TOUT COURT

Serve Anima

All'interno del porto, di fronte al cantiere Titti sta litigando con il portapacchi della sua auto nel mentre arrivo io. Ho urgente bisogno di un caffè.  C'è il bar di tutti i lavoratori proprio di fronte, si trova in un punto baciato dal sole e ha posto a sedere all'aperto. 

Entro, con gli occhiali a lenti polarizzate che porto quando non me li perdo, quattro muri scuri non vedo altro. Costeggiando un lato del locale per via dei tavoli lunghi che lo ingombrano arrivo al bancone ma già da lontano mi stava guidando, nel mio stato di shock fotocromatico, un candore a riferimento. Ha abbondantemente meno di trent'anni però non è quello che ho pensato quando sono riuscito ad abituare gli occhi alla penombra. C'erano anche operai ai tavoli. Lei con i capelli raccolti alla rinfusa, io li vedevo da dietro su un collo d'autore. Si gira e dico 
Buon giorno.
Ciao cosa prendi? 
Un cappuccio e un cornetto .. vuoto. Ah il cappuccio con il latte freddo, grazie.

Canottiera corta sui fianchi e tuta ginnica, ovviamente il colore dell'abbigliamento era scuro. Per la pelle accosto madreperla. Un viso che non trovi nelle agenzie in voga, penso quasi troppo magra. Intanto che mi immagino la vita della mia barista noto come gli operai hanno con lei un rapporto "normale", e penso logico! Illogico io ad aspettarmi doppi sensi manovali o ammiccamenti rituali. Tutto normale solo io sono in un altro pianeta.

Ma lo vuoi tiepido..?
Veramente lo volevo proprio freddo...
Allora intendi un latte macchiato 
Sì esatto, ma nella tazza da cappuccino solamente..

Mi guarda cercandomi segni di follia. 

A volte io guardo una persona e c'è anche dell'altro che mi da motivo per guardare, motivi culturali miei... certe purezze come si fa a non guardarle!? Cerco di fotografare con la mente, intanto nessuno mi nota.

L'ho fatto per i giorni che mi sono recato al porto. Ogni tanto ci leggevo il giornale al bar ed erano anni che non ci cascavo. Lo so da quando sono maggiorenne: mai cercare di capire! Infatti di persone, donne soprattutto è solo perder tempo farsene un'idea prima. Banalità che ogni tanto dimentico.

In banchina ho visto solo yachts a motore favolosi e alcuni di gran classe. Io da velista li considero dei ferri da stiro a prescindere. Altri dotati di ogni accessorio ... noto i pannelli solari. Penso per far andare il tappeto da jogging servono i pannelli, di sicuro quei pannelli lì. Mangiamo senza senso, magari un bel cibo a kilometri mille, costata di strazio per altre creature. Poi dobbiamo consumare e concumare l'energia accumulata in eccesso attraverso strumenti costati a loro volta altro spreco energetico... tutti, dipendiamo tutti noi da questi controsensi, inconsapevolmente viviamo contro la nostra natura. Per me il mare è mare sempre, ascoltarlo con solo il vento preferisco. 

Durante la mia frequentazione al baretto di quei giorni, non l'ho osservata praticamente più. I paletti mentali o forse pensavo ad altro. Mi porge con due mani il panino che avevo ordinato prima di partire. Avevo già pagato, con il mio crudo e pomodoro in grembo, dovevo solo salutare. Ma ho guardato un attimo nei suoi occhi prima. In un attimo come nel reverse di uno spirografo, un gesto istintivo e le ho visto giù in fondo agli occhi... solo che poi mi sono accorto che stava guardando in fondo lei ai miei occhi. Insistendo... al limite dell'imbarazzante fra tante persone un momento così lungo.... occhi negli occhi, i suoi nocciola anche ma più chiari dei miei. Non ci capisco mai nulla... voleva solo giocare .

Immagini cruente fin tanto che non se ne comprende l'assurdità. Serve l'anima per comunicare