEFAULT DELLA POLITICA E DELL'ECONOMIA
E' un bel dire che gli europei guardano troppo all’euro come a un indice di autostima anziché come a un semplice prezzo. Dietro a una moneta come questa c’erano sogni, aspettative, illusioni, fantasie, progetti politici, promesse di stabilità e problemi di credibilità. Negli ultimi tre anni però abbiamo dovuto fare i conti con lo spettro incombente della crisi e della credibilità dell’Italia mentre l'economia non si è sviluppata e non è cresciuta. Speranze per il 2013? NO! Solo segni di nuove e più marcate difficoltà contro l’Europa del Sud (Grecia, Italia, Spagna, Portogallo….) a “favore” (solo per il momento) della Germania e di pochi altri. La Bce forse, può mantenere il valore interno dell'euro e richiamare CONTINUAMENTE i governi a nuove e più incisive riforme di lacrime e di sangue che rilancino la crescita. Così oggi, Natale 2012, quasi la metà dei cittadini europei sono feriti nel portafoglio prima ancora che nell'autostima. Quindi per l'Europa sarà vita durissima. La sua morte, del resto, è prevista da tutti gli esperti per il Natale 2050.
Post n°7046 pubblicato il 25 Dicembre 2012 da psicologiaforense
IL PRANZO DI NATALE É SEMPRE PIÙ SPESSO LA CARTINA DI TORNASOLE DELLE TENSIONI NASCOSTE IN OGNI FAMIGLIA, IN OGNI GRUPPO DI PARENTI. IL NON VEDERSI MAGARI DA TROPPO TEMPO É UN'AGGRAVANTE, LA MOLLA PER SCATENARE GRANDI GAFFE E FAR EMERGERE RANCORI NASCOSTI. PER RINFACCIARSI SGARBI E PER RIVELARE INVIDIE… NATALE CON I TUOI... IL PRANZO DELLE LITI L'allarme arriva come sempre dall'America, sterminato laboratorio dei guai della vita quotidiana. L'ultimo, in ordine di scoperta, é proprio il pranzo del 25 dicembre, occasione di incontro tra familiari e parenti che magari non si vedono da un anno e che tra un tacchino e l'altro, un dolce e un brindisi passano dai complimenti più amichevoli agli insulti più sfacciati. E allora che fare? Psicologi, esperti di bon ton, sociologi e opinionisti vari hanno prodotto una raffica di manuali per passare indenni l'incontro più bello - o litigioso - dell'anno. Sfogliando le pagine di questi breviari si incontrano tante cose ovvie e qualche consiglio che va diritto al problema. Eccoli, alla rinfusa: 1) Premettere che sarà una visita breve, che si limiterà ad un piccolo scambio di auguri. 2) Mantenere la conversazione nei termini più generici possibile, evitando di toccare argomenti come carriera, soldi, beni, eredità, ecc.: il pericolo di gaffe é sempre in agguato. E da una gaffe possono nascere scontri che diventano faide. 3) Portarsi amici (se possibile, persone sole o bisognose) che facciano da parafulmine e che creino un certo imbarazzo, che costringa i commensali a mantenersi sul generico. L'ultimo? Se non si è sicuri di realizzare un incontro conviviale felice evitare il pranzo di Natale. Andare in vacanza, fuggire, nascondersi in un'isola lontana. Se il Natale é una festa, perché rovinarla con un pranzo?
Post n°7045 pubblicato il 25 Dicembre 2012 da psicologiaforense
Fra tradizione e modernità, consumismo e nuove povertà, il Natale mette in luce ogni anno le contraddizioni e i paradossi della contemporaneità: la luce calda dei centri storici parati a festa e l'emarginazione degli indigenti, la corsa all'acquisto e la solitudine degli ultimi, la retorica dei buoni sentimenti e i tanti gesti nascosti ma concreti di solidarietà..... NATALE 2012. Come sempre, siamo inondati da inviti alla bontà. E' giusto che vi sia almeno un periodo nell'anno in cui la nostra sensibilità ad aiutare chi sta peggio sia particolarmente sollecitata. Ma dovremmo essere colti, o almeno lambiti da un pensiero: e gli altri periodi dell'anno? Cessano le esigenze? Si modificano le situazioni? O dobbiamo aspettare il Natale successivo per riprovare sentimenti che appunto diciamo «natalizi»? E, nel frattempo, le situazioni sono magari peggiorate: le distanze tra ricchi e poveri aumentate: tragedie come guerre, migrazioni forzate, epidemie devastanti, spaventosamente accresciute. Allora? Come apprestarci al Natale? Come farne un periodo di più risoluta, reale partecipazione alla «bontà» che simbolicamente lo contraddistingue? Se il simbolo del Natale è un Bambino, cominciamo dai bambini. Perchè, ad esempio, non impegnarci a tutela dei bimbi? Non è nell'infanzia che si trovano allo stato puro sentimenti di confidenza nella vita? Di serenità e dolcezza, sognante e sorridente? Non accomuna, questa confidenza-fiducia, tutti i bambini del mondo?
Post n°7043 pubblicato il 24 Dicembre 2012 da psicologiaforense
"SOLO UN UMILIANTE IMBROGLIO"! PERCHÉ I BAMBINI CREDONO A BABBO NATALE? PERCHÉ A UN CERTO PUNTO SMETTONO DI CREDERCI? E PERCHÉ GLI ADULTI NON DICONO LORO LA VERITÀ? BABBO NATALE E I GRANDI MITI POPOLARI Ero molto stupita perché quest'anno - nella grande confusione regnante - ancora ci mancava che qualcuno aprisse un fuoco concentrico su Babbo Natale. Incece adesso siamo a posto. In Austria è stato "vietato". In Germania molti educatori lo ritengono dannosissimo. In Inghilterra religiosi e benpensanti di varia estrazione sostengono con forza che le frottole tramandate sul suo conto non possono fare che del male ai suoi giovanissimi fans. "Ingannate i vostri bambini?" domandano scandalizzati ai genitori . Ed incalzano, senza neppure attendere una risposta: "Questo mese milioni di piccoli saranno incoraggiati a credere in un falso". "Altri milioni" -aggiungono- " di bambini più grandicelli si accorgeranno di essere stati ingannati e che babbo natale non può essere preso sul serio. E pensare che si fidavano di voi..."
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49