fragorosi silenziraccolta provvisoria di pensieri, parole, passioni, contraddizioni e quant'altro di una PORTATRICE (IN)SANA DI PERSONALITA' COMPLESSA |
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Mostre, Roma
Post n°2448 pubblicato il 28 Novembre 2015 da quinoa1977
27/11/2015 - 30/03/2016
Gillo Dorfles. Essere nel Tempo Macro, via Nizza
Gillo Dorfles, l’artista e il critico d’arte: due anime distinte, due differenti modi di vivere la relazione con il tempo. Da un lato, i tempi del mondo interiore: la sua vivacità espressiva autarchica e personalissima, imperturbabile di fronte all’avvicendarsi di avanguardie e correnti artistiche. Dall’altro lato, i tempi del mondo esteriore, l’orizzonte mobile della storia: il suo sguardo che indaga le oscillazioni del gusto, le evoluzioni estetiche e comportamentali del presente che caratterizza ogni epoca. 09/10/2015 - 17/01/2016
Festival Internazionale di Roma XIV Edizione: IL PRESENTE La XIV edizione del Festival affronta il tema del Presente. In un mondo in costante e repentina accelerazione, la pratica fotografica si presenta come arte privilegiata per fissare e definire il presente, per osservarlo e per delimitarne i confini. La pratica fotografica ci restituirà gli strumenti, grazie a quella sua capacità di isolare e mettere in cornice che Edoardo Albinati sottolineava nella prefazione della prima edizione del Festival: “Nata come replica del già evidente, della realtà che si suppone “data”, la fotografia oggi presenta nelle sue opere la più marcata consapevolezza di cornice estetica, cioè quello scarto, quel dislivello percettivo che isola uno spazio indicandolo come luogo della raffigurazione, senza avere per questo dismesso il compito testimoniale. […]. Ma è sopratutto la capacità di isolamento e concentrazione che la fotografia esprime oggi al massimo grado tra le arti visive. Intendo dire quel “mettere in cornice” che è un prerequisito di ogni visione e che solamente può garantirci di compiere una effettiva esperienza, un’esperienza di qualcosa. In mezzo alla miriade innumerevole delle percezioni, che costituiscono l’universo comunicativo nella cui nube siamo avvolti e che finisce per nasconderci non meno di quanto ci nasconda le cose, la fotografia isola e magnifica il suo dato mettendolo in cornice, creando cioè quello scalino quella differenza per cui il dato si rivela per noi, nel suo fulgore e noi veniamo rivelati, cioè liberati da quella nube di interferenze comunicative che a sua volta ci rendeva indistinti, confusi, non reali”. |
Inviato da: cassetta2
il 13/04/2020 alle 11:18
Inviato da: RavvedutiIn2
il 24/07/2019 alle 15:23
Inviato da: quinoa1977
il 08/01/2018 alle 09:35
Inviato da: Roberta_dgl8
il 22/12/2017 alle 10:54
Inviato da: quinoa1977
il 21/12/2017 alle 21:24