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L'avventuriero ed il reEra il 10 gennaio 1914 quando il Cap. William Henry Shakespeare ricevette l' importante risposta che stava aspettando.. viveva già da 5 anni in Kuwait, dove era stato nominato nel 1909 Agente Politico Britannico e da tempo coltivava un progetto ambizioso - di cui- scriverà.. i rischi e la spesa saranno interamente miei, mentre dei vantaggi e risultati ne godrà l'Inghilterra..": l'idea era quella di attraversare la penisola arabica partendo dal Kuwait per raggiungere Aqaba sul Mar Rosso..esperto conoscitore del deserto, che aveva avuto modo, negli anni passati di esplorare, era anche un valente fotografo, botanico, geografo.. con una passione sfrenata per l'avventura.. Il cap. W.H. Shakespeare in divisa (Bengal Lancers) Era nato a Bombay nel 1878, aveva studiato in un collegio militare ed era entrato nell' Indian Army.. successivamente trasferito al Dipartimento Politico Indiano, venne inviato, giovanissimo -aveva appena 25 anni - come console Indiano a Bandar Abbas (stretto di Hormuz)..Nel 1907 intraprese un rocambolesco viaggio in auto via Persia e Turchia per arrivare in Inghilterra, al rientro del quale fu inviato in Kuwait. Qui nel 1910 ebbe modo di incontrare per la prima volt Abd-al Aziz, che sarebbe poi diventato il fondatore dell'Arabia Saudita. In Kuwait fece più volte giri nel deserto con la sua auto, si comprò un falco per cacciare, mappò le vie dei beduini e scattò fotografie con una Enginette ed una Panorama-Kodak, macchine di legno, allora all'avanguardia in fatto di portabilità.. Esercito di Abdul Aziz in marcia vicino Thaj, Arabia orientale, 1911 In Kuwait conobbe e frequentò i medici della Missione americana che stava sorgendo, il dott. Harrison e i coniugi Calverley, che, essendo gli unici occidentali presenti, si cambiavano inviti per cene formali in tanto di tight..I rapporti con l'allora sheikh del Kuwait Mubarak al-Sabah, non iniziarono nel migliore dei modi, ma presto Shakespeare seppe conquistarsi la sua amicizia e fiducia, tanto da farsi presentare Abd' al Aziz .. Costui rimase sorpreso dalla sua conoscenza del deserto e dell'arabo.. era anche un eccellente cavaliere, tiratore e sapeva andare bene anche a su cammello.. Abdul Aziz con lo sheikh del Kuwait Mubarak al Sabah i loro incontri successivi furono solo ufficiosi, poichè la Gran Bretagna aveva optato una politica di non intervento nella lotta fra Turchi ed Arabi per il predominio in Medio Oriente.. ben presto fra i due si creò un rapporto di stima e rispetto reciproco molto profondo.. Abdul Aziz 1910 Nel frattempo Shakespeare continuava i preparativi per la sua spedizione e finalmente nel febbraio del 1914 partì dal Kuwait.. raggiunse dapprima Majma'ah, poi Riyadh, dove Abdul Aziz lo accolse benignamente, poi attraversò il deserto di Nafud per arrivare ad Al-Jafw. Da qui proseguì fino a raggiungere, dopo 111 giorni di viaggio e 1800 miglia percorse, il Cairo. I dati geografici da lui accuratamente raccolti vennero poi utilizzati dal Dipartimento Georafico Militare Inglese e la collezione di piante pressate andò al Natural History Museum.. Abdul Aziz con il fratello Saad - 1911 Con lo scoppio della 1° Guerra Mondiale gli interessi inglesi cambiarono.. l'alleanza Turchia-Germania era una minaccia per il controllo del Medio Oriente e l'imperativo era adesso quello di supportare Abdul Aziz nelle sue mire espansionistiche a danno degli Ottomani..il cap. Shakespeare venne inviato a mediare.. Nel 1915 a fianco del suo amico arabo, decise di assistere allo scontro di Jarab, contro le truppe del capotribù rivale Ibn Rashid, e venne ferito a morte.. il suo elmetto penzolerà per giorni sulla porta principale di Medina come prova dell'alleanza fra Abdul Aziz e gli Inglesi... lapide commemorativa Anni dopo, nel 1928, Abdul Aziz dirà con enfasi ad un altro comandante inglese che " il capitano Shakespeare era stato il più grande inglese che avesse mai conosciuto..", ma il suo ricordo venne eclissato dalla fama e dalla storia di un altro suo connazionale, T.E. Lawrence, e Shakespeare venne ben presto dimenticato.. In Arabia, presso le tribù e la famiglia reale rimane ancora oggi un mito, che, dice un pronipote di Abdul Aziz, "non solo deve essere ricordato, ma ricordato con affetto.." Di lui ci rimane un interessante ed ampio archivio di fotografie di luoghi, comunità, persone che non sarebbero state più fotografate per decenni.. |
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