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Ford Mustang Flashback
(DA ALICE MOTORI)
Arriva
la Mustang transgender. Replica esatta e autorizzata della carrozzeria
di un tempo, con lamiere fresche di giornata, come meccanica ed
elettronica. Sacrilegio, mirabile intuizione o quadratura del cerchio?
fare una capatina al Sema per rendersene conto.DOVEVA SUCCEDERE Qualcuno desidera una muscle car
d’epoca ma al tempo stesso nuova di zecca? La replica che non ti
aspetti: nuova nelle lamiere, fresche di stampi, ma con le forme
pantografate (quasi) al millimetro con la Mustang del 1967. Su licenza Ford.
Con buona pace del rigore nostalgico di chi passa ore nei mercatini a cercare il
tappetino originale per la propria amata.
MUSCOLI MODERNI Qui si va a listino. Cuore e scheletro
moderni: meccanica, elettronica e dunque affidabilità e potenza, pari
all’ultima generazione. Il risultato finale? Uno strano incrocio di
presente e futuro. Quale cavallino selvaggio del 1967 poteva contare su
pinze dei freni a 6 pistoncini e clima elettronico? Unico tratto in comune la
sospensione posteriore ballerina, che unisce tutte le generazioni in
gloriose derapate.
A DOMANDA RISPONDONO Come nasce questo azzardo a motore?
Iniziamo col dire che la bizzarria negli States conosce una sua diffusione.
E abbraccia tutto il genere "muscoloso". Esiste una factory specializzata,
CDC (Classic Design Concept) che cura con devozione i nostalgici delle
muscle car. Di qui l’intuizione, favorita anche dall’ovale blu con apposito
accordo. Insieme si sono messi in testa di dare risposta ai desideri di chi
voleva una Mustang del 1967 appena uscita di fabbrica.
ALIMENTARE IL MITO Senza scomodità, buchi nella
carrozzeria d’epoca e acciacchi dell’età. Da usare senza patemi per un coast
to coast. I miti si alimentano anche così. E non si può dire di no all’ex
baby boomer ormai sessantenne che vuole godersi la pensione con
la "sua" Mustang. Magari proprio quella con cui ha conosciuto la moglie.
Un nuovo segmento produttivo che risponde, evidentemente, a un bisogno.
Semplicistico ma efficace.
SDOGANATA? Giusto o no, in epoca di copertura delle
nicchie il genere potrebbe conoscere diffusione e sdoganamento. L’arte
moderna del coachbuilding "contamina" il cavallo clonato. Guardandola da fuori
un occhio non allenato verrebbe ingannato senza scampo. Una Mustang
d’epoca perfettamente restaurata. In realtà gli esperti noteranno che alcuni
particolari, come il muso e la coda che non rispettano al millimetro il
dettato originale.
QUASI FEDELE Principalmente per dare spazio ai buchi
per la respirazione di propulsore e freni, o ai quattro scarichi posteriori.
Anche i fanali posteriori sembrano identici al passato, invece integrano
le luci della retro. Particolari da feticisti. L’impatto rimane quello
originale, con la vernice pastello (optional) denominata "metal flake
Pearl Blue" a rendere immacolato il falso storico che replica fattezze
quarantennali. Ancora oggi mirabile per equilibrio tra glamour e
testosterone.
POESIA Anche l’occhio buttato dentro l’abitacolo
aumenta i battiti del cuore. E fa capire come la Mustang odierna, per quanto
riuscita e apprezzata, sia lontana dalla poesia dell’originale. Qui si
conciliano nostalgia e vizi. Tutto sembra uguale al tempo che fu. Non
mancano clima elettronico e regolazione elettrica dei sedili, come servosterzo e
alzacristalli motorizzati. Sedili in pelle e panchetta posteriore abbattibile,
come tutte le finiture, sono allineate agli standard qualitativi odierni.
Per non parlare dell’hi-fi di bordo JVC Bonjovi "pompato" con componenti e
amplificatori Rockford Fosgate.
RITORNO AL FUTURO Stesso discorso per la meccanica.
Se vista da fuori potrebbe sembrare una nonnina, giovanile ma pur sempre
vecchierella, basta alzare il cofano per completare il ritorno al futuro. Nel
vano motore pulsa lo stesso otto cilindri a V della Shelby Cobra: 5,4 litri
"supercharghed" per 600 cavalli. Cambio manuale a sei marce, cerchi da 18
pollici arricchiscono il pacchetto. Rispetto (relativo) dell’ambiente e
affidabilità contemporanea garantiti.
COME TU LA VUOI Coerentemente con lo spirito Mustang
originale, che fece felici i contabili della Ford soprattutto grazie alla
copiosa scelta di optional dei clienti, sono disponibili vari optional
goderecci. Con ampia scelta di barre di torsione maggiorate, dischi dei
freni extralarge e sospensioni regolabili in base ai gusti, e alla schiena, di
chi guida. Di prezzi non se ne parla ancora, ma alcune voci raccolte dai
primi curiosi dicono che alla CDC vi chiederanno un assegno sicuramente
superiore ai 100.000 euro per averne una.
MIAMI VICE E poi qualcuno continua a dire che gli
edonistici Ottanta erano il massimo della superficialità. Vero, i produttori
di Miami Vice vennero massacrati per aver usato nella serie tv una Corvette
travestita da Ferrari Daytona. Che comunque con Sonny Crocket sopra faceva la
sua figura. Oggi più pragmaticamente c’è chi del "falso autorizzato"
ne fa un business. Provocatorio ai limiti del sacrilego e replicabile anche
per qualche mito europeo. La parola al popolo e al mercato.
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