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la valle dietro di me
Post n°246 pubblicato il 02 Gennaio 2006 da unariaemezza
guardo ancora un poco anch'io, come prufock, indietro all'anno appena concluso. ho uno zio dalle origini mitologiche che mi ha insegnato da bambina, durante faticosissime camminate in montagna, a non arrendermi alla fatica e al fiato rotto. mi ha insegnato il passo cadenzato, a alzare lo sguardo, o a guardare il sentiero. a non fermarmi qui. ad arrivare almeno a vedere cosa c'è oltre la svolta in cima alla salita. una fatica tremenda, una frustrazione solenne in pasto e in nome di adulti proditori. e in cima alla salita, alla svolta c'era soltanto un altro pezzo di sentiero. in salita. che stronzi! ma quest'anno sono qui. alla svolta. guardo la strada dietro di me. e sono contenta del lavoro che ho fatto in questo ultimo anno. sono stata brava. me lo dico da sola. ogni giorno ho cercato di spostare il mio confine un po' in fuori. la sagoma si è assottigliata, soprattutto verso i bordi. perchè è come se fossi fatta di pasta per la pizza: mi sono estesa, lievitata, allargandomi, espandendomi. che bella sensazione. è stata dura a volte. ho fatto però ciò che ho voluto. che bella sensazione. |