Creato da unariaemezza il 16/12/2004

pulse effect

l'ultimo pensiero prima di dormire: i 5 minuti più lucidi della giornata

 

 

Post N° 249

Post n°249 pubblicato il 01 Febbraio 2006 da unariaemezza

è passato parecchio dall'ultimo post. dev'essere perchè ho sfoghi più vicini, per quanto non meno eterei.

scrivo continuamente: sms, e-mail, messenger. in un delirio caotico di interlocutori.

tutti molto bravi a tenere alta la tensione, a non scivolare nel banale, a sorprendere con stile.
che bravi, che sottile ironia, che profondità inaspettate.

ma è del calore di una mano su un ginocchio che ho bisogno.

 
 
 

Post N° 248

Post n°248 pubblicato il 10 Gennaio 2006 da unariaemezza

stasera vorrei davvero che tu fossi per me come il coltello.

chiedimi. non nasconderei nulla. non abbellirei nulla.

per fortuna (come dici?) siamo sempre altrove.
per fortuna, scrivo qui. invece di telefonare.

per quanto ancora sarò tanto altruista?

 
 
 

porta a porta

Post n°247 pubblicato il 09 Gennaio 2006 da unariaemezza

tvemonti pavla.

ho perso il telecomando. non posso abbassare. non posso cambiare. sono così pigra che me lo lascio lì a sgocciolare, sottofondo non abbastanza fastidioso.

come il racconto della Fr. che ha presentato il progetto di un programma tv al capo di rai2. complimenti dottoressa: l'idea è magnifica, il programma sarà semplicemente straordinario. ma il nostro target, ormai, è fatto da tutti quelli che non hanno più la forza nemmeno di cambiare canale.

 
 
 

la valle dietro di me

Post n°246 pubblicato il 02 Gennaio 2006 da unariaemezza

guardo ancora un poco anch'io, come prufock, indietro all'anno appena concluso.
nessuno ha vuto voglia di ascoltare quello che avrei voluto dire di me, con l'orgoglio di chi ha fatto fatica ma ha raggiunto la svolta oltre la salita. e hanno fatto bene.
ma a voi lo dico lo stesso, perchè potete anche smettere qui. potete scegliere.

ho uno zio dalle origini mitologiche che mi ha insegnato da bambina, durante faticosissime camminate in montagna, a non arrendermi alla fatica e al fiato rotto. mi ha insegnato il passo cadenzato, a alzare lo sguardo, o a guardare il sentiero. a non fermarmi qui. ad arrivare almeno a vedere cosa c'è oltre la svolta in cima alla salita.

una fatica tremenda, una frustrazione solenne in pasto e in nome di adulti proditori. e in cima alla salita, alla svolta c'era soltanto un altro pezzo di sentiero. in salita. che stronzi!

ma quest'anno sono qui. alla svolta. guardo la strada dietro di me. e sono contenta del lavoro che ho fatto in questo ultimo anno. sono stata brava. me lo dico da sola. ogni giorno ho cercato di spostare il mio confine un po' in fuori. la sagoma si è assottigliata, soprattutto verso i bordi. perchè è come se fossi fatta di pasta per la pizza: mi sono estesa, lievitata, allargandomi, espandendomi.

che bella sensazione. è stata dura a volte. ho fatto però ciò che ho voluto.

che bella sensazione.
prendo fiato.
riparto.

 
 
 

Post N° 245

Post n°245 pubblicato il 29 Dicembre 2005 da unariaemezza

sono solo una brutta copia.
buona la prima.
anche utile, perchè no...

ma non la cosa giusta.

 
 
 

la misura delle cose

Post n°244 pubblicato il 29 Dicembre 2005 da unariaemezza

niente di ciò che penso dico faccio è veramente abbastanza.

sempre insufficiente

mai necessario.

come il povero benjamin constant...

 
 
 

tredici anni dopo

Post n°243 pubblicato il 29 Dicembre 2005 da unariaemezza

natale arrivato e passato. un po' sottotono. regali davvero disattenti, convivenza forzata, sms come lame a tagliare fino al sangue. non per caso: mi hai regalato Grossman ("che tu sia per me come il coltello"), che avevo letto in un altro spazio temporale. dici di averlo fatto consapevolmente: nessun altro libro conosco che potrebbe spingermi oltre il limite e sapere che tu hai voluto regalarmelo, è un garbuglio.

come sempre a me la scelta: stai provocando per vedere fino a dove sono capace... o ti faccio troppo scaltro? o troppo intenzionale?

fatto sta, caro capitano, che sei salpato ieri sera per terre calde sul tuo bialberi "Calvadòs". ora che è ora di essere parole fatte di fiato, ti nascondi.

stasera cena di classe. pochi ma buoni. quando è entrato, non ho riconosciuto A. che pessima figura.
soliti discorsi. torino è piccola, è provinciale, non si sente lo spirito delle olimpiadi, invece boston, atlanta, parigi.

forse a me torino sta bene così, piccola e borghese, come me.

c'è stato, naturalmente, il momento di gelo, amore mio assoluto: d. ha detto alla tavolata "...tito". coscientemente non ricordavo nemmeno che ti chiamassimo così in certe giocose situazioni. il freddo e il silenzio istantaneo.
"...come?"
"buon appetito, intendevo..."

ovviamente non sono la sola che ancora pensa tu sia soltanto partito, magari a parigi, magari in argentina. magari...

ovviamente ci manchi. a me manchi continuamente.
che cosa stupida da fare...

 
 
 

alessandro baricco

Post n°242 pubblicato il 22 Dicembre 2005 da unariaemezza

non amo particolarmente baricco.
non amo ciò che c'è di "mestiere" e manipolatorio nei suoi libri.

però li compro, li regalo, li leggo.

amo baricco quando parla. quando fa teatro, quando insegna.
la sua Iliade, l'anno scorso mi ha messo i brividi, annullando un spazio temporale percepibile come infinito.

il suo ultimo libro sembra scritto per essere letto ad alta voce. attività quanto mai amata. e rara.

pag. 60, in basso a sinistra:
"...erano il castigo per aver peccato contro la vita, o la ricompensa per aver avuto il coraggio di vivere. Inginocchiata lì, per terra, in mezzo alla campagna, sarebbe stata grata di sapere se era innocente. Se lo erano tutti, e se lo erano per sempre..."

la mia anima è in ginocchio.

 
 
 

riflessioni di natale

Post n°241 pubblicato il 22 Dicembre 2005 da unariaemezza

... via via, vieni via con me.

non mentire, almeno.
non mi serve l'illusione che lontano da qui...
non ho bisogno della maschera romantica
della passione incontenibile.

davvero: mi basta guardarti negli occhi.
per capire che mi vuoi tenere.

ma mi basta guardarmi negli occhi
per sapere
che voglio fuggire.

non posso sostenere lo sguardo
dell'infingimento.

finiamola qua. siamo ancora in tempo.





 
 
 

guaio sentimentale

Post n°240 pubblicato il 16 Dicembre 2005 da unariaemezza

ci sono momenti della mia vita in cui mi convinco che le convenzioni sociali sono stronzate.

che bisogna vivere liberamente, tutto, fino in fondo.
che si vive una volta sola.
che l'unica limitazione è che nessuno si faccia male.
o che io non faccia del male.
oppure che se ci si fa male è perchè ne vale la pena.

insomma: non sono io che tradisco.
lui tradisce e se ne assume la responsabilità.

non ci credo nemmeno io.

 
 
 

Li vedo arrivare

Post n°239 pubblicato il 13 Dicembre 2005 da unariaemezza

...mi sto cacciando in un guaio sentimentale.

a testa alta.
perché lo faccio?

eppure imparo dagli errori.
so che è un errore.

eppure preferisco.

 
 
 

sabato italiano

Post n°238 pubblicato il 10 Dicembre 2005 da unariaemezza

ma che sabato è senza giornali? è un sottile invito a consegnarmi smemorata alle compere di natale?

"un caffè macchiato, grazie"

...

 
 
 

guanti

Post n°237 pubblicato il 09 Dicembre 2005 da unariaemezza

devo comprarmi un paio di guanti pesanti per andare in vespa: stasera le mani erano rigide e dure e freddissime.

il freddo non mi è ancora passato e le dita sono gonfie.

orson su la7?!

 
 
 

NOTAV

Post n°236 pubblicato il 08 Dicembre 2005 da unariaemezza

ci siamo.
io non ricordo nemmeno quasi più la mia città senza la prospettiva luminosa e salvifica delle Olimpiadi. sono (credo) 5 anni che ogni giorno (ogni giorno!) l'argomento è quantomeno sfiorato, aggirato, criticato, superato, forzatamente ignorato.

però ci siamo.e  mi sento già orfana.

altro argomento salvifico di questi anni di assedio di mille cantieri (*): la linea alta velocità Torino-Lyon, Torino-Milano, il corridoio Lisbona-Kiev!.

l'informazione in merito ha sparso generica melassa, appiccicosa e sedante, in grado di mantenerci tutti in uno stato di semincoscienza soddisfatta.

magnifiche sorti e progressive.

temo che abbiano ragione i NOTAV.
sono uguali a me. scettici, incazzati, stanchi di farsi prendere per il culo, non vogliono un futuro imposto. soprattutto imposto male. con la certezza dell'imbroglio e dell'impunità. che è tutto una finta.

dateci garanzie, parlateci come fossimo persone in grado di capire e di scegliere. tenetevi i vostri slogan da quattro soldi. potrebbe addirittura bastare.

speriamo non vada a finir male.
abbiamo disperatamente bisogno che le olimpiadi siano un successo.

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(*) opere olimpiche (impianti sportivi, alberghi, strade, funivie, seggiovie, raddoppi autostradali, alta velocità ferroviaria, metropolitana, passante ferroviario).

 
 
 

P r a h a

Post n°235 pubblicato il 06 Dicembre 2005 da unariaemezza

mi chiamava da tempo. e stavolta quando mia sorella mi ha hiesto se volevo raggiungerla a praga ci sono proprio andata.

praga è una città molto bella: ha tutto per esserlo. un castello in cima alla collina, storia quanto basta, due quartieri (mala strana e stare mesto!) divisi dal fiume (un fiume vero), un ponte che unisce, ma è un ponte figlio della controriforma, e quindi divide. una cattedrale con vetrate di mucha (grande amore di gioventù), un intero piccolo, delizioso museo tutto dedicato a mucha. un goulash come lo farebbero gc e a, che pensano che sia solo una questione di qualità della paprika, art nouveau che neanche a parigi. luce del nord, bianca. neve come a natale, alberi decorati in piazza, gluewein (non ricordo la parola ceca) caldo e speziato. caffè cubisti, mostre fotografiche che non ignorano la Neue Sachlichkeit.

e un "Don Giovanni" all'opera che mi ha messa davvero di buon umore...

 
 
 

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