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Questo intervento vuole essere un contributo al dibattito da parte di persone che aderiscono al nodo Lomellino della rete di Lilliput .Essa rappresenta molte associazioni; ecologiste, pacifiste, religiose che come nella favola di Swith credono nella possibilita' di ingabbiare il gigante Gulliver ,oggi rappresentato dagli aspetti piu' iniqui della globalizzazione economica .
Cio' che pensiamo e' che stiamo assistendo in Lomellina alla creazione di un luogo sempre piu' modellato dalle lobby dell'incenerimento e dell'energia , lobby che come ieri quelle del petrolio e del nucleare stanno creando un pesante impatto ambientale nella gestione del territorio , distruggendo ogni possibilita' di percorrere strade alternative e incapaci di ascoltare le opposizioni delle persone che ci vivono.
E questa scelta e' perfettamente coerente ad un modello di sviluppo che continua ad avere come punto di riferimento l' equazione a ns avviso errata " piu PIL, piu' benessere".
A Marina di Massa lo scorso anno alla formazione della rete nazionale di Lilliput, Gesualdi del resto molto conosciuto come allievo di Don Milani, parlava della necessita' di avere a disposizione altre due terre, una per attingere materie prime e l 'altra per stiparci gli scarti e i rifiuti dell 'opulenza del nord del mondo.
L'alternativa inevitabile allora a ns avviso non puo' che essere la scelta di un minor consumo individuale e collettivo di risorse, il che non significa necessariamente un peggioramento della qualità della ns vita, soprattutto di quelle piu' importanti, di quelle culturali, di quella relazionale. Anzi, l' obiettivo e' un aumento del benessere personale, meno centrato pero' sul terreno dell' avere e piu' come diceva Erich Fromm su quello dell'essere.
Questo tuttavia non e' per nulla pacifico e implica profondi cambiamenti anche personali , perche' mette in discussione tutto l'assetto dell'economia cosi come oggi e' strutturata , in quanto e' una economia fondata sull'espansione.
E se cominciamo a parlare di una societa' che deve passare da una economia fondata sull'espansione ad un economia "del limite " allora siamo subito tutti quanti presi da una tremenda paura ,perche 'siamo abituati a vivere nel superfluo e non riusciamo ad immaginarci proprio come si possa vivere bene pur disponendo di meno. Pero' e' evidente che cosi non possiamo continuare e che non possiamo arrogarci il diritto, noi 20 per cento dell umanita ' di consumare l'84 per cento delle risorse esistenti sulla terra, e di continuare ad avere livelli di impronta ecologica che fanno paura e allora e' necessario passare ad un modello di vita ,di produzione e di consumo diverso, radicalmente diverso. Magari iniziando anche dal lo stile di vita personale cominciando a metterci nell' ordine di idee di un nuovo concetto di benessere che non sia fatto solo "di beni avere "come questo sistema ci vende, ma di un benessere che tiene in considerazione tutte le dimensioni dell'essere perche' noi non siamo solo tubi digerenti ma anche sfera affettiva , anche rapporti sociali, anche spiritualita'.
La ns conclusione e' che la gestione dei problemi dei rifiuti e dell 'energia deve essere fatta in modo diverso , non e' e non puo' essere solo una scelta tecnica o tecnologica. Dobbiamo andare verso un nuovo concetto di efficienza , che non sia basato solo sull 'efficienza monetaria, come avviene oggi. Perche' questo sistema valuta l'efficienza della tecnologia in base ai costi, e allora il dibattito attuale e' solo sul costo e sui guadagni dei rifiuti termodistrutti. Questo e' sbagliato perche' noi sappiamo molto bene che i prezzi molto spesso sono il risultato di rapporti politici o di rapporti di forza, e allora dobbiamo valutare l 'efficienza della tecnologia anche in base agli ecosistemi che abbiamo sconvolto e agli inquinanti che abbiamo prodotto.
Dobbiamo andare verso l' uso di energie rinnovabili, dobbiamo andare verso un uso di tecnologie a basso impatto ambientale nel campo dei rifiuti, e verso un uso di tecnologie che siano veramente sicure e controllabili.
Solo avendo la forza di imporre questa nuova strada saremo in grado di incidere sul pensiero dominante e sulle sue crisi profonde e senza sbocchi .
Ci sono troppe crisi che ci attendono dietro l'angolo:
Innanzitutto una crisi ecologica perche' la ns societa' non sara' in grado di durare nel tempo, perche utilizza piu' risorse naturali di quelle che la terra puo' fornire in modo rinnovabile ed emette piu' inquinanti di quanto la terra puo' assorbire, il che significa semplicemente che stiamo distruggendo a stessa base della ns esistenza.
La crisi della giustizia perche' la nostra societa' occidentale si appropria di uno spazio di natura e di risorse molto maggiore di quello che le competerebbe, per cui possiamo dire tranquillamente che ci stiamo appropriando di quote di natura che spettano ad altri popoli o alle generazioni future.
E poi ancora la crisi del benessere perche ' non siamo per nulla convinti che nei ns paesi ricchi le persone siano piu felici, ed e' vero invece che il sistema consumistico ha bisogno di persone insoddisfatte nella quale fare nascere il bisogno di nuovi prodotti.
E infine la crisi del futuro perche' non e' piu' vero che dandosi da fare e lavorando si possano migliorare le condizioni di vita proprie e dei propri figli, perche' le nuove generazioni stanno peggio delle precedenti e perche ' questa societa' sta perdendo le sue prospettive e la capacita di dare un senso all'esistenza .
Per questo noi lillipuziani sogniamo un nuovo territorio dove non vincano solo le lobby del profitto e per questo continuiamo a lavorare,soprattutto sul terreno del cambiamento della cultura e del pensiero .
Nodo lomellino Rete di Lilliput
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Inviato da: vuitton0
il 19/06/2010 alle 00:12