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RACCONTI ITALIANI ONLINE - POESIA ITALIANA MODERNA - MARCELLO MOSCHEN - MODERNO ARTISTA

Post n°21 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani

da CAMERA OSCURA

 

 

*

(Nell’abito di organza

traforato,

sta in posa

su di un piccolo divano.

Un braccio è

abbandonato

sul punto di cadere.

Sostiene il mento

con la mano.

Sotto la frangia,

fissa in lontananza

gli occhi neri.)

 

Presto invecchiata

dal mestiere,

sulla sedia in ombra

nella stanza,

tenendo tutto il giorno

il suo cappello,

cantava piano, senza

più sapere cosa,

lo stesso ritornello:

"il falchetto cacciavento

piomba a terra

in un momento".

Astro, folgore, cometa,

freccia d’argento.

Anche la traccia

luminosa...

è tutto spento.

 

 

*

(Il bambino appoggiato

alle ginocchia

di suo padre,

che muove intento

la manopola

e muto addita.

Con la madre

che guarda, rapita

e tesa sulla radio.

Nel cerchio d’oro

del salotto.)

 

Si può dire

ch’io sia nato

e poi cresciuto,

via via allevato

all’ombra del decoro.

Disposto a ringraziare

del poco ma sicuro,

contento ma non

troppo. Propenso

eppure ostile

a ogni rivolta,

portato a coniugare

in assoluto

rifiuto e senso

del rispetto.

Oh, il riflesso

amato, dall’orlo

già mai netto,

cola in eccesso...

la cima dell’abbaglio

sull’oggetto.

 

 

*

(Io, di sei anni,

credo. Distratto, ma

non troppo, dal gioco

al tavolino con i

tasselli dell’alfabetario.

Nonostante lo stato

precario della sedia,

immerso lì lo stesso

a combinare incroci

sul quadrante.)

 

La parola, per me,

veniva da distante.

Un a priori, quasi,

l’avvertivo. Un eccitante.

In un processo in

qualche modo inverso.

Nel darle per riscontro

una realtà che invece,

più toccata e presa, più

sfuggiva inconsistente

ai cinque sensi.

Con l’effetto di essere

lanciata contro un corpo

pronunciato e, nel suo

dirlo, di colpo riafferrato.

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