Oggi, riascoltavo questa canzone ed ho pensato che ogni tempo, ogni situazione, ognuno per sè, ma tutti in fondo così simili...
Nata sono nata nell'Africa d'Italia,
in qualche posto e in qualche modo sono pure cresciuta.
Non c'erano chitarre ai miei tempi,
non c'erano chitarre da suonare
ma fili d'erba quanti ne volevi tu da strappare e poi soffiare.
E sì la notte, ti potevi fidanzare con la luce dei treni che fischiavano lontano.
Probabilmente cominciò con la corriera e con la ferrovia,
un uomo chiuse lo sportello e la campagna volò via.
Avevi unghie laccate sopra mani da contadina
e due orecchini di corallo di quand'eri ragazzina.
E ti leggevi i libri che parlavono solo d'amore
e poi chissà che altro avevi dentro al cuore.
E un anno passa e un anno vola
un anno cambia faccia è una città che morde,
che protegge e che minaccia.
E' un uomo con il cappello che ti accompagna alla fermata
e tu che prendi la sua mano e pensi adesso si che sono innamorata.
E non importa niente se capisci che non era vero,
c'è sempre tempo per un'altra mano e per un sogno ancora intero.
Prendila come viene, prendila come vuoi,
non t'impicciare più della tua vita che non sono affari tuoi.
Prendila come viene, prendila come va,
stella stellina, stella cadente, stella, stella.
Inviato da: LuceEAnima
il 29/04/2008 alle 15:55
Inviato da: Nicolas.Eymerich
il 10/04/2008 alle 16:35
Inviato da: AdelanteAdelante
il 07/04/2008 alle 12:49
Inviato da: Nicolas.Eymerich
il 02/04/2008 alle 10:54
Inviato da: AdelanteAdelante
il 01/04/2008 alle 18:57