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Messaggi di Aprile 2014
Post n°7889 pubblicato il 30 Aprile 2014 da psicologiaforense
Selfie come lampi, come mini-racconti che si rincorrono. Quasi polaroid perlescenti e inquieti si spostano di continuo nel web, reclamano attenzione, vogliono essere visti, compresi. Il selfie è solo un attimo, 'quell'attimo' mentre siamo in fila alla cassa del supermercato, o fermi in macchina al semaforo rosso, o nella sala d'aspetto di uno studio medico, o in attesa dell'ascensore sul pianerottolo del quindicesimo piano…. Oggi il sesso 2.0 è il nuovo padre-padrone dell’esistenza in tempi di smartphone. Quindi fotografarsi in pose hot e inviare lo scatto via smartphone al partner (il sexselfie), oppure scrivere messaggi da far arrossire chi li riceve (il sexto) soprattutto se magari è in riunione di lavoro è diventato molto più di una moda. Ma il “ pericolo umano” è imponente ed incombe sui sexnauti. Perché LA VENDETTA TRA EX, SI SA, VESTE SEXSELFIE. E miete vittime peggio di un’epidemia. Il sexselfie è praticato da almeno un giovane statunitense (sotto i 35 anni) su 4. È invece meno popolare in Europa dove però le donne mostrano una maggior reattività alla novità. I dati sono dell‘istituto francese Ifop che ha condotto un sondaggio che documenta come nel quotidiano vi sia dilagante «un uso più attivo e più sessuale dei nuovi strumenti di comunicazione (Web o smartphone), soprattutto tra le giovani generazioni». I più attivi sono dunque gli americani: uno su quattro (sotto i 35 anni) ha già praticato il sexting, cioè l’invio di foto di nudo tramite un computer o un telefono cellulare. Pratica che ha una declinazione nel Sexselfie. L’hot-autoscatto. Qui da noi invece i seguaci di questa nuova pratica sono ancora relativamente pochi: in media il 7%. Gli europei preferiscono l’invio di messaggi ai loro partner: quasi uno su tre già pratica il sexto. Ma chi pratica sesso 2.0 deve fare decisamente attenzione: c’è infatti il rischio di ritrovare la propria foto ‘hot’ su un bel sito pubblico per la vendetta devastante di un ex agguerrito/a che magari non ha gradito le performance.
Post n°7887 pubblicato il 28 Aprile 2014 da psicologiaforense
"Il materiale probatorio, nel suo contenuto di oscenità e bassezza - scrive il giudice - evidenzia la situazione di mercimonio del corpo femminile e la considerazione delle donne come semplici oggetti suscettibili di commercio a scopo sessuale". AMORI VENALI La sentenza nel processo di Bari contro l'avvocato Salvatore Castellaneta, condannato ad un anno di reclusione per sfruttamento della prostituzione mette in luce "uno sconcertante quadro della vita privata di vari soggetti coinvolti nella vicenda, dalle ragazze sino all'allora presidente del Consiglio". In 187 pagine delle motivazioni il giudice parla di 26 ragazze "reclutate" per gli incontri con l’ex cavaliere. Tra queste Manuela Arcuri, Sara Tommasi e altre note alle cronache. Il giudice ricostruisce così le "boccaccesche nottate" trascorse da Berlusconi con le ragazze nel contesto di “una fiorente attività di esercizio della prostituzione" .
Post n°7886 pubblicato il 27 Aprile 2014 da psicologiaforense
Molti di noi vivono dominati dalla paura: paura, ad esempio, di perdere la stabilità economica, o una persona cara. Ma il terrore più pericoloso, di cui per lo più non ci rendiamo conto, è quello verso noi stessi, che ci porta a vergognarci dei nostri pensieri e sentimenti, a impedirci di guardare al nostro interno con serenità e riconoscere il nostro modo di vivere e intendere la vita. E ci costringe quindi in trappole mentali di stress e sofferenza.
Il coraggio non è da confondersi con l’atto eroico di un momento. È piuttosto lo sforzo costante e discreto di fare, giorno dopo giorno, ciò che dobbiamo e che riteniamo giusto... Così inteso il coraggio è essenziale per qualunque traguardo si voglia raggiungere nella vita. In ogni tipo di impresa è necessario avere coraggio per poter agire e, indipendentemente dall’ambito considerato, sono le persone coraggiose che raggiungono i propri obiettivi e realizzano i propri sogni. Nella sua ultima intervista Erich Fromm afferma: "L'uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni e le decisioni comportano rischi. E poi quali sono i criteri su cui può basare le sue decisioni? L'uomo è abituato che gli si dica cosa deve pensare, anche se gli si dice che deve essere veramente convinto di ciò che pensa". E perchè tutto questo? Perchè ci sono troppi cuori piccoli, troppi animi esitanti, troppe menti ristrette e braccia rattrappite dice Bruno Ferrero. Una delle mancanze più serie del nostro tempo è il coraggio. Non la stupida spavalderia, la temerarietà incosciente, ma il vero coraggio di vivere... di sapere chi sei e di diventare chi vuoi.
Post n°7885 pubblicato il 22 Aprile 2014 da psicologiaforense
Molte persone hanno standard di comportamento talmente elevati da compromettere il proprio benessere psicologico e, molto spesso, anche i rapporti con le persone che hanno accanto. Se l’eccellenza è il vostro chiodo fisso, non accettate nulla che sia un dito sotto la perfezione e tendete a rimettere mano al lavoro degli altri perché siete certi di poterlo migliorare, siete probabilmente quel che si chiama un perfezionista. E non stupitevi, quindi, se vi viene spesso mal di stomaco, soffrite di mal di testa, dormite male o vi sentite perennemente stanchi.... Sindrome da perfezionismo. Una mole imponente di recentissime ricerche psicologiche hanno dimostra che la tendenza al perfezionismo è intimamente legata a disturbi di salute come depressione, fatica e problemi più o meno gravi di tipo psicosomatico. L'esegesi psicologica ha infatti evidenziato come i perfezionisti soffrano di affanno, disturbi del sonno, dolori di stomaco, attacchi di panico, disturbi alimentari (anoressia, bulimia) e, in forma del tutto particolare, di sindrome ansioso-depressiva con tutto il corredo di sintomi caratteristici di questa patologia. I danni dell’ossessione per l’eccellenza non si fermano qui: perfezionisti attenti, perché non solo ve la passate peggio degli altri fisicamente ma, spesso, la paura di non raggiungere la perfezione vi porta a rinviare il lavoro da fare finché non diventa troppo tardi. Questo anche perché di chiedere aiuto, ovviamente, non se ne parla nemmeno: il perfezionista la vive come una dichiarazione di debolezza.
Post n°7884 pubblicato il 21 Aprile 2014 da psicologiaforense
Niente mogli in Brasile. Se i giocatori dovranno fare a meno del sesso... e ripetiamo SE.... esiste pur sempre la masturbazione. Così molti ct hanno chiarito le idee ai loro calciatori. C'è l'autoerotismo... ma ci sono anche le miss brasiliane, le cheerleader e tanto altro.... TRA SESSO E SPORT: CAMPIONATI MONDIALI DI CALCIO 2014 In attesa dei mondiali 2014 molti CT si sono espressi con chiarezza e sembrano non avere dubbi in proposito: niente distrazioni, niente sesso coinvolgente, niente mogli, niente spreco di energie in affettività ed emotività, eventualmente, solo scarico dei canali spermatici. I giocatori, futuri possibili campioni del mondo, devono essere pronti all’astinenza o a ricorrere ad altri mezzi per soddisfare eventuali desideri (perchè si sa il testosterone non ha regole, esaspera il desiderio, regola l'erezione e la soddisfazione sessuale: ha, infatti, la funzione di "mettere in sincronia" il desiderio sessuale con l’atto sessuale vero e proprio, regolando l'inizio e la fine dell’erezione del pene…). In ritiro, questo è certo, non ci sarà posto per nessuna distrazione, men che mai per il sesso coniugale. Autoerotismo o, senza impegno, cheerleader.....
Post n°7883 pubblicato il 21 Aprile 2014 da psicologiaforense
Il concetto di stress è una utile chiave di lettura del forte disagio contemporaneo, che spesso si configura come un malessere diffuso, cronico e scarsamente controllabile sia in famiglia, sia nei luoghi di lavoro o di aggregazione sociale..... STRESS? NO GRAZIE! Lo stress, come tutti sanno, genera patologie di tutti i tipi dall'ulcera, all'infarto, al cancro.... e se questo non bastasse pare sia anche contagioso. Lo dicono, tra gli altri, gli scienziati dei prestigiosi centri di ricerca tedeschi di Dresda e Lipsia. In buona sostanza, secondo gli esiti delle ricerche svolte negli ultimi VENTI ANNI una persona rilassata può stressarsi anche solo osservando o stando vicina a un'altra sotto tensione. Un po' come avviene con gli sbadigli. Così già seguire con lo sguardo una persona sotto pressione, tesa, agitata... può far aumentare la produzione di cortisolo, l'ormone dello stress. Se poi lo stressato è una persona cara o, ad esempio, il capufficio, un collega con cui si è costretti a collaborare, ecc.. il cortisolo sale alle stelle. E non è tutto! Anche solo assistendo a filmati di persone soggiogate dallo stress si viene "contagiati". «Questo significa che video e programmi televisivi che ci mettono a confronto con il dolore o con individui colpiti da forte tensione fisica, psichica e nervosa possono aumentare i livelli di stress negli spettatori», ha spiegato la Prof. Veronika Engert.
Post n°7882 pubblicato il 20 Aprile 2014 da psicologiaforense
LA VENDITRICE CHE FA LA DIFFERENZA «Sono stato raggirato dalla venditrice che ha usato il proprio fascino sessuale per farmi acquistare una Ferrari Scaglietti 612 da 160mila euro. Mi ha ubriacato e poi si è spogliata e io ho firmato il contratto, ritenendo fosse solo una proposta d’acquisto. La prova? La venditrice ha lasciato i suoi slip nella mia vettura»: pentitosi d’aver speso 160mila euro per la Ferrari, un imprenditore, 42enne di Vazzola, ha cercato in questo modo di annullare il contratto.
Post n°7881 pubblicato il 19 Aprile 2014 da psicologiaforense
Non disperare. Le tue difficoltà di oggi sono segnali di fumo per la grazia futura... VARCARE LA SOGLIA DELLA SPERANZA
Un naufrago arrivò sulla spiaggia di un'isoletta deserta aggrappato ad un relitto della barca su cui stava viaggiando, dopo una terribile tempesta. L'isola era uno scoglio, aspro e inospitale. Il pover'uomo cominciò a pregare. Chiese a Dio, con tutte le sue forze, di salvarlo e ogni giorno scrutava l'orizzonte in attesa di veder sopraggiungere un aiuto, ma non arrivava nessuno. Dopo qualche giorno si organizzò. Sgobbando e tribolando fabbricò strumenti per cacciare e coltivare, sudando sangue riuscì ad accendere il fuoco, si costruì una capanna e un riparo contro le violente bufere. Passò qualche mese. Il pover'uomo continuava la sua preghiera, ma nessuna nave appariva all' orizzonte. Un giorno, un colpo di brezza sul fuoco spinse le fiamme a lambire la stuoia del naufrago. In un attimo tutto s'incendiò. Dense volute di fumo si alzarono verso il cielo. Gli sforzi di mesi, in pochi istanti, si ridussero a un mucchietto di cenere. Il naufrago, che invano aveva tentato di salvare qualcosa, si buttò piangendo nella sabbia. «Perché, Signore? Perché anche questo?». Qualche ora dopo, un grossa nave attraccò vicino all'isola. Vennero a prenderlo con una scialuppa. «Ma come avete fatto a sapere che ero qui?» chiese il naufrago, quasi incredulo. «Abbiamo visto i segnali di fumo» gli risposero.
Post n°7880 pubblicato il 18 Aprile 2014 da psicologiaforense
I codici del piacere. Parlare del corpo erotico in educazione sessuale. Il sesso anale. Ma gli adolescenti, oggi, necessitano di un ricettario su come fare l'amore, anche "contro natura, o piuttosto di corsi sull' affettività per imparare a donare il proprio corpo invece di concederlo ed esibirlo?
SCUOLA, RIFORME, CULTURE EDUCATIVE: REGGIO EMILIA, LEZIONI DI SESSO ANALE A SCUOLA
Post n°7879 pubblicato il 17 Aprile 2014 da psicologiaforense
il suicidio costituisce oggi un grave problema di sanità pubblica: nei Paesi occidentali rappresenta infatti la seconda-terza causa di morte nei giovani e l'ottava-nona nei soggetti anziani. Nel 2013 circa due milione di individui si è tolto la vita, mentre circa 30 milioni di persone hanno tentato il suicidio. Ciò significa, in media, una morte per suicidio ogni 20 secondi e un tentativo di suicidio ogni secondo. Il suicidio è un atto complesso, non ascrivibile a una sola causa...... CONGEDARSI DAL MONDO
Il suicidio, come ho scritto altrove, è il traguardo di un percorso che comincia dal disagio: un sentimento di non adeguatezza all'ambiente in cui si vive e di difficoltà nel comunicare con le persone che lo formano. Il disagio è utile se si limita a mettere in allerta nell'affrontare una nuova situazione, diventa negativo se permane a lungo e genera insicurezza e paura. Allora l'ambiente stimola la fuga e non più il desiderio di adeguarvisi. Una fuga dentro la psiche: progressivo disinteresse per tutto quanto accade attorno, ritiro dagli affetti per il timore di essere incapace di rispondervi. Ci si chiude, a poco a poco, in una rinuncia che comprende persino il desiderio di fare. Il ritiro dalla società e dagli affetti sa già di morte. Una morte psicosociale che permette al corpo di muoversi cadavere, magari ben ordinato e vestito. Siamo abituati a usare la parola morte solo quando scompare il corpo, ma in realtà sovente e già luttuoso perdere la propria affermazione psicologica e il desiderio di stabilire relazioni con gli altri, come se nessuno avesse interesse e bisogno di noi. La morte del proprio corpo libera l'esistenza da ogni pena, toglie da un vicolo cieco e buio da cui non si riesce a uscire, lasciando dietro di sé soltanto una scia dolorosa. Uccidere se stessi è il risultato di un fallimento del proprio adeguarsi al mondo: dall'accumulo di continue frustrazioni, fino alla convinzione che le gratificazioni rimangono desideri continuamente traditi. E allora la vita è male, o meglio «io sono male» come vivente...
Post n°7878 pubblicato il 16 Aprile 2014 da psicologiaforense
SPOGLIARE IL CORPO E VESTIRE LO SGUARDO. ACCADDE IERI: Il naturismo. La scoperta della nudità. Lucerna. Non si vedono spesso escursionisti nudi. Lo scorso weekend, però, nel canton Lucerna ne sono stati avvistati nove gruppi. Bambini, fanciulle, vecchi, donne, noti banchieri.... NUDI E CRUDI
Ieri nell’austera Svizzera è esploso il nudo-naturismo di bambini, adolescenti, donne e uomini. Sono stati notati ben nove gruppi eterogenei di “turisti senza veli” spinti dall'esigenza di rappresentare un diritto - quello di vivere nudi - percepito come una timida conquista in una società sempre in bilico fra tolleranza e repressione. E’ una ulteriore conferma che il terzo millennio si è aperto con l'auspicio della liberazione completa del costume e dal costume in molti pubblici paradisi di libertà. E torniamo alla cronaca di ieri. Siamo nello splendido contesto dello Schwändelberg, a Horw. I naturisti indossavano solo le scarpe e qualcuno il cappello, a un certo punto, i vari gruppi, hanno abbandonato il sentiero per salire lungo il confine del bosco, per poi fermarsi, nelle apposite aree per picnic, accendere un fuoco e cuocere splendide grigliate di verdure. Intanto oggi, il più noto camminatore senza veli svizzero, Puistola Grottenpösch, si rallegra, sui media, della crescita inaspettata dei suoi simili. Anche il fatto che si tratti di giovani lo inorgoglisce…. In definitiva, un pomeriggio senza veli che non ha disturbato nessuno tanto è vero che la polizia lucernese non è stata allertata.
Post n°7877 pubblicato il 16 Aprile 2014 da psicologiaforense
Dopo qualche porta sbattuta in faccia, il successo vero è arrivato, un successo che le ha permesso di diventare testimonial internazionale dell'impegno Curvy. Insieme alle Curvy Can, modelle taglie comode che come lei sfilano nel mondo, ha avviato una delle primissime campagne di sensibilizzazione contro la magrezza imposta dal fashion system. E, forte del risultato ottenuto, ha continuato a diffondere il messaggio: in tv, sul web, sulle riviste di settore, e ora con questo suo primo libro. Elisa d’Ospina, nota per la sua battaglia contro i disturbi alimentari, si racconta nel suo primo libro, a disposizione da oggi nelle librerie. Con consapevolezza ed ironia la vicentina si presenta così: «Elisa D’Ospina è sempre stata “tanta roba”». Poi nel testo mette a nudo se stessa, raccontando la strada che l’ha portata in passerella, partendo a ricordare com’era da bambina e come è riuscita ad entrare nel mondo della moda. Un giorno, mentre lavorava come hostess ad una fiera, è stata notata da un’agente e dà lì è cominciata la sua strada verso il successo. Il libro comincia con una sorta di test in cui Elisa D’Ospina avverte: «Se indossi una taglia sopra la 42 sappi che per il sistema moda sei una taglia forte. Se indossi fino alla 42 sei regular. In Italia il 67 per cento delle donne ha una taglia sopra la 44. E questo molti non lo sanno».
Post n°7876 pubblicato il 15 Aprile 2014 da psicologiaforense
Si tratta senza dubbio di una storia singolare: la protagonista si chiama Gemini Smith, ha 23 anni ed è impiegata in una società di pompe funebri. Gemini viveva con un sogno nel cassetto: aveva il seno troppo piccolo, secondo i suoi gusti, e voleva fare un intervento di chirurgia estetica per aumentarlo di qualche taglia. Purtroppo, però, la ragazza non aveva a disposizione molto denaro e allora è caduta in una delicatissima fase di depressione... LA GENEROSITA' E' SEMPRE UNA VIRTU' ? Quando tutto sembra perduto e la povera Gemini si era oramai rassegnata... arriva la svolta. C'è un sito che si chiama MyFreeImplants.com. Un sito che la può aiutare concretamente. Non perde tempo e si iscrive. Così facendo, in un lampo, riesce a raccogliere la bellezza di 4.450 sterline, quasi 5.500 euro. In questo modo può farsi ricoverare in una nota clinica di chirurgia plastica e farsi aumentare il seno nei modi e nelle forme che aveva sempre sognato. Come tutti sanno si tratta di un intervento che può contribuire in modo determinante a ottenere quel beneficio psichico che consente di tornare ad avere un buon rapporto con se stessi e con gli altri. A tal proposito commenta Gemini: "Ho sempre detto di voler incrementare le taglie del mio seno, ma avendo un lavoro che non mi permetteva di farlo in breve tempo, a causa dello stipendio molto basso, sono andata in depressione, oggi sono veramente felice!"
Post n°7875 pubblicato il 14 Aprile 2014 da psicologiaforense
Sei timido? Ti aiuterà uno spray nasale... La timidezza spesso ci sorprende. Tutti possiamo avere dei momenti nei quali veniamo colti da un'insolita, inaspettata e disorientante timidezza. Nel parlare in pubblico, nell'entrare in una stanza piena di gente, nell'avvicinare un o una possibile partner che ci piace molto, sul lavoro, con gli amici, nelle feste... Nei periodi di stress, poi, la timidezza può coglierci e paralizzarci anche nelle situazioni che abitualmente ci sono comunque congeniali. LA VITA SCHIVA
Un nuovo farmaco, nome in codice PH94B, somministrato in forma di spray nasale cura la timidezza (fobia sociale) agendo sul sistema nervoso centrale attraverso i ferormoni. La timidezza ( più propriamente, fobia sociale o ansia sociale) è un disturbo che rende fortemente stressante l’esposizione a situazioni sociali, dalle più complesse, come tenere un discorso pubblico o sostenere un esame di fronte ad una commissione, alle più semplici, come chiedere informazioni o interagire con un collega, etc. La sintomatologia ansiosa che si sviluppa, oltre a rendere difficili e complicate le relazioni sociali, induce a sviluppare, spesso, comportamenti di evitamento, che riducono progressivamente le interazioni e la vita sociale della persona, determinando un complessivo, rilevante, abbassamento della qualità della vita. Ma per alcune persone le difficoltà legate alla timidezza sono permanenti. In questi casi la timidezza divampa inarrestabilmente fino a portare al rossore, alla sudorazione esagerata, all'attacco di panico e persino a lunghi periodi di isolamento. Oggi questo invalidante disturbo si cura con la psicoterapia e/o con antidepressivi di ultima generazione. Al contrario, il PH94B, agisce anche dopo una singola somministrazione, subito prima di sottoporsi ad "eventi sociali". Adesso bisognerà stabilire scientificamente se, rispetto agli attuali trattamenti, lo spray nasale manterrà i suoi sorprendenti effetti anche nel medio e nel lungo termine. Oppure se siamo tutti destinati ad averlo sempre in tasca o in borsetta in modo da poterlo utilizzare, di volta in volta, per superare situazioni di fobia sociale, introversione, ansia relazionale e timidezza.
Post n°7874 pubblicato il 08 Aprile 2014 da psicologiaforense
Un labrador "interrogato" a lungo come persona informata dei fatti nel processo sull’assassinio del suo padrone: “Giuri di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità” Drammatizzandola un po’, si potrebbe raccontare così la testimonianza resa da un cane.... TESTIMONE INCONSAPEVOLE Nel tribunale di Tours, in Francia, il labrador Tango è stato chiamato a testimoniare nel processo per l’omicidio del suo padrone. Su richiesta del Pubblico Ministero, infatti, il cane è stato portato davanti alla corte in qualità di “persona informata dei fatti” ed è stato sottoposto a un confronto con l'imputato (noi diremmo: "un test probatorio"). Al sospettato di omicidio, infatti, è stato ordinato di minacciare il povero Tango (come sembra sia avvenuto durante il delitto) con un bastone per verificare la reazione dell'animale nei suoi confronti. Lo stesso test è stato poi effettuato con un altro cane della stessa razza, età e condizione. Successivamente le reazioni dei due animali sono state comparate. Entrambi sono "trasaliti visibilmente" di fronte alla minaccia del bastone e hanno esibito condotte simili, dunque non si è potuta registrare la “testimonianza” di Tango come un punto in favore dell’accusa. In buona sostanza un Labrador a fronte di persona che brandisce un nodoso bastone ha paura e si ritrae. “Questo tipo di esperimento costituisce un pericoloso precedente –si è lamentato il legale della difesa- se Tango avesse ringhiato oppure alzato la zampa destra, mosso la coda, digrignato i denti, voleva forse dire che stava riconoscendo il mio cliente e lo indicava come assassino?". Osservazione condivisibile, almeno fino a quando fido non avrà imparato a rispondere alle insidiose domande di un avvocato.
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49