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..a proposito di eutanasia

Post n°5 pubblicato il 01 Febbraio 2009 da quandotihovista

 

Nessuno ha il diritto di uccidere, è vero e ogni vita è un dono di Dio, e che ogni vita merita di essere vissuta, ne sono consapevole e rispettoso, ma si può definire vita quella di questa ragazza, come quella di qualunque persona che sta condividendo lo stesso suo dramma? Certo biologicamente è viva, ma quante umiliazioni ha dovuto subire questa povera anima, che lezione sta imparando in questa vita? in questa condizione che è di morte civile, quanti nella condizione di quel padre, non penserebbero allo stesso modo? Quanti parlando al medico del rianimo non avrebbero chiesto “perché vi affannate tanto se questo è il destino che mi sta prospettando?“ E’ solamente un rapporto tra lui e la sua coscienza e la nostra società civile dovrebbe tenere in considerazione che possano avvenire anche casi di questo tipo, e non consentire a chi non abbia fatto il suo stesso percorso di giudicare, nessuno può dire nulla, perché ci sono sensazione e sentimenti che nessun altro può comprendere. Nessuno può immaginare a che grado di solitudine si può arrivare quando si parla con la propria coscienza. Quando davanti agli occhi scorrono le immagini di una vita trascorsa, alle speranze e alle aspettative ai sogni della figlia, alla condizione attuale, e si affaccia in modo spontaneo questo pensiero, che allo stesso modo di altri, sarebbe un gesto di amore estremo forse non comprensibile ai più, ma basterebbe pensare, solo pensare, come mi potrei trovare a stare li? senza poter muovere neanche un dito! ad avere bisogno di tutti! pensare che per nutrirmi o bere devono farmi arrivare un tubetto direttamente nello stomaco, a giacere ammucchiato su un letto dove perderei la mia dignità e ogni pudore, e l’unico pensiero, se ancora sarei capace di farne uno sarebbe ..Mio Dio ..io non ero così…ti prego … Quale padre o madre, vorrebbe per la propria figlia la morte? Quale padre o madre annienterebbe l’amore, e perché no anche l’egoismo di avere sempre con se chi si ama, per consentire a questa figlia di tornare alla Casa del Padre; il suo Calvario si è esaurito su questa terra, e solo i medici hanno rimandato fino ad oggi questo suo ultimo viaggio, trattenendola tanti anni fa; già questo dovrebbe essere esplicativo…tanti anni fa. Quanti padri e madri lascerebbero che si aprissero dei vuoti enormi nella proprie esistenze e convivrebbero con un dolore così grande per tutta la vita. Perché, comunque, la vita insieme a questa figlia in questi lunghi anni c’è e c’è stata e per loro questa figlia e rimasta sempre la loro piccolina che ha sempre avuto bisogno delle loro cure e attenzioni. Leggere e scrivere di questo argomento mi costringe a tornare indietro nel tempo, a rivivere una situazione già vissuta, a riaprire il cuore al dolore non ancora sopito e a prestare il fianco ai ricordi che sono sempre presenti in me e sempre pronti a rendersi vividi. Ricordo perfettamente, per quanto siano passati oltre dieci anni da quella mattina, ogni parola, ogni respiro e scorrono davanti ai miei occhi e dalla mia memoria scaturiscono le immagini, come se stessi guardando il film della mia vita, ora, di quel 10 novembre, quando mia moglie a seguito di un malore rimase senza respiro 12...15 minuti. Essere testimoni di un destino che cambia la vita in un battere di ciglio, in un attimo tutti i desideri, le speranze, gli sforzi fatti per vivere una vita migliore, i sogni, tutto crolla in un attimo durante il quale nella mia mente si affollano i pensieri e resto impietrito a osservare la vita che fugge da quel corpo… tutto rimane appeso ad un filo, per giorni , settimane tutto resta in sospeso, la vita non vuole abbandonarlo, la morte rimane sull’uscio ad attendere. Basta un nonnulla per modificare il destino che si sta mostrando. Si ritorna a convivere col dolore che attanaglia il cuore e la mente, a gestire ogni attimo, si chiede aiuto e si torna a pregare, e la Fede, sempre la stessa, ancora una volta risponde alle mie richieste, ma non è più come prima, nulla sarà come prima. Il tempo che normalmente, in altre situazioni, ha risanato ferite, ora ha aperto degli squarci lasciando intravedere dei vuoti che si mostrano in tutta la loro gravità, e in ogni istante sono visibili.

No, nessuno può immaginare, neanche il più illuminato, bisogna trovarsi dentro queste condizioni, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno..

 
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