La decisione ha tuttavia lasciato scontenti parecchi genitori: alcuni si sono organizzati in gruppi e per sabato prossimo hanno fissato un corteo di protesta sulla spiaggia di Copacabana.
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Messaggi di Settembre 2016
Post n°8702 pubblicato il 30 Settembre 2016 da psicologiaforense
In una delle scuole più tradizionali di Rio de Janeiro, il Pedro II, istituto federale fondato nel 1837, a partire da questo mese, i ragazzi potranno scegliere di indossare la gonna, al posto dei pantaloni, come divisa scolastica. L’iniziativa, che ha sollevato non poche polemiche, è nata a seguito di un episodio avvenuto nel 2014, quando uno studente transessuale è stato obbligato a usare come uniforme solamente i calzoni. Da poche settimane il collegio ha così deciso di consegnare agli alunni la consueta lista degli abiti da vestire dentro i suoi locali, senza tuttavia specificare quali siano destinati ai maschi o alle femmine, lasciando a tutti piena libertà, rispettando una risoluzione del Consiglio nazionale di lotta alla discriminazione di gay e transgender.
Post n°8701 pubblicato il 29 Settembre 2016 da psicologiaforense
Doveva essere un messaggio di felicitazioni per la nascita della piccola Gaia, invece il bigliettino spedito via posta a firma del sindaco di Ivrea, Carlo Della Pepa, si è trasformato in una gaffe pazzesca. Dalle felicitazioni alle condoglianze. L’immagine parla da sola e non ha bisogno di commenti, ma è certo che i genitori della piccola non hanno gradito. La domanda è d’obbligo: il sindaco firma qualunque lettera rivolta ai suoi cittadini gli mettono davanti? AUGURI GAIA!
Post n°8700 pubblicato il 27 Settembre 2016 da psicologiaforense
Dopo il caso di Tiziana, la donna suicidatasi dopo la diffusione di un suo video hard, spunta un filmato a luci rosse che vede protagonista una giovane studentessa di Pozzuoli , diffuso attraverso Whatsapp.... Osserva la mia amica e collega ALESSANDRA GRAZIOTTIN che se un ragazzo posta un video dove fa sesso con qualcuno, donna o uomo che sia, fa un’esibizione di potenza. I like si sprecano, la sua autostima aumenta, lo specchio sociale, virtuale e reale, approva. A un’esibizione sessuale di potenza virile i maschi rispondono come duemila anni fa. Non c’è storia.
Post n°8698 pubblicato il 23 Settembre 2016 da psicologiaforense
ADDIO BOCCIATURE ALLE ELEMENTARI E LIMITAZIONI ALLE MEDIE. PER LE SUPERIORI SI PUNTA AD ALLARGARE LE MAGLIE... La volontà del governo è di abolire definitivamente le bocciature alle elementari. Una riforma che punta anche alla scuola secondaria di I grado, dove la bocciatura costituirà una situazione eccezionale e limitata. Cosa che riguarderà anche le scuole superiori dove si vogliono allargare le maglie e ridurre al minimo i casi di bocciatura. Sotto questo profilo si tratta di una riforma complessiva che se non punta ad una eliminazione del valore legale del titolo di studio, ne sposta il barometro verso una maggiore valorizzazione delle certificazioni delle competenze che diventeranno la vera discriminante del percorso di studi.Basti pensare che si vuole inserire nella valutazione finale, con una voce a sé stante, i risultati delle prove Invalsi.
Post n°8697 pubblicato il 23 Settembre 2016 da psicologiaforense
L'assassina che faceva sesso con i cadaveri e ne beveva il sangue. Si chiama Juana ma è conosciuta come "La Peque" (la piccola). Oggi si trova dietro le sbarre e dalla sua cella a Baja, in California, ha rilasciato delle interviste alla stampa. «Fin da quando ero bambina ero una ribelle, poi sono diventata tossicodipendente e alcolista».
Post n°8696 pubblicato il 21 Settembre 2016 da psicologiaforense
In una società dove quello che conta è l'avere piuttosto che l’essere tutto si può vendere o comperare. Anche il proprio corpo può essere messo sul mercato se noi possiamo disporne come di qualunque altra proprietà, così come il corpo degli altri può essere acquistato o preso in affitto. Ma è tutta la vita di un uomo che, alla fine, è in vendita. Ci si indigna per il traffico degli organi degli esseri umani ma non si riflette sul fatto che quando tutto diventa valutabile in termini di denaro il valore delle persone è relativo a quanto producono o a quanto è possibile ricavarne. Perciò non sono solo i poveri esseri gettati sul mercato del sesso a rimanere vittima di questa logica ma anche tutti coloro, e sono tanti, la cui esistenza è giocata interamente nella corsa frenetica al guadagno. Non a caso oggi molti sostengono che il concetto stesso di dignità umana è un puro artificio retorico di cui dobbiamo imparare a fare a meno perché la dignità è legata a quello che si è non a quello che si ha o che si produce così come da quello che si è dipende la qualità delle proprie relazioni umane che sono autentiche quando non si reggono solo sul reciproco interesse economico ma fanno spazio alla libertà e alla gratuità del dono.
Post n°8695 pubblicato il 20 Settembre 2016 da psicologiaforense
Da Ginevra arriva la conferma: i deodoranti con alluminio portano al cancro Da tempo i sali di alluminio nei deodoranti sono accusati di essere causa di tumori. Ora alcuni ricercatori di Ginevra hanno confermato i sospetti Sono disponibili in spray, roll-on o creme. Le profumazioni sono innumerevoli. Ma c'è una cosa che la maggior parte dei deodoranti hanno in comune: contengono sali di alluminio, che riducono la formazione di sudore sotto le braccia. Il loro impiego deriva dal fatto che riescono a chiudere i pori in modo da lasciare fuoriuscire meno sudore. Però sembra che i sali di alluminio possano provocare il cancro al seno. Nello specifico forme tumorali maligne. Per ora gli studi si basano su ricerche svolte con i topi. Nelle loro cellule della mammella, esposte alle stesse concentrazioni di alluminio delle ghiandole mammarie umane, si sono formate delle cellule tumorali aggressive che si sono diffuse in modo esteso.
Post n°8694 pubblicato il 16 Settembre 2016 da psicologiaforense
In una delle sue battute più famose Linus il personaggio di Charles Monroe Schulz dice, con la perentorietà che lo contraddistingue: “Io amo l’umanità, è la gente che non sopporto”. Si ride per l’apparente paradosso ma poi si deve riconoscere che in quel paradosso c’è molta verità. Umanità è l’idea di una appartenenza comune, umanità è il richiamo al succedersi delle generazioni e alla condivisione di un unico destino. Idee nobili che invitano a nobili sentimenti ma che possono essere anche molto astratte e tutto sommato molto comode. Il concetto di gente è all’apparenza meno elevato. La gente è quella che incontriamo uscendo di casa, salendo sull’autobus, facendo la fila alle poste, sono le persone che condividono, sia pure momentaneamente, il nostro stesso spazio vitale nel bene e nel male. La gente può essere semplicemente la massa indifferenziata degli altri. Altri dai quali sentiamo di doverci spesso difendere e differenziare . Far coincidere nella percezione l’umanità e la gente è un esercizio difficile che, a volte, proprio non riesce… ma vale sempre la pena di provarci!
Post n°8693 pubblicato il 14 Settembre 2016 da psicologiaforense
Che cosa portano davvero con sé i profughi che in questi giorni bussano alle porte dell’Europa? Senz’altro portano fatica, paura, speranza di una vita migliore... Portano però qualche cosa che noi ci stavamo dimenticando: il vero significato delle parole, il semplice significato delle parole. Fame vuol dire veramente fame non vuol dire “un certo languorino”, vuol dire mettersi un pezzo di pane sotto i denti, sete vuol dire sete, vuol dire semplicemente avere bisogno di una bottiglia d’acqua. E anche viaggio è qualche cosa che espone al pericolo, qualche cosa che si fa con lentezza, qualche cosa che si fa con la fatica di mettere un piede dietro l’altro sulla strada proprio come facevano i viaggiatori nei tempi andati. Ci portano questa semplicità, ci portano questa drammaticità, ci portano il bisogno di tornare al vero e all’essenziale e certamente questo potrebbe essere un sentimento, come dire, di natura estetica. Invece, non si tratta soltanto di cullarsi con le parole si tratta di rispettarle perché quando le parole perdono la loro verità, la loro semplicità anche le persone, come vediamo in questi giorni, sono messe in pericolo.
Post n°8692 pubblicato il 11 Settembre 2016 da psicologiaforense
Perché il lavoro che facciamo ci soddisfi bisogna che sia un vero lavoro non basta avere un posto. Spesso le due cose vengono identificate ma non coincidono. Avere il posto significa innanzitutto avere la sicurezza della retribuzione quale che sia il lavoro che si deve svolgere anzi questa sicurezza rischia di oscurare il senso del lavoro che si deve svolgere e in funzione del quale il posto esiste. Ci sono persone che, in realtà, cercano un posto di stipendio anziché un posto di lavoro. Così come ce ne sono che si vantano di avere un posto in cui si è ben pagati per lavorare pochissimo. Qualcuno addirittura dopo aver finalmente ottenuto il posto si ritiene ormai esonerato dal lavoro oppure magari lo svolge in modo puramente meccanico annoiato dalla routine e puntando, per sentirsi realizzato davvero, su attività alternative: un hobby, una attività sportiva, o qualcos’ altro che appassiona veramente e che è al di fuori della propria attività lavorativa. Ora, il lavoro non può essere un assoluto perché allora diventa una droga e distoglie da altri aspetti importanti della vita ma ridurlo solo all’attesa dello stipendio significa vanificarne il significato e compromettere la propria realizzazione.
Post n°8691 pubblicato il 10 Settembre 2016 da psicologiaforense
Vi ricordate questa foto? Una bambina che scappa nuda e terrorizzata dopo un bombardamento al napalm. Lo scatto del fotografo Nick Ut fu premiato con il Pulitzer... è l’icona di un conflitto sanguinoso e della resistenza vietnamita all’esercito statunitense. Ora avviene che il noto scrittore Tom Egeland l’abbia postata su Facebook e che il social network l’abbia rimossa perché ritenuta in odore di pedofolia. Non c'è chi non veda come l’immagine della bimba nuda in fuga abbia cambiato la «narrazione della guerra»; la sua rimozione significa cancellare l’orrore non solo di quella guerra, ma di tutte le guerre. Ma in Facebook a decidere cosa è possibile postare è un algoritmo....
Post n°8690 pubblicato il 09 Settembre 2016 da psicologiaforense
Negli ultimi giorni abbiamo assistito, soprattutto nei social media, a grandi discussioni su burkini, facekini, veli, donne, corpo, suore, libertà, a volte sfiorando il ridicolo in alcuni commenti. Il tema è caldo e non si può sviscerarlo in un post, mi limito a suggerire di prestare attenzione quando si dibatte sul corpo e sul modo di vestire delle donne perché, normalmente, se si fa eccezione per l’ultimo secolo in occidente, sono stati sempre i maschi a decidere come le donne dovevano vestire e come dovevano usare il loro corpo. Purtroppo anche i dibattiti di questi giorni sul divieto di burkini continuano ad essere, molto spesso, dialoghi tra maschi sulle donne. Non si rispettano le donne musulmane quando si discute sul loro burkini in spiaggia con grande ignoranza storica e religiosa della donna e del corpo nell’Islam e in molte altre culture e senza sapere se per quelle donne l’alternativa è tra il burkini e il costume oppure tra il burkini e lo starsene chiuse in casa. E non si rispettano le suore quando si mostrano foto dei loro bagni con l’abito magari non sapendo che in quelle foto sono con l’abito perché accompagnano i bimbi al mare. E quando non si rispettano quelle donne musulmane, quelle donne cattoliche suore non si rispettano le donne tout court . Quando si parla del corpo delle donne e dei loro vestiti, soprattutto se a parlarne sono uomini, ci sarebbe bisogno di un momento di raccoglimento per fare prima memoria delle infinite ferite che quei vestiti e quei veli hanno coperto e coprono e dopo, solo dopo, iniziare a parlare e sempre a bassa voce e in nostra compagnia. Altrimenti non solo si dicono sciocchezze ma si continua a fare violenza sulla donna.
Post n°8689 pubblicato il 06 Settembre 2016 da psicologiaforense
ESSERE & BENESSERE, NOVITÀ IN MEDICINA IL SESSO IN ETÀ AVANZATA FA MALE AGLI UOMINI, BENE ALLE DONNE
Avere una vita sessuale attiva e gratificante in età anziana (ovvero fare sesso almeno una volta a settimana) può proteggere le donne da ipertensione per gli anni a venire; al contrario, una vita sessuale altrettanto attiva e soddisfacente può nascondere dei rischi per gli uomini di una certa età, aumentando il pericolo di attacco cardiaco e altri problemi cardiovascolari. E' quanto emerge dalla prima ricerca su vasta scala condotta sull'argomento, portata avanti da esperti della Michigan State University e pubblicata oggi sul Journal of Health and Social Behavior.
Post n°8688 pubblicato il 04 Settembre 2016 da psicologiaforense
AH, SE POTESSI TORNARE INDIETRO...
Il problema del senso riguarda anche il significato delle nostre scelte. Spesso le facciamo senza pensarci, d’impulso. Un motivo l’abbiamo ma, non sempre, ci rendiamo chiaramente conto di quale sia. Ne accampiamo un altro del quale cerchiamo di convincere noi stessi prima ancora che gli altri. E riuscirci è facile perché evitiamo di pensarci troppo e, gli stimoli che vengono dall’esterno, il ritmo vorticoso degli impegni, la stanchezza… sono tutti fattori che favoriscono questa fuga da noi stessi. Accade così che stati d’animo superficiali, pulsioni immediate reazioni irragionevoli siano all’origine di comportamenti di cui gli altri non riescono a capire il significato e forse un giorno noi stessi guardandoci indietro ci meraviglieremo scoprendo di esserci comportati in una data situazione in un modo che a mente fredda giudichiamo assurdo.
Post n°8687 pubblicato il 01 Settembre 2016 da psicologiaforense
Se è vero che lo stile è l'uomo, è anche vero che, al pari dell'uomo, lo stile deve avere - per essere veramente stile - almeno una delle due grandi arti tradizionalmente richieste per sedurre una donna: l'arte di piacere e l'arte di interessare. CON STILE Che cos'è lo stile? La domanda è antica, e dai tempi dei tempi essa giace sulle labbra degli uomini. Se non il primo, certamente uno fra i primi a rispondervi fu il filosofo greco Platone. Lo stile - disse - è una specie di specchio del carattere. E concluse: "Tale lo stile, tale il carattere". Alcuni secoli più tardi, il precettore di Nerone, lo scrittore latino Seneca, completerà il concetto: "lo stile" scriverà "è il viso dell'anima". Buffon, il grande letterato e naturalista francese del XVIII secolo, riassunse entrambi i concetti in una di quelle proposizioni lapidarie destinate a fare epoca: LE STYLE EST I'HOMME MÈME. Lo stile è l'uomo. Tutto l'uomo. Intendeva dire che lo stile non è che l'ordine e il movimento che l'uomo mette nell' organizzazione delle proprie idee. Ma quando si dice che per imparare a scrivere bisogna conoscere la grammatica, la sintassi, i verbi, la stilistica, ecc., si dice molto, si dice tutto, ma non si dice l'essenziale. Una pagina da scrivere è come una casa da costruire. Come la casa, la pagina suppone innanzi tutto il materiale, e cioè le idee, i sentimenti, la cultura; e le principali nozioni di costruzione e di disegno, e cioè la conoscenza delle regole di grammatica e di sintassi. Con queste e con quelle si tirano su i muri, si fanno le gettate, si aprono delle finestre. Avremo così delle case, non delle belle case. Avremo delle pagine, non delle belle pagine.
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49