(noi come le foglie)
Già muore agosto, e il consumato ardore
si dissolvc alle brezze della sera
L’estate, nel congedo più severa,
ti abbandona al deserto del tuo cuore
*
Io sono un’ombra cui nessuno impose
d’acquistare reale consistenza
Nella mia forma un angelo nascose
il riverbero della differenza
*
Trascorsero fanciulli come stelle
nel tuo cielo immutato
Lo stesso viso, docile e ribelle,
confondeva il presente col passato
*
Questi lunghi anni grigi senza amori
questi anni monotoni, gelati
un giorno scoprirai che sono stati
i tuoi anni migliori
*
Dal sole all’ombra muti trascorrendo
ci prepariamo all’ora del commiato
Dolce verrà la sera raccogliendo
gli ultimi nostri passi sul selciato
*
Moriranno le forme luminose
che un incanto ingannevole compose
In un buio silenzio varcheremo
di una murata porta il varco estremo
*
Sarà come salire sul battello
mentre un sole velato ti saluta
quell’ultima domenica perduta
nei giardini deserti del Castello
alétheia ámeinon aéi
(Sofocle)
(Verità preferibile sempre)
Ad armi pari si combatte il lento
duello con Madonna Verità
Se non sarai leale oltre che attento
nemmeno vinta ti si svelerà
*
M’incantavi quand’eri incantato
incantevole alato fanciullo
Non altro incanta che un ingenuo canto
Accorda opache note il disincanto
*
Come la scia d’una stella leggera
la tua grazia ha più luce nella sera
Rade volte la scorsi. A lampi sparsi
nella notte svanì senza svelarsi
*
Ha sapore di cenere il presente
La fiamma che bruciò dal primo altare
dentro l’aria si spegne lentamente
Il fuoco lo puoi solo ricordare
*
Potevamo capire anche più presto
che il nostro mondo no, non era questo
che il regno a noi assegnato dalla sorte
era quello dell’ombra, della morte
*
Pago l’amore della Perfezione
con il tributo della Solitudine
Ma non tradisco l’Angelo – rifiuto
l’antidoto dell’Approssimazione
*
Lasciatemi morire
come sono vissuto:
solo – senza mentire
nell’ora del saluto
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 11:36