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Luoghi-non luoghi

Post n°81 pubblicato il 07 Aprile 2005 da adrians3

Una nuova piazza per una nuova citta'


Sempre piu' le citta' , anche la nostra, sono piene di luoghi-non luoghi.
Grandi magazzini,supermercati,parcheggi creano spazi senza piu' alcuna identita', anonimi,artificiali.
Il luogo, che all'opposto ha  rappresentato il  contrario di tutto questo e ' invece sempre stata la piazza., luogo di incontro, di discussione, dove la gente si trovava, confrontava i propri desideri , le necessita', le paure e tutte le emozioni del vivere quotidiano.
Oggi , per assurdo, sono le piazze virtuali, quelle telematiche che esistono solo sul Web ad essere  considerate straordinari luoghi di scambio di saperi e di vissuto.

Ma nelle nostre citta', oggi non esistono quasi piu' piazze come luoghi di incontro, esistono solo centri commerciali ovvero luoghi del consumo e non dello scambio, luoghi dove tutto si compra e tutto si vende.
La piazza e' diventata il vuoto della densita' edilizia. Ha perso il suo carattere di "foro" per diventare il nodo del traffico automobilistico, una superfice di passaggio, o di sosta per auto.

Cosi' e' diventata anche la piazza , considerata un tempo  la piu' bella e cara  ai mortaresi  , quella davanti al Teatro Comunale.  Un grande ammasso di auto pieno zeppo  gia di primo mattino.
.
Ma a nostro avviso , per essa, sta nascendo una possibilita' che potrebbe riportarla alla sua funzione principale, di luogo di incontro che solleciti sensazioni psicologiche e  fisiologiche di benessere.

Dopo decenni , da pochi mesi e' stato tolto il cappio di servitu' militare per l'ampia zona ferroviaria all'interno della stazione di Mortara, lungo il Corso Principe Amedeo.

Questo significa che , similmente a tante altre citta' anche a noi vicine come Vigevano e Novara, si potrebbe decidere di  utilizzare questo spazio per un grande parcheggio per i pendolari e per gli automobilisti che fruiscono dei negozi del centro cittadino.

Liberando cosi'  completamente dalle auto  la vecchia cara Piazza del Teatro che una volta arredata  potrebbe trasformarsi  in una "piazza bella da viverci dentro"

Un urbanista ha definito la bellezza  di una piazza, di una citta' come il rapporto  armonico tra le costruzioni  dell'uomo , la natura del luogo, inteso non come superficie da occupare, ma come un insieme di qualita' che esprime quell'ambiente, i suoi colori, la luce del sole , i venti che si muovono da una direzione, le stagioni e chi in quel luogo vive e lavora, cammina, si incontra e si emoziona.
Concordiamo con lui e lavoriamo perche ' questa idea diventi reale.

 
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