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RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO E CONTEMPORANEO

Post n°152 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani

Ti chiamavo 

pensando fossi tu 

a cercarmi 

- a volte Ti dicevo 

che eri un grande poeta 

con la stessa gratitudine 

di un figlio innamorato 

ma stupido 

 

E Tu non eri nel ricordo 

padre o nonno vero 

 

Ti rivedo in grosse scarpe 

tra fresca e morbida neve 

in una foto di Avedon. 

 

 

 

 

Ascolta. 

In ogni luogo 

getta un pezzetto di dolciume 

vedrai decine di formiche dal nulla 

di colpo comparire 

un piccolo nero fiume. 

Dov’eravate? 

Nei cunicoli del mondo? 

Nelle catacombe della mia mente 

aspettate affaccendate di postare pensieri? 

Guarda l’insetto gemente 

ora succede l’inevitabile 

dolce oppure amaro 

la fila si compone 

processione del piacere. 

 

  

 

Questo è il tempo 

della paura 

dei muri alzati  

nel timore che l’altro 

possa accedere alla tavola 

comune del diritto. 

Spazio generoso 

quanto nelle menti  

esteso 

non occupato 

- ciò che saremo 

è pensiero ansioso 

troppi i volti 

nel ciò che siamo stati. 

  

 

Da Passaggi obbligati - 1991

 

  

Anima mia 

barattolo rovesciato 

ti vedo immobile 

mentre il corpo ti sorpassa. 

Tutto accade 

e tutto nulla fa accadere. 

La verità non è in te 

ti viene suggerita 

da leggeri movimenti 

di dita…

 

  

Ogni volta 

che scrivi una parola 

la uccidi e 

inutilmente la doni 

in pasto a curiosi  

cortei di occhi 

che ne cantano il dolore.

 

  

Ho comprato molti libri 

che non ho mai letto. 

Stanno lì pietrificati 

li guardo  

impaurito dalla loro eleganza 

li adoro per la loro assenza. 

Pochi libri leggerò 

per la sapienza del cuore 

molti ne comprerò 

per i miei sguardi d’amore. 

 

  

Di quei tanti 

passaggi obbligati 

uno ce ne fosse stato 

in cui potermi infilare… 

Ma la vita furiosa 

assiepa amanti e ladri 

dietro ad un unico muro.

 

 

 

Il mio pesce nero 

è morto. 

Non l’ho tolto dall’acqua 

- lo lascio galleggiare 

a pancia in su 

da due giorni. 

Le sue cose non dette 

di rimando mi spezzano. 

La forza o 

il coraggio 

di dirgli 

ho sbagliato. 

 

  

Ci sono rose 

che non si possono cogliere. 

Lascio fra finestre ghiacciate 

che lentamente lo sguardo 

si posi su un cielo 

di molte rose non colte. 

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